Terminiamo questo lungo viaggio fra i candidati al Consiglio comunale di Verona (domani vi proporremo le interviste ai candidati-Sindaco) con Francesco Carcangiu, inserito nella Lista Damiano Tommasi ma di fatto esponente, insieme a Giuseppe Rea, del Movimento 5 Stelle.Carcangiu è nato a Verona, classe 1978, impiegato nel settore dell’edilizia, è stato presidente della Settima Circoscrizione ed è attualmente presidente della Polisportiva San Michele.
Carcangiu, innanzitutto, perché la scelta di sostenere Damiano Tommasi? Perché secondo voi con lui si può mettere al centro il benessere dei cittadini?
«Si capisce molto delle intenzioni di una persona ripercorrendo le azioni che ne hanno caratterizzato la storia personale. Il percorso di Tommasi, per chi come me ha abbracciato fin dall’inizio i valori del Movimento 5 Stelle, è stato quello che mi ha convinto ad aderire alla sua proposta per Verona. Damiano ha compreso molto chiaramente che solo puntando sul benessere dei cittadini è possibile affrontare con determinazione le sfide e i cambiamenti a cui è chiamata una grande città.»
Quali sono, per il vostro movimento, le priorità di Verona?
«Verona è ferma da anni in un limbo, uno stallo che fa comodo forse agli amministratori di turno, ma non ai cittadini. Occorre cambiare davvero, partendo da temi come la viabilità, coinvolgendo i comitati cittadini e le realtà commerciali locali. Anche sul turismo bisogna cambiare indirizzo, confrontandoci con realtà internazionali come la nostra e che si trovano a condividere i problemi che ha anche Verona. Per quanto riguarda il sociale, un mondo che mi riguarda direttamente, serve un dialogo con le numerose associazioni, che vanno considerate un interlocutore unitario, senza favoritismi. In generale, bisogna smettere di raccontare ai cittadini che i problemi si risolvono indossando un cinturone da sceriffo. È una narrazione che non fa bene a nessuno.»
Tommasi è stato un atleta professionista, ma lei fa parte della Polisportiva San Michele, dove ha potuto testare con mano l’importanza dello sport per l’aggregazione dei ragazzi. Ecco, in un’epoca in cui si parla tanto di “baby gang” e disagio giovanile, non sarebbe il caso di potenziare maggiormente il coinvolgimento dei ragazzi nelle attività del quartiere? Cosa fare allora?
«È un tema fondamentale e il tessuto sociale di Verona può rispondere con iniziative che possono essere esempi anche per altri. La grande esperienza internazionale di Tommasi a livello umano, oltre che sportivo, garantisce una visione ampia e chiara rispetto a questo tema. Il mio impegno nel campo dello sport e del sociale mi ha fatto capire quanto siano importanti le le realtà di quartiere. Nel piccolo mondo all’interno di una società sportiva per ragazzi transita di tutto: malumori, momenti di sconforto, paure. Difficoltà che molto spesso si sciolgono attraverso il confronto e la condivisioni, con il supporto dello staff ma, soprattutto dei compagni di squadra. Lo sport insegna che non siamo mai soli.»
Cosa si porta dietro dalla sua esperienza come presidente della Settima Circoscrizione? Quali sono i principali problemi che ha dovuto affrontare in questo ruolo?
«È stata una bellissima esperienza, grazie alla quale ho potuto rendermi conto di quanto impegno sia necessario per far funzionare anche le cose più semplici. Le circoscrizioni, però, hanno subito una svalutazione lenta e, purtroppo, voluta. Sono state progressivamente svuotate di capacità operative per portarle infine ad essere ciò che sicuramente a qualche amministratore cittadino fa più comodo, ovvero un bacino di voti e un “negozio di sedie” dove parcheggiare chi quei voti li ha raccolti funzionando anche come parafulmini del governo centrale con il risultato che i cittadini ne hanno perso stima e considerazione. Ma sono necessarie per avvicinare l’amministrazione ai cittadini e va restituita loro dignità.»
Lei e Rea siete confluiti nella Lista Damiano Tommasi, ma questo non significa che il Movimento 5 Stelle sia scomparso a Verona. Al di là di come andranno le imminenti elezioni, come intendete muovervi ed evolvervi nell’immediato futuro? Quali progetti avete? Qual è il vostro apporto in termini di “specializzazione” all’interno della coalizione?
«È così. il Movimento 5 Stelle non è scomparso e non intende farlo. La presenza mia e di Rea nella lista Tommasi Sindaco in comune oltre ai candidati Martini e Lodola nell’ottava Circoscrizione per volontà dello stesso Tommasi, ne è prova oltre a segnale incoraggiante per una ripartenza. Parlo di ripartenza perché non nascondiamo che l’ultimo mandato abbia fortemente segnato l’esperienza veronese del Movimento ma si tratta di un capitolo chiuso. Il nuovo corso dato al Movimento dal presidente Conte e la grande opportunità di partecipare al miglior progetto per la città offerto da Damiano Tommasi è un’iniezione di energia. Noi ci saremo, e ci saremo per portare avanti temi e battaglie da sempre care al Movimento, a cominciare dal legalità e ambiente.»
Recentemente l’ex premier Giuseppe Conte è stato a Verona. Quali sono stati i principali argomenti di cui avete parlato?
«Di programmi, del futuro di Verona, del progetto da portare aventi nei prossimi 5 anni. Il presidente Conte condivide la scelta che abbiamo fatto con la coalizione che sostiene Damiano Tommasi. Ha esortato noi e tutto il Movimento 5 Stelle veronese a credere ed impegnarci profondamente in questo progetto che rappresenta per Verona la possibilità di essere da subito rivolta al futuro, internazionale, inclusiva e fatta per ogni cittadino che la vive oggi e che la renderà sempre più grande domani.»
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