L’americana è il nuovo romanzo in italiano della scrittrice statunitense Heddi Goodrich. Una storia di fantasia, edita quest’anno da Giunti, che ruota attorno al legame che si instaura tra la sedicenne Frida, trasferitasi in Italia dall’America per uno scambio culturale, e Anita Palomba, la mamma italiana che la ospita a Castellammare di Stabia. Il romanzo prende le mosse dall’esperienza stessa della scrittrice che, nel 1987, a 16 anni, si è trasferita a Castellammare per frequentare un anno di scuola superiore. Goodrich è poi rimasta nel Sud Italia fino al 1999, dove ha completato il suo percorso scolastico e dove ha frequentato l’Università di Napoli “L’Orientale”.

Il nuovo romanzo di Heddi Goodrich ha debuttato per la prima volta a Torino al Salone Internazionale del Libro. La scrittrice presenterà infatti fino a metà novembre la sua opera in Italia e concluderà il suo tour a Bookcity a Milano. Goodrich ha raggiunto anche Verona e ieri mattina è stata ospite della Biblioteca Civica, dove ha dialogato con il direttore Antonello De Berardinis.

Oltre la biografia e il ruolo della lingua italiana

L’americana non è un’autobiografia. «Nel romanzo non riporto cosa mi è successo durante il mio primo anno di soggiorno in Italia. La storia è inventata, ma racconto molto di me – spiega l’autrice -. Esprimo le mie riflessioni sull’anima e sulla femminilità, parlando del rapporto che la donna ha con il suo corpo, con il cibo, il sesso e le mestruazioni. Scrivere per me è un modo per sciogliere i miei nodi spirituali».

La copertina del romanzo L’americana di Heddi Goodrich, edito da Giunti.

Goodrich riesce a dare libero sfogo ai suoi pensieri e ai suoi sentimenti più intimi proprio servendosi della lingua italiana. Pur essendo nativa americana e vivendo da più di 20 anni in Nuova Zelanda, l’autrice confessa di essere in grado di trovare la giusta ispirazione per i suoi romanzi solo quando scrive in italiano. Già in passato infatti, quando aveva appena finito di scrivere la bozza del suo primo romanzo Perduti nei Quartieri Spagnoli in inglese, Goodrich ha deciso di riscrivere il suo testo da capo in italiano.

«Mi sono resa conto che l’italiano mi era più congeniale e che ero in grado di esprimere meglio i miei pensieri. Riuscivo a essere più sincera, vulnerabile e a scavare meglio nella mia psiche – rivela l’autrice -. Quando scrivo in inglese mi sento più trattenuta, faccio più fatica. In italiano invece la mia scrittura è un flusso continuo, un fiume che scorre. Sento il ritmo delle frasi, la loro melodia, le battute di dialogo. L’americana l’ho scritto infatti in soli 10 mesi».

I luoghi, i corpi, le ferite di un Sud abitato da contrasti

La scrittrice ripercorre poi nel suo nuovo romanzo alcuni luoghi visti e vissuti durante la sua permanenza in Italia. Castellammare è agli occhi della scrittrice una terra ricca di contrasti a partire proprio dal paesaggio stesso: da un lato c’è infatti il Monte Faito, una montagna alta, imponente e forte, simbolo della mascolinità; dall’altro lato si vede invece il mare calmo e silente, in cui si incarna la femminilità.

Heddi Goddorich, a destra, durante la presentazione del libro in Biblioteca Civica.

I contrasti dei luoghi si riversano poi anche nella vita cittadina che, sebbene sia ricca di piacevoli profumi, sapori e colori, è però turbata dalle guerre tra i clan della Camorra e dal terremoto del 23 novembre 1980. Una calamità naturale che ha lasciato una traccia indelebile nei cuori della popolazione, ma anche dei segni fisici sui corpi e sugli edifici, pieni di crepe sui muri.

Secondo la scrittrice, il terremoto del 1980 è stata un’esperienza che ha stravolto la vita delle persone, così come lo ha fatto la pandemia da Covid-19 a partire dal marzo del 2020. «Non si potrà tornare alla normalità ed essere sempre gli stessi, dopo eventi di grande portata come il terremoto del 1980 che cito nel mio romanzo o come la pandemia che ha cambiato la vita di tutti noi – afferma Goodrich -. Anche se il Covid-19 ci ha portato a costruire delle barriere, col tempo capiremo che siamo un unico pianeta e che ci dobbiamo aiutare a vicenda per affrontare insieme delle sfide ancora più grandi, come quella imminente del cambiamento climatico».

©RIPRODUZIONE RISERVATA