Sale l’attesa per il Giro d’Italia, una delle corse ciclistiche a tappe più conosciute e apprezzate dello sport a due ruote. Come in altre tredici occasioni, anche la 105ª edizione della corsa Rosa prenderà il via fuori dai confini nazionali, più precisamente a Budapest, in Ungheria.

La Repubblica magiara ospiterà a partire da oggi le tre tappe di apertura del Giro, prima del trasferimento della carovana alla volta della Sicilia per l’inizio del percorso sul suolo del Belpaese. Oltre 3000 chilometri di strada accompagneranno i corridori lungo la penisola, con le Alpi e gli Appennini a fare da sfondo alle scalate più impegnative. Quest’anno le prove individuali contro il cronometro saranno solamente due, meno rispetto alle edizioni passate: la prima sarà in Ungheria, lungo le rive del Danubio, mentre la seconda rappresenterà anche la conclusione simbolica dell’intero Giro d’Italia, con una tappa a cronometro prevista a Verona domenica 29 maggio. Tre settimane di spettacolo e fatica che assegneranno la maglia rosa detenuta da Egan Bernal.

“Questo Giro è stato concepito per dare opportunità ai corridori di poter battagliare sin dalle prime tappe cercando una vittoria parziale o inseguendo la Maglia. Sarà uno dei percorsi più duri degli ultimi anni con i suoi quasi 51.000 metri di dislivello e tante frazioni insidiose. Abbiamo voluto inserire nel percorso alcune montagne che hanno fatto la storia della nostra corsa come il Santa Cristina, il Mortirolo, Il Pordoi e il Passo Fedaia”, ha spiegato Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia.

L’inizio in Ungheria

L’Ungheria ospiterà la grande partenza della nuova edizione della corsa a tappe, con due frazioni che andranno a misurare caratteristiche e qualità differenti da parte dei corridori. Si comincia venerdì 6 maggio con la Budapest – Visegrád di 195 km, che assegnerà la prima Maglia Rosa del Giro.

Il percorso del Giro d’Italia 2022 / Foto dal sito giroditalia.it

Il giorno successivo lo scenario sarà completamente differente, perché si terrà la prima cronometro individuale di 9,2 km nel cuore di Budapest. Una frazione che, all’apparenza, potrebbe sembrare semplice, ma che nasconde insidie maggiori nell’ultimo tratto, dove si raggiungeranno pendenze massime del 14%. L’arrivo sarà in una delle piazze più importanti della città, non prima di aver costeggiato il Parlamento e il Danubio, che verrà attraversato per percorrere la riva parallela.

L’ultima frazione in terra magiara si terrà domenica 8 maggio, da Kaposvár a Balatonfüred, per un totale di 201 km sulle sponde del Lago Balaton. Tappa adatta soprattutto agli sprinter, per un finale praticamente piatto con minime asperità, che potrebbe rappresentare un’occasione importante di conquistare una vittoria per quei ciclisti che puntano a inserire il primo nome nell’albo d’oro.

Il ritorno in Italia

Il primo giorno di riposo servirà a tornare in Italia, ma soprattutto a ricaricare le batterie in vista delle grandi prove del sud Italia. Il ritorno nel Belpaese si aprirà nell’entroterra siciliano con un arrivo in salita che favorirà gli scalatori. Si partierà da Avola per giungere al rifugio Sapienza, con l’Etna a fare da sfondo a quello che potrebbe essere primo scossone in classifica. Sarà interessante osservare come si districherà il finale, con un’altra volata tra i big, o se qualcuno cercherà di partire in anticipo tentando l’attacco dall’Osservatorio Astronomico, situato a circa quattro chilometri dal traguardo.

Il video promozionale dell’edizione 2022

Da Catania la carovana si trasferirà a Messina con una tappa di 174 km, in una frazione non particolarmente impegnativa che rappresenterà l’ultimo atto del Giro in Sicilia. Il 12 maggio sarà il turno della Calabria, con una tappa da Palmi a Scalea che potrebbe concludersi con un’altra volata, soprattutto per gli sprinter più attesi. Tranne qualche asperità, posta soprattutto nella parte iniziale della tappa, il percorso sarà prevalentemente piatto, dando così l’opportunità di lottare fino alla fine per il successo.

