È passato ormai più di un anno dall’inizio della pandemia e a cambiare sono state molte cose. Sono mutati il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e come si fa lezione a scuola, così pure la modalità in cui lavoriamo, facciamo la spesa o scegliamo che cosa mangiare per cena. E in ognuno di questi ambiti abbiamo capito che, volenti o nolenti, dobbiamo accettare a braccia aperte l’apporto della tecnologia.

È fondamentale, ora più che mai, che chiunque possieda delle competenze informatiche di base e ancora più di primaria importanza è la formazione, nelle scuole, di competenze in ambito cosiddetto STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics).

Sarà sempre maggiore la richiesta di competenze trasversali. Il WEF (World Economic Forum) delinea le competenze del XXI secolo, dividendole in tre ambiti:

  • conoscenze di base (alfabetizzazione letteraria, numerica, scientifica, tecnologica, finanziaria, culturale e civica)
  • competenze trasversali (come il problem solving e la creatività, la comunicazione e la collaborazione)
  • qualità caratteriali (la curiosità, l’iniziativa, persistenza, adattabilità, leadership, consapevolezza sociale).

Come (e perché) funziona un Fabschool

Tecnologia e mondo digitale rientrano nelle competenze che oggi ognuno dovrebbe possedere. Ne avevamo parlato durante il Festival della Scienza con Lucia Cometti, project manager e facilitatrice appassionata di design thinking, in merito a Fabschool, un progetto di Edulife di cui è coordinatrice, sostenuto da Fondazione Cariverona che mira a sperimentare le nuove tecnologie e accrescere le competenze digitali.

Fabschool è un progetto di sistema, nato nel 2020, che coinvolge 5 province (Ancona, Belluno, Mantova, Schio e Verona). A Verona le sedi sono due: una nell’innovation hub 311 Verona e l’altra presso l’Istituto Copernico Pasoli, gestito da Verona Fablab. A dare vita al progetto è Fondazione Edulife, che si occupa di esperienze educative non formali, e si pone lo scopo di mostrare le nuove tecnologie, la loro veloce evoluzione e il loro valore come acceleratore dei processi creativi.

Lucia Cometti, a destra, durante la diretta del Festival della Scienza di Verona dedicata alle Fabschool

Le Fabschool sono luoghi di apprendimento non formale per docenti e studenti, immersi nei contesti scolastici, e hanno come obiettivo la connessione della scuola alle nuove esigenze del mercato del lavoro e, soprattutto, alle aziende che connotano il territorio. Fabschool lavora quindi su più fronti:

  • rafforzare le STEM e preparare gli studenti alle esigenze dell’economia e del mercato del lavoro dei prossimi anni;
  • creare una rete tra scuole e aziende, organizzando numerosi project work;
  • introdurre gli studenti al mondo del lavoro e aiutarli nell’orientamento professionale;
  • coinvolgere i docenti nell’acquisizione di metodi di apprendimento nuovi ed efficaci nelle scuole.

Il tutto si realizza attraverso laboratori, basati sulla condivisione tra pari, la sperimentazione libera e la prototipazione.

Primi destinatari i docenti

Primi interlocutori delle Fabschool sono quindi i docenti. Siamo abituati a pensare che gli strumenti digitali debbano essere utilizzati solo da chi insegna materie scientifiche o strettamente informatiche, ma non è così. Sono – o dovrebbero essere – d’aiuto anche nell’apprendimento di materie umanistiche o, ancora meglio, a scopo multidisciplinare.

La tecnologia va pensata come strumento per permettere di pensare e sperimentare nuove cose, imparare a rispondere ai problemi complessi con cui iniziamo a interfacciarci oggi per la prima volta.

L’obiettivo è sicuramente quello di esportare il modello delle Fabschool anche in altre località italiane, pensandolo quindi come un progetto che prende forma sempre con connotazioni legate ai territori di riferimento.

«Dall’autunno scorso lavoriamo alla programmazione con le scuole e nella realizzazione degli spazi – spiega Lucia Cometti -. Il vero e proprio lancio dei nostri progetti al pubblico è avvenuto a gennaio 2021 e ad oggi le attività sono entrate a pieno regime in tutti i poli Fabschool. A Verona è partito anche un ciclo di webinar sui temi della produzione multimediale e delle tecnologie a scuola. Così oltre a presentare i temi cardine di cui ci occupiamo, abbiamo dato un volto a parte dello staff che lavora dietro le quinte».

Dei webinar per conoscere la produzione multimediale

Sono due i temi centrali di questo percorso, innanzitutto quello delle tecnologie a scuola. «Alcuni incontri approfondiranno attività o l’utilizzo di strumenti digitali – prosegue la coordinatrice -, con la voce di docenti che già le stanno applicando, per dare in qualche modo ispirazione su come possano entrare nelle aule scolastiche e su come gli studenti possano imparare ad approcciarsi a questi temi. L’altro tema è quello della produzione multimediale.

Il programma dei prossimi webinar targati Fabschool

Lunedì 3 maggio, ad esempio, uno studente-imprenditore creativo, come ama chiamarsi Emanuele Sanfelici, parlerà di videomaking, per imparare a produrre, anche con mezzi semplici, un buon video. Il 17 maggio, invece, si parlerà di audio-recording, altra importantissima produzione multimediale che sta sempre più prendendo piede negli ultimi anni, soprattutto tramite lo strumento dei podcast.»

La tecnologia a scuola è quindi un elemento che sempre più si integra con la formazione. «È uno dei pilastri su cui si basa la mission di Fabschool. Ci vogliamo affiancare agli insegnanti per introdurre le tecnologie nelle scuole come strumenti di apprendimento non tecnici o verticali, ma trasversali, che possano facilitare lo sviluppo di competenze quali la creatività, il lavoro di gruppo e il problem solving. Ma vogliamo anche disseminare conoscenze e modelli con il territorio e con le aziende e le realtà circostanti – sottolinea Cometti -. Per questo abbiamo dato particolare risalto anche alla produzione multimediale, presentando concretamente alcune delle persone che lavorano nello spazio Fabschool di 311 Verona.»

I webinar si potranno seguire in diretta dai canali Facebook di 311 Verona e di Verona Fablab, ma poi i video saranno visualizzabili sul sito www.fabschool.it, dopo essersi registrati. L’area utenti del sito permetterà di visualizzare video, tutorial e testimonianze legati al mondo dei Fablab e dei Fabschool.

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