Fare i conti con il passato, con le ferite subite, metabolizzate e talvolta accettate è forse una delle cose più difficili da elaborare per un essere umano.

È proprio questo l’impervio e scomodo percorso che porterà la protagonista di Bendetto sia il padre a riconciliarsi con il proprio passato, risolvendo se stessa e spegnendo rancori e risentimento. 

Il romanzo è l’ultimo lavoro di Rosa Ventrella. L’autrice è laureata in Storia contemporanea, insegna Lettere, cura laboratori di scrittura creativa per ragazzi e adulti e collabora con “Tuttolibri”, il supplemento culturale de “La Stampa”.

Nel 2018 è uscito il suo primo romanzo Storia di una famiglia perbene (Newton Compton Editori), che ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica e dal quale verrà tratta una serie televisiva che a breve sarà in onda sulle reti Mediaset. 

Successivamente, ha pubblicato nel 2019 La malalegna (Mondadori), a sua volta opzionato per una serie tv. I suoi romanzi sono tradotti in oltre 20 lingue e 30 Paesi. Benedetto sia il padre, sempre edito da Mondadori, in libreria dal 16 marzo, è già stato venduto in Francia all’editore Les Escales prima dell’uscita italiana.

Con questo romanzo l’autrice porta il lettore dentro le aspre vicende della vita di Rosa, una giovane donna. Il libro inizia con la protagonista in fase di definizione della propria separazione dal marito Marco. Lo stesso giorno una chiamata da Bari, la sua città natale, la avvisa che la madre ha avuto un grave malore. Rosa, pertanto, parte – lei vive a Roma – per raggiungere la sua famiglia, nei luoghi dove ha vissuto la sua infanzia e la sua giovinezza. 

Da qui l’autrice fa fare al lettore un profondo balzo nel passato tra i vicoli di Bari, con Rosa bambina insieme a una madre remissiva, un padre affascinante ma violento e i suoi due fratelli. Il racconto, infatti, prende le mosse dal 1978 narrando l’infanzia della protagonista fino all’età adulta. Le pagine raccontano della difficile situazione familiare della protagonista soverchiata dalla povertà e prigioniera di una radicata cultura patriarcale, dove il padre, uomo all’apparenza piacevole, nasconde una personalità violenta e dominante che si scatena senza indulgenza tra le mura di casa e in particolare nei confronti della madre.

Rosa Ventrella (immagine dal suo profilo Facebook)

Rosa Ventrella con una scrittura semplice ed estremamente credibile ci delinea una realtà che troppo spesso è protagonista nei fatti di cronaca, la violenza sulle donne. Benedetto sia il padre porta il lettore dentro a un epoca, a luoghi, e a uno status sociale in cui l’uomo riesce solo a parlare con il linguaggio della sopraffazione, della prepotenza, della forza per esprimere il proprio potere e dominio nei confronti della moglie, e dei figli.

Un affresco molto aspro e amaro e al contempo una storia di forza, coraggio, resistenza e determinazione. Rosa, infatti, a vent’anni, infatti, lascerà Bari e si trasferirirà a Roma col marito.

Emblematico il racconto di fatti quotidiani: una madre che rimane in silenzio di fronte a certi accadimenti violenti per mantenere l’armonia non solo dentro alla propria casa ma per evitare la vergogna nei confronti della propria comunità. Un libro scorrevole ma duro ed emozionante che racconta uno spaccato di vita molto complesso e a volte difficile da accettare ma facile da comprendere in relazione alla situazione culturale e di valori che alcune realtà del passato, e purtroppo anche oggi, fanno da padrone in merito alle vessazioni, le aggressioni del maschio nei confronti della figura femminile.

La parabola della storia, tuttavia, trova la sua cornice in un messaggio di compassione e pietà. L’autrice, infatti, facendo sua una limpida e naturale narrazione riesce a raccontare al lettore quanto a volte fare pace con le ferite del passato, soprattutto affrontandole, può portare una sorta di serenità che libera. Toccante è il ritorno di Rosa adulta a Bari, dove vede il padre dopo tantissimi anni invecchiato e stanco. Sarà li che troverà la forza del perdono, la riconciliazione con il difficile passato.

Rosa Ventrella racconta il dolore, duro e crudo, ma al contempo porta il lettore dentro a un viaggio per metabolizzarlo, con la comprensione della debolezza e dei limiti. Un libro che non è solo un romanzo ma una grande e potente lezione di vita.

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