Giornalisti coraggiosi che fanno del loro mestiere una missione. Giornalisti d’inchiesta che scavano dove gli altri non osano nemmeno. Se ne parlerà oggi alle 18,40 nel primo degli incontri in programma per il «Festival del giornalismo».

Monica Zornetta, penna di «Avvenire» e «Il Corriere delle Sera» interverrà alle 18.40 assieme a Pierpaolo Romani, anch’egli giornalista, e coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. Più tardi invece la giornata proseguirà con l’inviato di Piazzapulita (La7) Alessio Lasta che interverrà alle 20. Alle 21.15, infine, concluderanno il programma Paolo Biondani de «L’Espresso» e Gianni Belloni, direttore del Centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità in Veneto

Tanti gli argomenti che finiranno – e non è solo un gioco di parole – sotto la lente d’ingrandimento. Zornetta, che affianca l’attività di giornalista a quella di scrittrice, parlerà dei suoi inizi, di come abbia scelto di affrontare questa «missione» e di quali siano i capisaldi di un’attività così importante. Il racconto di come il giornalismo d’inchiesta sia cambiato nel corso degli anni, poi, verrà affrontato da Zornetta così come la necessità imprescindibile di mantenere la segretezza delle proprie fonti. Argomento, questo, fondamentale per chi vuole addentrarsi negli angoli bui. Perché alla fine di questo si tratta: accendere luci dove i riflettori sono assenti o troppo fiochi.

Pier Paolo Romani

Il punto sullo stato attuale del giornalismo d’inchiesta finirà al centro della discussione: in particolar modo si rifletterà sugli editori (quelli più coraggiosi). Ci si soffermerà sul perché i Paesi anglosassoni in questo ambito – se non in rare eccezioni – siano molto più sensibili rispetto all’Italia. Spunti sull’attualità, che non mancano nemmeno qui a Verona, saranno snocciolati dalla scrittrice. Impossibile, quindi, non toccare il nervo ancora scoperto della recente vicenda che ha coinvolto la trasmissione Rai «Report» sull’intoccabilità (e l’accesso) alle fonti. Romani, invece, che collabora periodicamente con «Il corriere del Veneto», «Il corriere di Verona», «Altreconomia» e «Il calciatore», parlerà della sua esperienza al vertice dell’associazione Avviso Pubblico che da anni opera con enti locali e regioni per la formazione civile contro le mafie. Racconterà di come Avviso Pubblico possa, in concreto, aiutare i giornalisti d’inchiesta e l’importanza di questo lavoro nella lotta alla criminalità organizzata. Traccerà il bilancio dei giornalisti, ma anche amministratori, attualmente sotto scorta, senza tralasciare – perché non mancano – anche le notizie positive come le terre e gli edifici confiscati alle mafie e riconsegnati alla comunità.

Monica Zornetta

Zornetta ha pubblicato, tra l’altro, «Alla fine del mondo. La vera storia dei Benetton in Patagonia» nel 2020 (divenuto quest’anno anche un audiolibro), «La resa. Ascesa, declino e pentimento di Felice Maniero», «A casa nostra. Cinquant’anni di mafia e criminalità», «Ludwig. Storie di fuoco, sangue, follia», «Terrore a Nordest». Inoltre, ha partecipato all’imponente opera del «Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia». Romani, invece, «Calcio criminale», «Vent’anni di lotta alle mafie e alla corruzione in Italia» e «Le nuove schiavitù. Il traffico degli esseri umani nell’Italia del XXI secolo».

Il «Festival del giornalismo», in programma dall’1 al 5 luglio, si tiene negli spazi dell’Antica Dogana di fiume in Corte Dogana 6, nel rione Filippini a Verona.

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