Le tappe più impegnative

Le frazioni più interessanti e impegnative si concentreranno tra la seconda e la terza settima di gara, con il Blockhaus ad aprire del danze. Si comunica subito con una salita in partenza da Isernia, prima di luna lunga discesa che porterà al punto più basso dell’intera tappa nella zona di Ari. Si comincerà a fare sul serio col passo Lanciano, per 10,3 km di salita con una pendenza media intorno al 7%, vero antipasto del gran finale di tappa. L’arrivo sul Blockhaus sarà una vera e propria sfida, con una salita circa tre chilometri più estesa della precedente e una pendenza massima che si aggira a punte del 14%: sarà una giornata da seguire con attenzione, perché il vincitore potrebbe dare uno scossone alla classifica.

La terza e ultima settimana si apre con la tappa del Mortirolo, che probabilmente segnerà un vero e proprio spartiacque per la gerarchia a tempo. Il passo sarà preceduto dalla salita del Goletto di Cadino, 20 km di salita al 6% di media, per poi involarsi su uno dei tratti più suggestivi dell’intero Giro. Il passo del Mortirolo sarà più breve, circa 12 km, ma le pendenze saranno più impegnative, con picchi del 16%. L’arrivo sarà ad Aprica, aprendo le porte a un possibile cambio di maglia rosa.  

Il finale a Verona

Come già in passato (1981, 1984, 2010 e 2019), a concludere il Giro d’Italia sarà una cronometro nel veronese, che l’arrivo nel suggestivo palcoscenico dell’Arena di Verona. La pedana della partenza sarà situata alla Fiera, passando poi per Porta Nuova, Porta Alessandro Aleardi fino ad arrivare alle Torricelle con una salita di 4,5 km al 5%, dove ci sarà il giro di boa per tornare verso il centro città. Seguono 4 km di discesa, mentre gli ultimi 3 km lungo le vie cittadine prevederanno alcune curve ad angolo retto, dove gli spettatori potranno ammirare i ciclisti in azione. Arrivo in Piazza Bra e nell’Arena di Verona.

L’Arena, teatro di emozionanti vittorie, in passato

“Un sogno che si avvera per la seconda volta in quattro anni. Dopo il grande evento del 2019, ospitare nuovamente il gran finale del prossimo Giro d’Italia con l’arrivo in Arena è motivo di enorme orgoglio per Verona. A detta di tutti è la cornice più scenografica per concludere la ‘regina’ delle gare ciclistiche e la nostra città è pronta ad accogliere la carovana rosa”, aveva commentato ha commentato il sindaco di Verona Federico Sboarina all’annuncio ufficiale.

I protagonisti

Parlare di favoriti è difficile, sia per l’omogeneità dei partecipanti che per l’assenza di alcuni big. Tra gli uomini di classifica che vorranno scrivere il loro nome sul trofeo ci sono tre corridori che hanno già vinto la Corsa Rosa in passato: Vincenzo Nibali, Tom Dumoulin e Richard Carapaz. Tra i pretendenti alla Maglia Rosa figurano anche João Almeida, per 15 giorni in vetta alla classifica nel 2020, e Simon Yates, terzo sul podio l’anno passato. Sarà purtroppo assente Egan Bernal, che tagliò il traguardo conclusivo del Giro 2021 aggiudicandosi il suo primo successo in Italia dopo l’affermazione del 2018 in Francia.

Tra gli italiani in gara in questa corsa Rosa mancherà Damiano Caruso, secondo nella classifica generale dell’edizione numero 2021, che il suo team ha deciso di preservare per un’altra corsa a tappe storica del panorama internazionale, il Tour de France. L’obiettivo minimo per l’Italia è figurare nella top ten, con qualche soddisfazione nelle varie tappe di montagna.

Diretta del Giro su Eurosport e Rai

Il Giro d’Italia sarà trasmesso in diretta televisiva sia sui canali Rai che su quelli tematici targati Eurosport. Entrambe le emittenti offriranno la diretta integrale di tutte le tappe previste, con la TV di stato che alternerà la visione sui canali secondari dedicati allo sport con Rai 2, dove si potrà seguire la parte conclusiva di ogni frazione. In seguito le emittenti trasmetteranno approfondimenti dedicati.

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