Sabato 31 luglio sera a Villa del Bene a Dolcé (Verona) ci sarà da ridere. Protagonista della serata, dopo i concerti di alcune band emergenti, sarà Marco Della Noce, comico divenuto celebre con personaggi come il meccanico della Ferrari Oriano e partecipazioni a Zelig ed altre trasmissioni. La prenotazione all’evento è obbligatoria e gratuita.

Marco, quando hai capito di poter fare il comico di professione e come sei arrivato a quel punto?

«Il mio è sicuramente un mestiere particolare: uno di quei mestieri che non ti insegnano in nessuno scuola. Lo costruisci giorno per giorno senza certezze ma con grande entusiasmo. Personalmente credo di aver vissuto gli anni migliori del Cabaret, da Drive In allo Zelig (il locale ancora prima della trasmissione). Costruirsi una professione era ancora possibile, cosa che oggi vedo più dura.»

Che tipo di rapporto hai con Verona?

«Verona è una città che conosco bene e amo molto. Dal mio punto di vista ha una dimensione ideale: abbastanza grande per offrire tante opportunità ma non troppo da compromettere la qualità della vita. È una città che offre moltissima cultura e questo è sicuramente un forte punto a favore.»

Quali sono stati i momenti, gli spettacoli, che ricordi con piu’ piacere e perché?

«Ogni periodo della mia vita professionale credo sia significativo a modo suo ma gli anni d’oro di Zelig li ricordo con grande piacere: la simpatia e professionalità di Claudio e Vanessa, la produzione, il pubblico. Quest’autunno, per festeggiare i 35 anni di Zelig, Canale5 produrrà tre puntate revival a cui parteciperò.»

Hai passato momenti complicati dopo il divorzio da tua moglie. Ce ne vuoi parlare e… come va adesso?

«Così come è successo nella mia vita professionale, anche per quanto riguarda la vita personale, credo che ogni momento sia significativo a modo suo. Ci sono stati momenti difficili, sicuramente, ma le difficoltà mi hanno arricchito interiormente e mi hanno permesso di trovare un equilibrio che non ho mai avuto. Continuo con il mio lavoro e con tanti progetti e, soprattutto, sono legatissimo ai miei figli: sicuramente la gioia più grande della mia vita.»

Marco Della Noce

Cosa significa ripartire dopo la pandemia e dopo le difficoltà?

«Reagire alle difficoltà e ripartire credo sia parte integrante della condizione umana: succede da secoli e oggi tocca a noi. Forse eravamo abituati troppo bene e questa pandemia ha sollevato tutte le nostre fragilità. Ripartire sarà dura ma non possiamo perdere la possibilità di farlo in una maniera più compatibile con ritmi più umani e con gli equilibri dell’intero pianeta.»

Tra i tuoi colleghi quali sono quelli che apprezzi di più e perché?

«I colleghi che stimo sono tanti: per professionalità, simpatia e correttezza. Alcuni non li vedo da molto, con altri ci vediamo ogni tanto ma considero il cabaret una grande famiglia.»

Quale tra i tuoi personaggi preferisci e quale ha più successo per il pubblico?

«Sono affezionato a tutti i miei personaggi ma credo che Oriano Ferrari sia il più amato e quello che il pubblico vuole vedere. Mi sono divertito molto anche nell’esperienza Disney con il doppiaggio della macchina Luigi.»

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