Una mostra che si trasferisce sull’acqua è un’occasione da sperimentare. Le celebrazioni dell’anno dantesco contano iniziative che superano la semplice commemorazione e diventano occasione creativa. Ne ha dato un esempio efficace la maratona di lettura appena conclusa, partita dal Lazzaretto e con ultima tappa Castelvecchio, proposta tra l’11 e il 13 settembre da Le Falìe e da Alessandro Anderloni.

E domani sera il corposo progetto Dante Settecento si trova a lambire le acque del fiume all’Antica Dogana con The Inferno of Dante: voices and visions – L’Inferno di Dante: voci e visioni. Protagonista la cantica dell’Inferno nella traduzione poeta statunitense Robert Pinsky, corredata dalle illustrazioni realizzate da Michael Mazur su concessione del Museum of Fine Arts di Boston.

Michael Mazur, monotipo del Canto III dell’Inferno di Dante Alighieri.

Lo spettacolo è proposto in italiano e inglese, con l’intervento di Anderloni che si alternerà con quello di Ceil Friedman, in un dialogo continuo con le immagini, alcune delle quali sono attualmente in esposizione a Castelvecchio fino al 3 ottobre. A queste si affiancheranno anche dei monotipi originali concessi per l’occasione dal museo di Boston (e si promettono ulteriori sorprese).

L’evento ha una storia che lo precede: risale infatti all’anno 2000 l’allestimento della mostra nel Gabinetto di disegni e stampe di Castelvecchio, curata da Ceil Friedman e Giorgio Marini, corredate proprio dai versi di Pinsky. Un risultato che piacque molto all’incisore, che anzi dichiarò di aver realizzato un sogno, consapevole del legame forte tra l’Alighieri e Verona. Ne derivò la donazione al museo scaligero dell’intero portfolio di stampe, l’Artist proof set for Castelvecchio, ma anche l’arrivo in città del poeta Robert Pinsky, su invito di Friedman, per leggere alcuni brani della sua traduzione dell’Inferno, insieme a Giovanna Caserta. A distanza di ventun anni quel progetto ritrova slancio in un anno celebrativo, per poi viaggiare in altre città italiane.

Merito di Ceil Friedman se questo è accaduto: «Michael Mazur e Robert Pinsky realizzarono insieme due traduzioni parallele dell’Inferno di Dante, l’una visiva e l’altra letteraria», dichiara. «Quando negli Stati Uniti scoprii il loro lavoro, pensai subito di portarlo a Verona e di invitare personalmente i due artisti per una notte indimenticabile che rivivremo ora sul magnifico palcoscenico sull’Adige». 

La conoscenza di Mazur si deve ai tempi in cui Friedman viveva a Boston, dove lavorava in una galleria di arte contemporanea, e fu durante una visita a casa dell’artista che ne conobbe i monotipi danteschi. La proposta di portarli a Verona, dove si era trasferita successivamente nel 1989, fu ben accolta dall’artista (nel 2001 la stessa mostra fu allestita all’American Academy in Rome).

Ceil Friedman, trraduttrice di libri di arte e architettura, è autrice con la sorella Lise del libro Letters to Juliet, pubblicato poi in Italiano nel 2008 da TEA libri, da cui è stato tratto l’omonimo film con Vanessa Redgrave e Amanda Seyfried (2010).

L’invito rivolto al poeta Robert Pinsky completò la proposta culturale: saggista, traduttore, critico letterario, Pinsky è stato consulente in poesia per la biblioteca del Congresso americano, oltre che autore di numerosi libri e docente di letteratura e scrittura creativa alla Boston University. Per lui la poesia giunge al culmine quando diventa vocale, da leggere «con la voce immaginaria o reale di un lettore. La voce umana in questo senso è il vero respiro vivente all’interno di un corpo, non necessariamente il corpo di un esperto o il corpo dell’artista. Chi legge la poesia ad alta voce diventa il mezzo adatto per la poesia.»

E sul tradurre Dante ha ammesso la sfida costante, «una difficoltà che ho davvero amato», anche perché «Dante sa raccontare una storia, ed è una storia incredibile!».

Nella serata sull’Adige in parallelo sarà declamato l’originale e la traduzione di alcuni brani tra i più celebri: l’arrivo di Caronte, il racconto di Francesca, gli incontri di Dante con Farinata degli Uberti e Brunetto Latini, il racconto straziante di Pier della Vigna nella selva dei suicidi, la zuffa dei diavolacci di Malebolge, il monologo di Ulisse e del Conte Ugolino fino all’uscita “a riveder le stelle”.

I brani della Commedia saranno alternati al racconto di Anderloni della discesa di Dante e Virgilio nella “città dolente”, mentre le immagini di Mazur saranno proiettate su uno schermo sopra l’acqua dell’Adige, che farà loro da riverbero visivo e sonoro. 

Organizzato insieme al Canoa Club Verona, la partecipazione è di 10 euro, associandosi a Corte Dogana, con prenotazione obbligatoria scrivendo a lefalie@lefalie.it. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà giovedì 16 settembre alle 21.

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