Fortissimamente Virtus
Dopo Modena, la Virtus Verona ha piazzato la stoccata anche a Cesena. Un uno-due in fatto di vittorie che consente un balzo avanti in classifica e di mettere in carniere due scalpi di prim’ordine.
Dopo Modena, la Virtus Verona ha piazzato la stoccata anche a Cesena. Un uno-due in fatto di vittorie che consente un balzo avanti in classifica e di mettere in carniere due scalpi di prim’ordine.
Ha percorso la via Emilia fino in fondo e alla fine ha trovato, ma sarebbe più corretto dire cercato e voluto, un bis meraviglioso. Dopo Modena, la Virtus Verona ha piazzato la stoccata anche a Cesena. Un uno-due in fatto di vittorie che consente un balzo avanti in classifica e di mettere in carniere due scalpi di prim’ordine.
Espugnare due stadi da serie A è il top. L’anno del centenario non avrebbe potuto iniziare meglio per la formazione di Gigi Fresco. Dopo il colpo gobbo del “Braglia”, sul campo del “Manuzzi” si massimizzano gli errori difensivi altrui. Capace di aspettare il momento giusto, la formazione rossoblù capitalizza un blackout di due minuti nel primo tempo dei padroni di casa che erano riusciti a sbloccare il match.
L’imprevedibilità del calcio, si dirà. Prima del calcio d’inizio i bianconeri avevano il mirino puntato sul primo posto in classifica. Invece alla fine si sono dovuti inchinare ad una compagine che da un anno appare navigare nella categoria con esperienza e sagacia. In una partita che il Cesena sembrava controllare con sicurezza, la Virtus ha messo la freccia e salutato. Al gol del vantaggio romagnolo di Bortolussi, hanno risposto prima Pittarello, alimentato da un cross di Daffara, e poi Arma, imbeccato da Danti. Con il punteggio a favore, dopo aver ribaltato il risultato nel primo tempo, nella ripresa la compagine virtussina ha controllato e chiuso i conti con Delcarro allo scadere. Poesia che si aggiunge alla magia.
Se la domanda su dove può arrivare la Virtus è lecita, è forse prematuro porsela. Al momento in via Montelungo ci si può godere il momento magico, l’aver ritrovato Arma nei panni di bomber, la conferma della qualità – anche difensiva – della rosa su cui è stata costruita la squadra. Parole chiave sono stabilità ed equilibrio, in cui la classica spensierata esuberanza virtussina e i giovanissimi lanciati trovano un corrispettivo nella capacità di gestire partite in una categoria in cui l’occhio clinico di Bentivoglio, Cazzola e capitan Danti rappresenta una miniera d’oro nell’economia di un assetto in cui Pellacani e Pittarello sono diventati tasselli di lusso. Per ora in agenda c’è la parola salvezza e la sfida del derby di mercoledì col Legnago, poi si vedrà. Anche se, un regalo di compleanno in un anno così speciale, in cuor suo Gigi Fresco in fondo sa di meritarselo.
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(Foto Virtu Verona/Liborio)