L'obiettivo è intercettare i 246 milioni di euro per investire in transizione ecologica, innovazione, coesione sociale, ma per Ferrari «Verona è in ritardo, serve una task force». Risponde l'assessora ai fondi Ue Toffali: «Alla città già assegnati 30 milioni».
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Una task force a livello comunale per progettualità in linea con quanto redatto nel Pnrr italiano, per intercettare i 246 milioni di euro stanziati dall’Europa per investire in transizione ecologica, innovazione, coesione sociale. È la richiesta di Tommaso Ferrari, consigliere comunale in area Traguardi, espressa durante la conferenza stampa del 28 settembre.
Il consigliere ha dichiarato che dall’accesso agli atti da lui effettuato, al momento risulta in cantiere solo il progetto riguardante la digitalizzazione e l’illuminazione del Parco delle Mura. Progetto che – specifica ancora l’esponente del movimento civico – ricade in ambito Unesco, quindi culturale, laddove le linee guida fornite dall’Unione europea precisano che accedendo ai fondi del Piano, “ogni euro investito deve essere generatore di opportunità e posti di lavoro”.
In tal senso Ferrari ha inoltre ripreso una dichiarazione del presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, che auspica lo sviluppo «di un hub tecnologico che dia slancio a livello industriale al territorio, con la Fondazione pronta a fare la propria parte».
«Nei giorni scorsi – ha riportato il consigliere – il riscontro della Direzione ambiente ha evidenziato che attualmente non ci sia alcun progetto dedicato al PNRR. Inoltre il Comune di Verona non ha un energy manager, cioè colui che si occupa dei meccanismi di incentivazione del Comune. Una figura fondamentale, titolare per il Comune degli interventi di efficenza energetica da richiedere allo Stato. Dallo scorso gennaio questa figura non compare più nell’organigramma di palazzo Barbieri.»
«C’è chi gioca d’anticipo e chi, invece, arriva fuori tempo massimo», ha replicato nella nota stampa di ieri l’assessora ai Fondi Ue Francesca Toffali, che su incarico del sindaco Federico Sboarina coordina la cabina di regia per assicurare alla città i fondi del Pnrr.
Due i progetti per i quali è già stata assegnata la copertura finanziaria del Piano, per l’importo di 15 milioni di euro ciascuno: il primo intervento prevede “la riqualificazione edilizia delle ‘Case rosse’ di Borgo Roma, recentemente acquisite dall’Agec, con lavori anche su piste ciclabili e aree verdi, insieme al completamento dei marciapiedi e ampliamento di Parco Santa Teresa.»
«Il secondo progetto – prosegue il comunicato del Comune – riguarda il compendio di Forte Santa Caterina al Pestrino da trasformare in polo culturale, con i magazzini dei musei civici, aperti al pubblico, e quelli per le scenografie di Fondazione Arena, oltre a un centro servizi per 120 persone con disabilità.»
«Ora il prossimo passo – prosegue l’assessora Toffali – è portare a casa altri importanti fondi, tra cui quello per le mura condivise, uno spazio e un patrimonio cittadino per la cui valorizzazione stiamo investendo energie e forze.»
Tra le opere già nero su bianco inoltre, figurano «il restauro e l’efficientamento di Palazzo Pompei, con il completo riallestimento del museo di Storia naturale, la digitalizzazione di archivi e fondi fotografici di musei e biblioteche, la copertura wifi di tutti i percorsi e dei luoghi turistici della città, la posa di colonnine per la ricarica di monopattini, bici e carrozzine elettriche, la realizzazione di un nuovo bicipark in centro storico. E poi – conclude l’elenco – W@lls – Le mura condivise, per la valorizzazione, illuminazione e fruibilità della cinta magistrale.»
«Se c’è un’amministrazione che ha partecipato ai bandi per accedere a fondi comunitari e nazionali è la nostra», ha aggiunto l’assessora all’Ambiente Ilaria Segala, che riferendosi ai due progetti approvati ha commentato:
«È fondamentale avere nel cassetto le progettualità da presentare al momento giusto, tanto che tra le prime opere selezionate in Italia per il Pnrr ci sono proprio la rigenerazione delle Case Azzolini e la riqualificazione di Forte Santa Caterina, con interventi che prevedono il miglioramento complessivo di due aree cittadine. Dietro ad ogni progetto c’è un lavoro d’insieme e di squadra che non si improvvisa.»
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