Conoscere Venezia non solo visitandola, ma anche ascoltandola. Un approccio nuovo, possibile oggi con i podcast, che immergono il pubblico a 360 gradi nella città patrimonio dell’Unesco. Mentre si passeggia lungo il canale, magari in questo Martedì grasso, o in un museo, oppure sul divano di casa, in ogni momento si può decidere di avviare la riproduzione per incontrare le voci di persone che studiano, vivono e amano la città lagunare.

Se si è interessati al suo passato storico, Venezia anno 1000” è il podcast che vi porta alle origini veneziane. In occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia, lo scrittore Luigi Tiraboschi ha pubblicato il romanzo Il rospo e la badessa. Venetia 1172 da cui è nata l’idea di registrare otto episodi per ripercorrere le tradizioni, le politiche e le arti della Serenissima.

Diavoli che percuotevano i passanti, donne che sollevavano cavalli con le trecce ed animali esotici popolavano il carnevale del XI secolo. Perfino la caccia ai tori era un’usanza attesissima che aveva luogo nei campi come quello di Santa Margherita o di San Polo.

Un appuntamento su Spotify e Apple podcasts, ma anche sulle altre piattaforme di streaming, imperdibile se si vuole apprendere alcuni dei misteri che avvolgono la città sull’acqua.

Ca’ Foscari e il filo rosso che unisce i musei

Anche l’Università Ca’ Foscari lavora insieme alla Fondazione Musei civici di Venezia, già dal 2017, per dare luce a una serie di podcast sull’arte. Forme d’onda è il primo risultato della collaborazione, in cui ogni puntata è dedicata alle esibizioni di MuVe e arricchita dagli interventi degli artisti. Poi, a seguire, Muve In – format di approfondimenti sulle mostre della Fondazione – e infine Muvecast.

La grafica del progetto Muvecast, ideato dall’università Ca’ Foscari insieme alla Fondazione Musei civici, che racconta il legame tra i poli museali veneziani.

«All’inizio del 2021, quando ancora i musei erano chiusi, ho visitato Casa Goldoni, il museo Correr, Ca’ Rezzonico e tanti altri palazzi artistici. È stato un privilegio che mi ha emozionato e mi ha permesso di scoprire storie, curiosità e il grande lavoro che c’è dietro l’allestimento di una mostra.»

Ad affermarlo è Nicolò Groja, veneziano doc e speaker di Radio Ca’ Foscari che in Muvecast ci accompagna con la sua voce da una sede museale all’altra. In ogni episodio, un edificio viene illustrato sia in chiave architettonica sia storico artistica, al fine di fornire al pubblico gli strumenti per avere un’esperienza più completa.

Così il museo di storia naturale non è più solo un punto di collezione di reperti, ma anche un centro di ricerca sugli ecosistemi lagunari, di cui i primi esploratori sono proprio i veneziani, con i quali il museo è in continuo dialogo per la raccolta di campioni.

«Da Palazzo ducale a Ca’ Pesaro ho potuto sperimentare il profondo legame che unisce a doppio filo i poli artistici di Venezia. Il museo del merletto a Burano cosa sarebbe senza le merlettaie? E quello di storia naturale senza l’interesse dei cittadini? Sono realtà che vanno preservate e trattate con cura e che per prime possono far capire molto a un turista della mia città.»

Le campane di Venezia il 25 marzo 2021 hanno suonato a festa per il 1600 anni dalla fondazione della città lagunare.

Parola alla comunità veneziana

Dopo un viaggio nell’arte però, è necessario fermarsi e rilassarsi presso le rive di un canale o, meglio ancora, in uno dei tanti bàcari che colorano di rosso la città. Qui si possono scambiare due chiacchiere con chi abita a Venezia da tanti anni e che, nonostante tutte le sue difficoltà, ha scelto di vivere sull’isola a forma di pesce. Queste voci sono le protagoniste di Venezia è un podcast, a cura dell’Associazione Closer, con la firma dei due autori Nicolò Porcelluzzi, redattore del Tascabile (Treccani) e lo speaker Leonardo Nadali, membro dell’organizzazione di Festivaletteratura di Mantova.

«Venezia è un Podcast nasce per aumentare la consapevolezza intorno alle attività che si svolgono in città – in ambito sociale, ma non solo –, per ricreare un vero senso di comunità: attraverso il racconto della dimensione apparentemente marginale dell’isola, trovarsi invece al centro di uno scambio di idee e speranze.» Spiega entusiasta Giulia Ribaudo, presidente di Closer, progetto nato nel 2016 per promuovere e creare attività culturali nei contesti più difficili, come quello carcerario.

Un viaggio multimediale nella Venezia di oggi

Nei cinque episodi su Spreaker, Venezia viene narrata con il cinema, i bàcari, le app e molto altro. Uno dei protagonisti è Carlo Montanaro, giornalista e docente cinematografico, proprietario della “Fabbrica del vedere”, una chicca situata in Strada Nova in cui si approfondiscono i temi dell’immagine in movimento, dal cinema sperimentale al video d’artista. 

Il classico piccione veneziano, nelle vesti di tecnico audio, è il simbolo grafico di Venezia è un podcast realizzato dall’associazione Closer.

«Abbiamo scelto di raccontare Venezia con i podcast perché volevamo restituire, nella maniera più fedele possibile, il ritratto di chi in questa città ci vive e sceglie di abitarci ogni giorno.

Volevamo dare luce a temi che solo un veneziano doc può sapere, così da far diventare cittadini anche chi la visita solo per un giorno.»

I podcast rappresentano dunque un nuovo mezzo per comunicare non solo le notizie o l’intrattenimento, ma anche le persone e le storie di una città. Un viaggio multimediale tout court che aspetta solo l’avvio per condurre il suo pubblico nella bellezza di Venezia.

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