Martedì 3 agosto una ruspa a sistemare lo scavo e il giorno dopo una persona a calcolare distanze e piantare picchetti: gli abitanti di Ponte Crencano hanno scoperto così che i lavori nell’area ex Bam, in via Mameli, erano ricominciati.

La ripartenza dei lavori, autorizzata da una notifica dello Spisal-Dipartimento di prevenzione Ulss 9 Scaligera e protocollata il 21 luglio scorso, è relativa solo alla costruzione di un nuovo supermercato, che riparte a fronte dei lavori per la costruzione dei quattro palazzoni, di 8 e 10 piani, previsti dal progetto originale, che invece restano bloccati.

Dal Tar al Consiglio di Stato

In seguito a un ricorso presentato dal Comitato Asma – Associazione Salute Maria Ausiliatrice, e da alcuni cittadini, Il 4 febbraio del 2021 la seconda sezione del Tar del Veneto aveva reso pubblica la decisione di bloccare i lavori la costruzione nell’area ex Bam.

La ditta costruttrice aveva quindi impugnato subito la sentenza del Tar e fatto ricorso al Consiglio di Stato, che dovrebbe pronunciarsi il prossimo mese di ottobre.

La notifica dello Spisal che ha autorizzato la ripresa dei lavori nell’area ex Bam, per la sola costruzione di un supermercato.

Il cittadino comune, prima di muovere qualsiasi passo, avrebbe atteso la decisione del Consiglio di Stato, ma non è stato così.

A prescindere da cosa potrà essere deciso il prossimo ottobre, quindi, si riavvia la costruzione del supermercato, avvalorando la tesi che vorrebbe bloccati solo i palazzoni, troppo alti, e non l’area commerciale, più bassa.

Questa decisione suona come uno schiaffo in faccia alle centinaia di cittadini che vivono nella zona e che avevano più volte manifestato il desiderio che l’area ex Bam diventasse un’area verde e punto d’incontro per un quartiere massacrato dagli interventi edilizi degli ultimi decenni e fortemente minacciato dai progetti futuri.

In attesa che tutta la situazione venga sbrogliata dal Consiglio di Stato, qualcuno si arroga il diritto interpretativo e decide che il supermercato si debba realizzare.

Ha facile gioco, quindi, il consigliere comunale Michele Bertucco di Verona in Comune e Verona Bene Comune, nell’affermare che «l’amministrazione comunale si schiera ancora una volta con i privati e contro l’interesse dei cittadini».

Ponte Crencano sotto pressione

Via Mameli è zona ad altissima densità di traffico, di cemento e di smog.

Su questa direttrice insistono già alcuni supermercati, spesso distanti tra di loro poche centinaia di metri, in via Duse, all’incrocio del Saval, in via Ca’ di Cozzi e poi ancora catene di prodotti per animali, di elettrodomestici e fast food.

Senza trascurare poi l’esistenza dell’Ospedale Maggiore, di Casa Serena e di altre realtà commerciali e non, che incidono sulla viabilità della stessa direttrice.

Nella stessa zona insistono poi il liceo scientifico Fracastoro e l’Ufficio scolastico provinciale, (l’ex Provveditorato agli studi).

Uno scorcio dello scavo nell’area ex Bam nel quartiere di Ponte Crencano.

Su tutto questo si innesta il nuovo supermercato, incombe la minaccia del “traforino”, mentre non è ancora tramontata definitivamente l’idea di un ulteriore supermarket in corrispondenza dell’incrocio del Saval.

Via Mameli, via Ca’ di Cozzi e via Preare sono percorse ogni giorno da decine di migliaia di autoveicoli provenienti dalla Valpolicella e diretti in città, oppure nei luoghi di lavoro in quel che rimane della zona industriale.

Su questa direttrice mancano, ovviamente, i marciapiedi e rimane nel mondo dei sogni una qualsivoglia pista ciclabile. Chi osa avventurarsi su queste strade in bicicletta, lo fa a proprio rischio e pericolo.

Ebbene, con una simile situazione si preferisce inserire un ulteriore attrattore di traffico come il nuovo supermercato. Viene davvero da chiedersi se i progetti urbanistici e i flussi di traffico li determini l’amministrazione comunale, oppure se siano i privati a dettare i tempi e le regole della nostra città.

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