Il basket? Una scelta di vita
"Racconti di vita sportiva", è il titolo di una serata promossa dal Lions Club "Verona Re Teodorico" con tre atleti che hanno raccontato il loro legame speciale con il mondo dello sport
"Racconti di vita sportiva", è il titolo di una serata promossa dal Lions Club "Verona Re Teodorico" con tre atleti che hanno raccontato il loro legame speciale con il mondo dello sport
“Racconti di vita sportiva” è il titolo di una piacevole e interessante serata dedicata allo sport promossa dal Lions Club “Verona Re Teodorico” in collaborazione con la Scaligera Basket e svoltasi nei giorni scorsi presso l’AGSM Forum di Verona. A raccontare la propria vita legata al basket tre atleti che con percorsi e scelte differenti hanno intrecciato a doppio filo la propria vita al mondo della palla a spicchi. Le voci sono state quelle Chiara Coltri, Alessandro Frosini e Lorenzo Penna.
La storia è quella di Chiara, costretta all’età di 15 anni su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale. L’avvicinamento al basket in carrozzina, avvenuto in maniera quasi casuale ai tempi dell’Università, è diventato la molla che ha cambiato letteralmente la sua vita. In questa disciplina ha trovato la forza di trovare una sua nuova dimensione che l’ha portata a togliersi soddisfazioni all’inizio impensabili. Oggi è capitana della Nazionale Italiana nonché prezioso testimonial di come nella sfortuna ci possa essere dietro l’angolo la possibilità di trovare una nuova strada.
La vita sportiva di Alessandro Frosini, ex giocatore di basket di alto livello e oggi apprezzato direttore sportivo, si è invece legata alla palla a spicchi quasi per caso. Il desiderio di questo ragazzo di quasi 2 metri e dieci era quello di giocare a calcio ma l’altezza, sicuramente “fuori ordinanza”, lo ha portato ad approcciarsi, in maniera quasi “obbligata” al basket, senza sapere che quello sarebbe diventato il suo mondo. Partito giovanissimo in serie A con la maglia di Verona, ha vissuto stagioni esaltanti a Bologna, sotto l’ombra delle Due Torri, vincendo campionati e titoli con Virtus e Fortitudo. Il destino, poi, lo ha portato, una volta diventato direttore sportivo, dopo una decina di anni a Reggio Emilia, ancora a Verona là dove tutto era iniziato, coronando quello che, come ha candidamente ammesso, è sempre stato il suo desiderio, una volta smesso di giocare.
Il sogno di Lorenzo Penna, invece, oggi atleta della Scaligera Basket, è sempre stato quello di giocare a basket. Bolognese di nascita, cresciuto nel settore giovanile della Virtus, ha già fatto parte delle Nazionali giovanili, diventando una delle migliori promesse del basket nostrano. Giunto a Verona è stato messo ko da un brutto infortunio che ne ha, purtroppo, condizionato la stagione. Lo stop, però, si è rivelato un intoppo dal quale ha trovato la forza di non arrendersi dimostrando che nella vita quando si “tocca il fondo” vuol dire che c’è sempre la possibilità di ripartire. Il suo sogno dei sogni è quello di tornare un giorno a vestire la maglia della Virtus. Ma di vestire quella della Fortitudo, non se ne parla nemmeno. Troppo forte l’amore per i colori bianconeri per cedere alle ferree regole del professionismo. Al cuore, del resto, non si comanda.
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