Emil Halfredsson: “Ghiaccio bollente” per Fresco
L’ex centrocampista islandese di Reggina, Hellas, Udinese, Frosinone e Padova approda alla Virtus per risollevarne le sorti in classifica e centrare l'obiettivo salvezza.
L’ex centrocampista islandese di Reggina, Hellas, Udinese, Frosinone e Padova approda alla Virtus per risollevarne le sorti in classifica e centrare l'obiettivo salvezza.
Era nell’aria da parecchi giorni. Al Gavagnin-Nocini, già contro la Pro Vercelli la scorsa settimana, sugli spalti era tutto un domandare “ma alla fine Halfredsson arriva?”. Le preoccupazioni per un inizio di campionato un po’ tentennante (soprattutto nelle prestazioni del centrocampo) e per l’occasione da non perdere di portare in rossoblù un giocatore di esperienza non erano poche. Alla fine “Ghiaccio Bollente” (il soprannome che gli è spesso stato affibbiato) è arrivato alla corte di Gigi Fresco. Il giocatore islandese, classe ’84, ha accettato la proposta della dirigenza virtussina e si rimette così in gioco in Serie C (la stessa categoria nella quale ha militato l’anno scorso al Padova). Evidentemente per lui non è ancora arrivato il momento di appendere le scarpette al chiodo. Troppo grande il desiderio di giocare e divertirsi ancora sui campi di calcio. Non importa la categoria, in fondo.
Ha così inizio l’ennesima sfida per un giocatore che, ricorderete, arrivò a Verona nel 2010 e contribuì, già al suo primo anno in gialloblù, a portare la squadra in Serie B dopo ben quattro anni di assenza. In riva all’Adige Emil Halfredsson rimase fino al 2016 (con tanto di promozione in A nel 2013 e tre campionati nella massima serie alle spalle) per poi trasferirsi all’Udinese e al Frosinone, prima di chiudere – momentaneamente – con la squadra biancoscudata veneta nel play off perso a giugno contro l’Alessandria. Una delusione cocente per lui, che ora spera di riscattare con una stagione piena di soddisfazioni (si legga alla voce “salvezza”) con Sibi e compagni. Stamattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione. Ecco alcune sue dichiarazioni sparse.
Motivazioni: «Dopo aver sfiorato l’anno scorso la promozione in Serie B, delusione ancora difficile da digerire per me, avevo voglia di giocare ancora un po’. Ero senza un contratto, ma c’era l’interesse di qualche squadra e non avevo fretta. Quando, però, l’altro giorno mi ha chiamato Gigi (Fresco, ndr), non ho avuto dubbi. Il fatto che io abiti qui a Verona avrà sicuramente inciso, anche perché stiamo molto bene qua, io e la mia famiglia, e non avevo voglia di spostarmi più di tanto. Qui c’è una buona squadra, con tanti giovani bravi. Ho visto che hanno bisogno di esperienza per raggiungere gli obiettivi stagionali e ho deciso di accettare la proposta. Mi piace l’idea di poter essere utile alla Virtus. Da parte mia parto carico. Ho tanta voglia di giocare a calcio, che per me è la cosa più bella che c’è.»
Ambiente: «Sono qui da poche ore ma alla Virtus ho trovato un clima familiare, molto tranquillo. L’ideale per lavorare bene. Questo mi è piaciuto molto.»
Condizioni atletiche: «Fisicamente sto bene. Ho ovviamente bisogno di giocare e ritrovare il ritmo partita. L’ultimo match che ho disputato è stato a giugno con l’Alessandria in finale play off.»
Serie C: «È una categoria in cui tutte le partite risultano difficili, per qualsiasi squadra. Anche l’anno scorso con il Padova, che pure era favorita, potevamo perdere con chiunque.»
Giovani: «Quando ero i primi anni a Verona ho giocato con Jorginho e Tachtsidīs. Erano entrambi all’inizio della loro carriera e penso si siano trovati bene con me. Mi è sempre piaciuto giocare con i giovani e dare loro una mano a crescere e fare un salto di mentalità. Cosa va detto loro? Le cose giuste. Consigli per migliorare quando sbagliano ma anche incoraggiamento e approvazione quando fanno le cose fatte bene.»
Ruolo: «Al Verona facevo la mezzala sinistra, ma a Udine sono diventato più un play basso davanti alla difesa, ruolo che ho occupato spesso anche con la Nazionale islandese. Secondo me Fresco mi impiegherà soprattutto in questo ruolo, per dare maggior equilibrio alla squadra.»
Allenatori: «Ho giocato sei anni con Mandorlini. Mi ha dato tanto e abbiamo un bel rapporto. È stato l’allenatore più importante per la mia carriera. Con Tudor, oggi all’Hellas, a Udine sono stato poco, ma per me è un bravo allenatore e sono contento che stia facendo bene qui con il Verona, che si merita sempre il meglio possibile.»
Foto dal profilo Facebook della Virtus Verona
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