Capire il mondo attraverso i documentari di “Internazionale”. È questa l’ambizione della rassegna “Mondovisioni”, giunta al suo nono anno di vita. Una rassegna che propone al pubblico veronese una selezione di ciò che viene proposto a sua volta ogni anno durante il festival di Internazionale a Ferrara e che – grazie anche agli interventi di giornalisti ed esperti – approfondisce nel dibattito post-proiezione le tematiche affrontate nella pellicola di volta in volta al centro della serata. Organizzata dall’associazione culturale veronetta129 con il sostegno di Heraldo e Prosmedia, la manifestazione dura tutto il mese di settembre, con proiezioni che si tengono ogni lunedì alle 20.30 al Cinema Nuovo a San Michele Extra in via Vincenzo Monti, 7c.

Questa sera, 20 settembre, il programma prevede il documentario “We hold the line” (Germania – 2020 – 88 minuti, lingua inglese e filippino con sottotitoli in italiano), incentrato principalmente su come in molti Paesi i sistemi democratici si stiano consumando dall’interno e in altri, come le Filippine, stanno di fatto morendo.

La giornalista Maria Ressa e la redazione del sito di notizie Rappler si battono contro il presidente Rodrigo Duterte: lo accusano di aver lasciato campo libero agli squadroni della morte che in quattro anni hanno giustiziato decine di migliaia di persone, trasformando di fatto il Paese in una dittatura. Scelta dalla rivista Time come persona dell’anno 2018, Ressa è l’ultima sopravvissuta in una guerra ingiusta: fatti, giornalismo di qualità e gentilezza sono le sue difese. Ma Duterte si serve dei social media per controllare le Filippine, scatenando contro di lei i troll di Facebook, che le danno la caccia online e nella vita reale per metterla a tacere. We Hold The Line segue il lavoro di Ressa e del suo staff accompagnandoli per più di un anno nella loro attività di reporter, costellata da minacce alla loro professione e alla loro incolumità personale. Attraverso le voci di vittime, oppositori ed esponenti delle milizie filogovernative il film mostra il vero volto della guerra alla droga del presidente Duterte.

Marc Wiese

Il regista del film è Marc Wiese, nato nel 1966 a Dortmund, in Germania. Wiese ha studiato giornalismo all’Università di Dortmund e da oltre 20 anni realizza documentari per il cinema e la televisione, spesso in zone di conflitto e in circostanze difficili e pericolose. La sua filmografia include How to Make a Revolution (2018, sugli studenti attivisti perseguitati in Venezuela), Slaves (2017, sull’attuale commercio globale di schiavi), War Diary (2017, su un fotografo di guerra in Siria), When Under Fire – Shoot Back (2014, sul suicidio del fotografo vincitore del Pulitzer Kevin Carter) e Kanun – The Law of Honour (2009, sui cosiddetti “delitti d’onore” in Albania).

La moderazione dell’evento è affidato alla “nostra” Fabiana Bussola che dialogherà in sala con Jessica Cugini, giornalista della Fondazione Nigrizia, sul tema della libertà di stampa nei diversi contesti del mondo. In particolare si affronterà la questione del pericolo che molti giornalisti corrono quotidianamente nel fare informazione in Paesi a cosiddetto “rischio democratico” ma anche nelle apparentemente più sicure società occidentali.

Il biglietto d’ingresso è di 5 euro, ed è possibile prenotare il proprio posto attraverso il portale del cinema http://cinemasanmichele.com/mondovisioni

© RIPRODUZIONE RISERVATA