Hellas, terra dove i talenti rinascono
Dopo la vittoria con il Parma, le prestazioni di Dimarco e Baràk sono la conferma che in riva all'Adige molti giocatori trovano l'occasione per tornare a esprimersi al meglio
Dopo la vittoria con il Parma, le prestazioni di Dimarco e Baràk sono la conferma che in riva all'Adige molti giocatori trovano l'occasione per tornare a esprimersi al meglio
Dopo due sconfitte consecutive, la sfida casalinga contro il Parma era diventata la classica partita da non sbagliare. Diversamente dai ducali, invischiati a pieno titolo nella lotta per non retrocedere, i gialloblù affrontavano il match con una dose di maggior tranquillità, dall’alto dei 30 punti in classifica, tuttavia era importante invertire la rotta per non far nascere inutili stati d’ansia quando, onestamente, non ce n’era bisogno.
Dopo nemmeno dieci minuti tutto sembrava d’un tratto maledettamente complicarsi, vista la rete del vantaggio parmense, arrivata su calcio di rigore, provocato da un’ingenua uscita fuori tempo di Silvestri. È stato nel momento di maggior difficoltà, però, che la squadra di Juric ha ritrovato la propria verve fatta di intensità, attenzione e organizzazione. Lazovic – per l’occasione capitano – & compagni non si sono disuniti, hanno ripreso in mano un poco alla volta le redini dell’incontro, pareggiando prima con Dimarco, e completando l’opera nella ripresa con un gol di Baràk. La vittoria, alla fine, è parsa assolutamente meritata.
Gli autori delle due reti (il gol dell’ex Inter, per decisione della Lega, è finito nel tabellino come autorete del parmense Grassi ndr), protagonisti entrambi di due prove superlative, rete a parte, sono la conferma di come in riva all’Adige, da quando le redini sono in mano a Ivan Juric, molti giocatori ritrovino lo smalto dei giorni migliori. Dimarco, il cui cartellino è a metà tra Inter e Verona, arrivato nello scorso gennaio proprio dal Parma, ha saputo pian piano guadagnare spazio e considerazione, diventando pedina praticamente insostituibile dello scacchiere gialloblù. Il suo rendimento è talmente aumentato che qualcuno arriva già a parlare di Nazionale. Stessa sorte si può dire di Baràk, che nell’ultimo anno trascorso a metà tra Udinese e Lecce aveva un pò smarrito le proprie certezze e ora, sotto l’attenta cura di Juric, ha ritrovato livelli di qualità e sostanza impensabili fino a pochi mesi fa.
La crescita esponenziale dei due gialloblù, è la dimostrazione di come Verona sia in questo momento un’isola felice, dove grazie a un ambiente sereno e a tanta competenza è possibile costruire qualcosa di importante, e dove ogni giocatore, sentendosi parte di un gruppo coeso, trova maggior forza e determinazione nel raggiungere i propri obiettivi. Il merito principale di tutto questo, però, è senza dubbio di una coppia affiatata come quella composta da Ivan Juric e Toni D’Amico. Senza di loro, probabilmente, sarebbe tutta un’altra cosa.
Foto: hellasverona.it
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