Mahmood e Blanco vincono il Festival di Sanremo
Gran finale per il Festival di Sanremo. Adesso manca solo un anno per il prossimo.
Gran finale per il Festival di Sanremo. Adesso manca solo un anno per il prossimo.
Mahmood e Blanco, con la canzone Brividi, vincono la settanduesima edizione del Festival di Sanremo. Seconda Elisa e terzo l’intramontabile Gianni Morandi.
Ogni anno è la stessa storia. Attendiamo, impazienti, questa settimana. Passiamo cinque giorni di fila a lamentarci di tutto e poi il giorno dopo la finale sentiamo un vuoto dentro. È già lunedì e non possiamo che cullarci tra la nostalgia e l’attesa della prossima edizione… in fondo manca solo un anno al prossimo Sanremo.
Se non avete seguito il nostro livestreaming su twitter (imperdonabile), in questo pezzo, trovate qualche impressione da pieno hungover della domenica dopo la finale.
Chi sono i veri vincitori di questo festival? Partiamo da quelli effettivi, Mahmood e Blanco salgono sul gradino più alto del podio con la canzone più sanremese di tutti. Con un colpo da veri maestri scansano i Jalisse e ci regalano speranze e grandi sogni per l’Eurovision (che si terrà a Torino dal 10 maggio).
Una vittoria meritata che premia tutti gli elementi chiave del Sanremo secondo Amadeus.
Vince, senza dubbio, anche Amadeus che chiude così (sarà vero?) la sua trilogia sanremese. Vince per ascolti, vince per una gentile rivoluzione del format Sanremo, per aver reso il festival decisamente informale, adattandosi ad un mondo che gli girava intorno che si ritrovava rinchiuso in casa.
Amadeus non è un presentatore raffinato, tantomeno brillante, non ha portato grandi ospiti ma si è messo al servizio del programma rendendolo suo senza doverlo per forza urlare. Ha vinto? Ai posteri, come sempre, l’ardua sentenza. Ascolti e investimenti pubblicitari, al momento, però, dicono di sì.
Tra le donne “co-conduttrici” merita una standing ovattino l’attesissima Drusilla Foer per aver condotto con intelligenza, per non essere scaduta in lezioncine sul come vivere. Tempi comici strepitosi, classe, eleganze e vestiti pazzeschi. Purtroppo il suo monologo va in scena a notte fonda, un pezzo che si adatta perfettamente a Sanremo e che mai si appoggia sulla retorica. Prova a sbarazzarsi delle paura del diverso ricordandoci che essere diversi significa soprattutto essere unici.
Brilla anche la stella di Sabrina Ferilli. Con il suo non-monologo della serata finale, ci ricorda qualcosa da troppo tempo dimenticato: non siamo obbligati a dire la nostra o fare lezioni su tutto. A volte la nostra posizione è troppo privilegiata per poterlo fare, altre, semplicemente, non ne sappiamo abbastanza per parlare.
Ferilli, citando Calvino, ci ricorda anche l’importanza di non prendersi troppo sul serio, perché essere leggeri non significa essere superficiali. Infondo siamo a Sanremo, possiamo anche divertirci.
Due promemoria non male, visti i tempi che corrono.
“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.” Italo Calvino.
A dettare le regole in questa edizione più che la temibilissima giuria demoscopica pare sia stato il Fantasanremo.
Gli artisti in gara si sono messi in gioco da subito ma è bastato poco affinché anche Amadeus e la Rai si arrendessero ad assecondare le regole del gioco online di Sky.
Trionfatrice assoluta Emma (fierissima di averla scelta come capitana nella mia squadra).
Io sono arrivata 186325°. Voi?
Mahmood e Blanco hanno vinto il Festival ma vinti a Sanremo non ce ne sono. Qualcuno si fa abbattere, ma quella impervia scalinata da sempre è un’ottima occasione per risalire.
Ha vinto Gianni Morandi che si conferma un idolo transgenerazionale, vince Massimo Ranieri che si commuove. Vince Donatella Rettore perché se sei la Rettore hai per forza già vinto. Vince Elisa che con il minimo sforzo ci ha ricordato che le basta poco per essere la più brava di tutti. Vincono i “giovani”, tutti, perché questo Sanremo, che sia stato trampolino o solo passerella, diventerà parte di una carriera che stanno costruendo. Vince addirittura Iva Zanicchi, che a 82 anni è più in forma di qualsiasi millenial.
Vince anche l’ultimo, quest’anno Tananai. Vince, in primis, per la simpatia e l’auto ironia dimostrati e poi, si sa, arrivare ultimi a Sanremo spesso porta benissimo.
E adesso?
Appuntamento al 2023, ma prima, Eurovision!
“E con la testa, con il petto, con il cuore, ciao, ciao
E con le gambe, con il culo, coi miei occhi, ciao”
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