Vendemmia 2021: tardiva, green e all’insegna dell’innovazione
Le stime fanno prevedere un'annata lunga, una produzione di qualità e un ruolo decisivo di automazione, artificial intelligence e sostenibilità per una viticoltura 4.0.
Le stime fanno prevedere un'annata lunga, una produzione di qualità e un ruolo decisivo di automazione, artificial intelligence e sostenibilità per una viticoltura 4.0.
Si prospetta una lunga annata per il vigneto veneto, che richiederà grande attenzione da parte dei tecnici e che vedrà profilarsi sempre più chiara all’orizzonte quella che è la nuova frontiera della viticoltura regionale: tecnologie avanzate per una vendemmia di precisione, una produzione, che sembra essere su buoni livelli, pari o superiori al 2020, e che sarà governata da un sistema sempre più digitale e sostenibile in grado di adattarsi al clima che cambia e ai suoi effetti, e che privilegi un approccio a basso impatto energetico e chimico.
È quanto emerso in occasione del primo incontro del Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, Avepa, Arpav, CREA-VE e Università di Padova sull’andamento dell’attuale fase fenologica dei vigneti dell’area del Bardolino-Custoza, della Valpolicella, delle Colline vicentine, dei Colli Euganei, dell’area del Conegliano-Valdobbiadene DOCG, del Prosecco DOC e del Veneto Orientale.
La vendemmia avrà un ritardo generalizzato di 10/15 giorni a partire dall’entroterra del Lago di Garda, dove alla più che buona situazione fitosanitaria nei vigneti dell’area Bardolino-Custoza si accostano gli effetti delle basse temperature invernali e del mese di aprile, che hanno rallentato l’andamento vegetativo di quasi due settimane.
Proprio uno degli strumenti utilizzati in agricoltura di precisione è stato in grado di identificare il ritardo nella ripresa vegetativa di quest’anno: è infatti grazie ai rilievi satellitari effettuati su 500 vigneti a campione scelti in tutto il Veneto che è stato possibile identificare la variabilità dei vigneti delle DOCG di Verona, Padova e Treviso.
Anche in Valpolicella la ripresa vegetativa è stata ritardata dall’anomalo andamento meteo di aprile e maggio, ma la produzione di Corvina, Corvinone e Rondinella si annuncia in perfetto equilibrio soprattutto per la varietà Corvinone che potrebbe risultare superiore alla media. I tecnici e i produttori prevedono dunque un’annata di grande qualità, soprattutto se il meteo virerà definitivamente al meglio, ma mantengono la prudenza in quanto sono numerose le variabili che andranno ad incidere sul risultato finale della vendemmia, a cominciare dagli eventi atmosferici e dal peso finale del grappolo d’uva.
L’annata anomala insegna però che sempre più si rende necessario saper meglio interpretare il terroir e di conseguenza un approccio che preveda tecniche agronomiche più green e un ricorso sempre più necessario alla viticoltura di precisione. In altre parole, è importante “scoprire” il valore della naturalità del vigneto per poterlo poi lavorare più agevolmente.
Ed ecco che i nuovi strumenti tecnologici e informatici per la viticoltura diventano protagonisti per garantire non solo livelli più elevati di qualità, tipicità e sicurezza, ma più sostenibilità. Si va dai sistemi di guida e navigazione semi-automatica che consentono al viticoltore di rimanere concentrato solo sulla conduzione del mezzo durante la lavorazione, riducendo i costi, l’impiego di manodopera e gli sprechi di gasolio, alla sensoristica di precisione sia nel terreno che sulla foglia, che consente di ridurre del -58% l’impiego di prodotti chimici, grazie a speciali irroratrici che misurano la distanza tra i filari e calcolano lo spessore della chioma della vite, fino ai robot che effettuano monitoraggio, alcune operazioni di potatura e controllo fitosanitario.
Automazione e intelligenza artificiale, quindi, ma non solo. Tra le soluzioni segnalate dagli esperti Luigi Sartori e Marco Sozzi nell’incontro del Trittico Vitivinicolo “Applicazione delle tecniche di viticoltura di precisione e loro potenzialità in Veneto” non mancano infatti le innovazioni nell’ambito della sostenibilità ambientale ma anche economica, grazie a reti di sensori e mappatura mediante droni e satelliti che permettono di conoscere dettagliatamente ed in tempo reale i parametri climatici e fisici, ma anche sanitari e produttivi del vigneto. L’applicazione delle tecniche di viticoltura di precisione basate su mappe e piattaforme rappresenta un importante strumento scientifico per agire, anche all’interno di un singolo vigneto, su concimazione, irrigazione e raccolta selettiva e fornisce l’opportunità di effettuare anche da remoto, attraverso computer o smartphone, al fine di effettuare scelte e interventi tempestivi sulla base dei dati ottenuti.
Insomma, un’agricoltura 4.0 che rende possibile avere dati sullo stato nutritivo e sul vigore delle singole viti facilitando la diagnosi delle carenze nutrizionali e calcolando la quantità dei nutrienti da apportare in rapporto alle esigenze della pianta e consentendo di ottenere una maggiore omogeneità nelle uve vendemmiate, all’insegna della sostenibilità ambientale ed economica.
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