Dopo la pausa dello scorso anno causa pandemia, torna dal 24 al 31 luglio, all’aperto, nel parco dei missionari comboniani di vicolo Pozzo, 1, Ma che estate!

Una settimana ricca di musica, moda, cinema africano con la sezione Viaggiatori&Migranti saltata dal calendario autunnale del Festival, stand espositivi e gastronomici attivi per tutta la manifestazione, organizzata da Fondazione Nigrizia, Museo africano (Ma), Festival del Cinema Africano e l’associazione Afroveronesi.

Si torna finalmente in presenza con una manifestazione che dal 2006 avvicina ai temi delle Afriche con appuntamenti ed eventi offerti gratuitamente alla cittadinanza che nutre passione e curiosità per il mondo afro e afrodiscendente, che vuole avvicinarsi e conoscere meglio il continente.

Il programma di Ma che estate!

Sabato 24 luglio si inizia con l’apertura degli stand dalle ore 18, accompagnati dalla musica del dj set, per poi proseguire, a partire dalle ore 21, con una serata ricca di concerti.

Si comincia da tre rapper veronesi: Numb, Koi e Natas; per poi proseguire, sempre con la musica rap, insieme a Big Boa, F00rtissimo e all’oramai star Tommy Kuti (foto di copertina).

Domenica 25 Ma che estate! riprenderà  con l’apertura degli stand e il dj set dalle ore 18. Alle ore 20 sarà la volta del Fashion show con le modelle e i modelli che sfileranno indossando gli abiti di BB Style, brand artigianale di moda handmade afroitaliano, ideato da Bruno Bruxtar Kpakpovi e KeChic, una sartoria afro-occidentale, che nasce da un progetto sociale che fa lavorare i sarti del Centre Handicapè di Dakar, insieme ad amici e colleghi di Cheikh Diattara da cui nasce l’idea in terra milanese.

Adriana

Le due sfilate di moda saranno intervallate dal concerto della cantante Anna Bassi, seguita dalla bellissima voce di Adriana, dal gruppo musicale degli E.D.A, e per finire Sidy Casse giovane cantante senegalese che ha partecipato al talent show musicale X Factor.

Ritorna il Festival del cinema africano

A partire da lunedì 26 e fino a sabato 31 luglio, nel parco dei missionari comboniani, alle ore 21.15, si spengono le luci e si illumina il maxischermo, affinché inizino le sei serate del Cinema Africano sotto le stelle.

«Una sezione che parlerà di immigrazione – spiega Stefano Gaiga, uno dei direttori artistici del Festival di Cinema africano -. Inizieremo con il lungometraggio “Amin” del registra marocchino Philippe Faucon, che racconta la storia di un uomo che lascia il Senegal per raggiungere la Francia in cerca di una vita diversa e un po’ di fortuna. E finiremo la settimana con “Benzine” di Sarra Abidi, film tunisino vincitore della sezione, che racconta invece chi resta e chi aspetta notizie da chi se n’è andato.»

Una delle passate edizioni di “Ma che estate!”

Un film toccante “Benzine”, che sarà proiettato sabato 31 luglio alle 21.15, che è stato premiato alla prima edizione del Festival del Cinema Arabo di Parigi organizzato dall’IMA, l’Istituto del Mondo Arabo di Parigi, e che ha ricevuto il premio anche dalla Giuria ufficiale scaligera della sezione composta da Carlo Castiglioni, Francesco Lughezzani, Aldo Nicosia e Simone Villani.

Il 31 luglio il film vincitore “Benzine”

La vittoria è stata motivata «per aver dato voce al dramma dei suoi protagonisti, due genitori chiusi nel silenzio rurale e deserto dell’entroterra tunisino, rifiutando i consueti canoni con i quali il cinema europeo spesso presenta l’emigrazione e le sue vittime. Per aver delineato sull’assenza, quella di un figlio scomparso nella ricerca di una vita oltre il mare, uno sguardo che volge all’orizzonte, in attesa di una risposta che tarda ad attraversare le acque del Mediterraneo, in un presente bruciato e precario».

Film da non perdere, già in concorso nella sezione a tema migratorio Viaggiatori&Migranti del Festival di Cinema Africano. Cinque i cortometraggi e cinque lungometraggi di registi africani ed europei, accompagnati ogni sera da un ospite diverso, per dar vita, a film concluso, a un momento di confronto e approfondimento delle tematiche trattate dalle opere cinematografiche.

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