Scaligera Basket: alla ricerca della continuità
Dopo un inizio di campionato altalenante con cinque pareggi e sei sconfitte, la Scaligera Basket è alla ricerca di un minimo di continuità
Dopo un inizio di campionato altalenante con cinque pareggi e sei sconfitte, la Scaligera Basket è alla ricerca di un minimo di continuità
Il campionato della Scaligera Basket mantiene sempre le sembianze di una montagna russa. Dopo undici partite, i giganti gialloblù hanno messo insieme cinque vittorie e sei sconfitte, cinque delle quali consecutive e quattro di queste arrivate sul parquet dell’AGSM Forum. Anche se è vero che nelle partite disputate a porte chiuse il fattore campo, nel bene e nel male, incide poco o nulla, tali numeri rappresentano una delle costanti che hanno fortemente caratterizzato questa prima parte di stagione disputata dalla formazione scaligera.
Nelle partite interne si è avuta, talvolta, l’impressione che la squadra sprechi sempre troppo, convinta di riuscire comunque di avere prima o poi ragione dell’avversario di turno. In trasferta, invece, abbiamo visto spesso una squadra unita, aggressiva in difesa, che non si è mai arresa davanti alle prime avversità. Il campionato sin qui disputato ha, inoltre, confermato l’estremo equilibrio del girone dove ad esclusione di Tortona, che tutt’oggi ancora imbattuta sta facendo un campionato a sè, ogni avversario merita assoluto e totale rispetto.
Il problema della maggior continuità sembra essere la chiave di volta attraverso la quale può delinearsi il futuro del quintetto gialloblù. Lo ha confermato lo stesso coach Andrea Diana che in conferenza stampa ha dichiarato «Con club e squadra ci confrontiamo quotidianamente, ogni ragionamento viene fatto insieme con l’obiettivo migliorare sempre più, partendo dal lavoro in palestra fino a quando si scende in campo per la partita». Alle parole dell’allenatore toscano hanno fatto, poi, seguito anche le parole di Giovanni Pini, rientrato da poco in squadra dopo l’operazione per la rimozione di un’ernia discale. «Ho vissuto da fuori questa prima parte di campionato – ha commentato l’ala carpigiana – sono situazioni che possono capitare. Il gruppo, comunque, è valido e abbiamo tutte le possibilità per migliorare. Il confronto tra di noi è continuo. Ciascuno di noi deve imparare a mettersi nelle mani dei compagni».
Dopo un avvio di stagione alquanto complicato, quindi, sia per i risultati sia per una serie di infortuni e stop per il Covid che hanno limitato le scelte a disposizione del coach scaligero, la squadra sembra aver trovato nell’ultimo periodo maggior equilibrio e convinzione nei propri mezzi. Al momento è giusto vivere alla giornata, guardando la classifica in ottica play off, obiettivo sulla carta alla portata, ma senza dimenticare di guardarsi le spalle, per evitare di trovarsi davanti a sgradite sorprese. Sotto osservazione rimangono le prestazioni dei due americani, sino a ora segnate da tanta, troppa discontinuità. Phil Green solo a sprazzi ha fatto vedere le giocate di classe che ne avevano caratterizzato la sua esperienza a Verona alcune stagioni fa mentre Bobby Jones, anche per alcuni limiti caratteriali e qualche eccesso di individualismo, non è sembrato fino a questo momento in grado di contribuire a far fare alla squadra il definitivo e tanto atteso salto di qualità.
Per il momento, in ottica futura, non sembrano possibili modifiche del roster mentre sul fronte infortunati, oltre a Pini, ha fatto il suo rientro il play Lorenzo Caroti, rimasto fermo per un colpo al viso subito in allenamento, mentre si attende sempre la negativizzazione di Guido Rosselli, costretto allo stop per il Covid. Nel mese di febbraio i giganti gialloblù saranno ora attesi da un vero e proprio tour de force con sette gare, delle quali cinque lontano dal PalaOlimpia. Al termine di questo ciclo di partite, si potrà probabilmente avere un’idea più chiara per quali obiettivi la squadra sarà realisticamente in grado di competere.
Foto: scaligerabasket.it
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