Difensore in campo, attaccante sui libri. Carlo Faedo ha ventidue anni e un promettente futuro davanti a sé. Un domani che si sta costruendo grazie ai suoi piedi ma anche e soprattutto alla testa.

Veronese classe 1999, da questa estate è calciatore professionista e da qualche giorno ha una laurea in tasca.

Non è facile abbinare due attività totalizzanti come il calcio dei professionisti e lo studio. Mondi paralleli in cui l’attenzione deve restare necessariamente sempre alta in un tempo compresso. Faedo invece c’è riuscito. Da luglio è in forza alla Virtus Verona e ha messo in carniere un’invidiabile tripletta personale: contratto in Lega Pro, debutto in serie C e laurea all’Università di Padova in “Ingegneria chimica e dei materiali”. La tesi è stata sullo “Studio dell’impianto di trattamento delle acque reflue nell’industria dei fertilizzanti: monitoraggio parametri e sviluppi futuri”. Insomma, non proprio una passeggiata.

Un salto in alto memorabile degno del miglior Tamberi per un ragazzo che fino a maggio osservava il mondo del calcio dal basso del secondo livello dilettantistico e vedeva la strada accademica intralciata da ritiri, allenamenti e partite di cartello.

Nel 2018, secondo una statistica della “Gazzetta dello Sport“, i laureati tra i calciatori italiani di serie A erano l’1% della categoria. Un numero che sembra in crescita. Gli esempi di Chiellini, Pessina, Caldara, Mora, Mertens, De Silvestri, Dzeko, e non solo, lo testimoniano. A Faedo il sodalizio di Gigi Fresco ha offerto una fantastica chance per coronare il suo amore per il pallone ma, come altri più illustri colleghi, il numero 27 del sodalizio di via Montelungo guarda anche avanti. Dopo aver completato il triennio, ora lo aspetta il biennio magistrale. “Sono davvero felice di aver portato a termine questo percorso piuttosto impegnativo”, ha raccontato. “Abbinare l’attività sportiva allo studio non è semplice ma volevo comunque arrivare in fondo.” Insomma, Faedo è convinto nel non volersi fermare qui. “Sono sicuro che con costanza e dedizione si possa fare tutto”.

Lo aspettano le sfide contro i più bravi ed esperti attaccanti della categoria ma anche una nuova serie di esami. In campo e fuori quelli importanti peraltro sono arrivati uno dietro l’altro. In primavera è stato protagonista della imprevedibile promozione in serie D del San Martino Speme. Poi in estate in maglia virtussina è stato schierato subito titolare nelle amichevoli prestigiose, in Coppa e poi nelle due prime giornate di serie C contro la big Sudtirol e il Renate. Giocatore tecnico – è cresciuto da mezzala e centrocampista – quanto fisico, dalla statura importante, Carlo ha gestito la pressione di fronte ai bomber affermati un po’ come nei faccia a faccia con i professori in Facoltà. Con “umiltà e fame”, caratteristiche personali che ritiene più significative.

Sul prato prende appunti nelle lezioni di mister Alessandro Gamberini, già difensore della nazionale e vice di Fresco, e di Filippo Pellacani, esperto compagno di reparto, mentre tra le materie predilige chimica, ancor di più se abbinata a matematica e fisica, “Motivo per cui ho optato per quel percorso accademico. Alla fine si è dimostrata la scelta giusta”. Complimenti, Ingegner Faedo.

(Foto Perini / Virtus Verona)