Estremismi e populismi, un dibattito su Verona
Un convegno organizzato da Malora e Info Spazio 161 propone una riflessione sul ruolo della nostra città nel variegato mondo dell'estremismo nero.
Un convegno organizzato da Malora e Info Spazio 161 propone una riflessione sul ruolo della nostra città nel variegato mondo dell'estremismo nero.
Omicidio Tommasoli, Ludwig, ultras dell’Hellas Verona, Family Day. Sono alcuni degli eventi locali emersi durante l’incontro sul tema “Estremismi e Populismi. Il caso di Verona” che si è svolto mercoledì sera nelle sale della biblioteca del Centro Culturale Santa Lucia. L’evento è nato nell’ambito del progetto Forum, un progetto che lega associazioni di vari Paesi volto a contrastare le stigmatizzazioni verso le minoranze, con speciale attenzione verso migranti, richiedenti asilo e rifugiati.
Presenti le associazioni Malora e Info Spazio 161 che insieme ai molti giovani presenti hanno cercato di dare una chiave di lettura degli estremismi specie di matrice fascista, negli ultimi giorni agli onori della cronaca a causa dell’assalto alla sede del sindacato CGIL a Roma durante la manifestazione “no green pass” di sabato scorso.
Partendo proprio dalle vicende che da una parte hanno visto protagonista Luca Castellini, segretario di Forza Nuova Verona, e dall’altra l’inchiesta “Lobby Nera” di Fanpage, Andrea Nicolini del Centro di Documentazione Giorgio Bertani e Oreste Veronesi di Malora hanno condiviso fatti, documenti e considerazioni per inquadrare un fenomeno che nella “Città dell’Amore” cresce dagli anni Settanta almeno con silenziosa e – più o o meno consapevole – acquiescenza.
«A Verona più che di connivenza si può parlare di vera e propria sovrapposizione tra la destra istituzionale di Palazzo Barbieri e la destra radicale» hanno osservato i membri di InfoSpazio161 «A partire dagli anni Novanta e Duemila , il Centro di Documentazione raccoglie studi e dossier antifascisti, dando inizio ad un lavoro di archiviazione che riteniamo fondamentale in un periodo storico in cui la società non ricorda cosa è accaduto ieri o cambia il senso dei fatti avvenuti».
«La pericolosità della destra radicale non si discute» hanno ribadito i membri dell’associazione «ma è altrettanto evidente la capacità di copertura della destra istituzionale, Ad esempio va ricordato che ai tempi dell’omicidio di Nicola Tommasoli il già sindaco leghista Flavio Tosi derubricò il reato come “una ragazzata finita male”. Il discorso goliardico è uno degli strumenti usati per spegnere le polemiche. Ora Luca Castellini è indagato non solo per i fatti di Roma ma sotto processo anche per quanto accaduto due anni fa alla festa della Curva Sud, dove inneggiò a Hitler e Rudolph Hess dedicando loro la serata. All’udienza, ebbe a dire che quella uscita era una goliardata, tanto per lui “Sbirulino e Hitler pari sono”(sic)»
Agghiacciante poi la proiezione della mappa interattiva “Verona Nera” elaborata da Infospazio 161 e dal Centro Documentazione Bertani, che raccoglie una cartografia interattiva delle aggressioni e delle iniziative fasciste, registrate da associazioni e collettivi, avvenute a Verona e provincia dal 1969 a oggi. Tanti i rimandi alla curva, un punto di aggregazione molto forte per avvicinare tanta parte della città, specie tra i giovani.
«Verona non si è trasformata negli anni Novanta – viene spiegato durante la serata. – Anche dall’analisi di documenti degli anni Settanta, è emerso che gli esecutori materiali della strage di Piazza della Loggia e di Piazza Fontana sarebbero riconducibili a Ordine Nuovo Verona, come pure, studiando le deposizione di appartenenti ad Ordine Nuovo, Ludwig non è quel connubio di due menti malate, ma una cellula della stessa organizzazione, con altri membri.»
Nata nel 2020 la rivista Malora ha offerto esempi di spunti di lettura della narrazione che i media offrono di Verona. «Il rapporto tra media e politica è tossico, in particolare nel giornalismo locale, colpito più di quello nazionale dalla crisi». Il lavoro sulla cornice di significato che i media veronesi da anni applicano ai fatti, influenzando i valori e le scelte politiche dei lettori, è evidente quando si parla di migranti o di inchieste su personaggi di spicco della politica locale.
In questo momento Verona è sotto i riflettori, ma da decenni voci attente denunciano le intricate e sotterranee connessioni tra organizzazioni che si potrebbero pacificamente definire eversive. Se dal punto di vista macroscopico il dibattito politico e sociale ha assunto il pretesto del green pass e ripartenza economica come chiavi di lettura, ciò non toglie che le ramificazioni eversive continuino a lavorare nell’ombra. Dal punto di vista culturale, le associazioni e la società civile stanno lavorando per mantenere il senso critico su una narrazione senza contraddittorio, che cerca di erodere i confini in cui la legittimità e l’ordinamento l’hanno rinchiusa. In tal senso, al termine del progetto verrà realizzata una campagna di sensibilizzazione contro il razzismo. A novembre inizierà un percorso di formazione con diversi artisti per realizzare il progetto.
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