Cosa vedere in streaming in questi giorni? (parte 4)
Proseguiamo con altri due titoli la carrellata di suggerimenti e recensioni di Heraldo sulla programmazione in streaming da gustarsi dal proprio divano di casa.
Proseguiamo con altri due titoli la carrellata di suggerimenti e recensioni di Heraldo sulla programmazione in streaming da gustarsi dal proprio divano di casa.
Dopo le prime tre puntate apparse su Heraldo nei giorni scorsi – con le recensioni e i suggerimenti di film da vedere in questi giorni a casa – eccoci arrivati al quarto imperdibile appuntamento, con altri due nuovi film, visionati e commentati apposta per voi. Buona lettura.
FATMAN (disponibile su Sky Cinema)
Mel Gibson, ormai escluso dalle produzioni di Serie A, ma non ancora costretto a recitare nei video dei battesimi e dei matrimoni come il collega Nicolas Cage, è un ruvido Babbo Natale che non disdegna l’uso delle armi in caso di necessità. Quale che sia questa necessità non si capisce bene, se non nella resa dei conti del finale di una pellicola che, come soggetto, non avrebbe sfigurato nel catalogo di quei pazzi della “The Asylum” (i tizi degli squali volanti della saga di Sharknado, per intenderci).
La figura del babbo bastardo di Mel Gibson in questo Fatman riempie a dovere lo schermo e non solo per la prominente panza dovuta al reiterato cenone natalizio (a casa di Babbo Natale è sempre Natale…); l’attore ha ancora carisma da vendere e, seppur invecchiato, è un duro dallo sguardo da renna ferita sempre credibile.
Qualche idea simpatica buttata qua e là e un cast abbastanza azzeccato purtroppo non compensano una sceneggiatura poco equilibrata, che lasciava inizialmente presagire un sano B-Movie d’azione, senza vergognarsi del target al quale era destinato. Già, ma che target potrà mai avere Fatman? Si potrebbe pensare che la scelta dei due fratelli Nelms, che hanno scritto e diretto il film, fosse quella di realizzare una parodia, ma a conti fatti non è propriamente così: è tutto molto serio, non c’è tanto spazio per l’ironia, anche se – vista la trama già eccessiva di suo – forse era la sola cosa da fare. C’è un killer e c’è un Babbo Natale armato, c’era la necessità di fare anche qualche battuta? No, ma visto che abbiamo un cattivo che se la vuole prendere con uno dei buoni per eccellenza, per quanto un po’ deviato dalle visioni lisergiche degli autori, fateci godere con qualche bella sparatoria o con una di quelle infinite scazzottate che ci conciliano con lo zuccheroso mondo di lucette e addobbi dicembrino!
Macché, niente; bisogna attendere quasi due terzi e più per vedere il nostro eroe all’opera, ma confesso di non essermi annoiato, malgrado la piattezza d’insieme. Sarà che a Natale siamo tutti più buoni? Babbo Natale a parte, ovviamente.
Un’occasione parzialmente persa, peccato. Speriamo che vada meglio con il Coniglio Pasquale di Nicolas Cage.
Fatman – Regia di Eshom Nelms e Ian Nelms con Mel Gibson, Walton Goggins, Marianne Jean-Baptiste, Shaun Benson, Chance Hurstfield. Voto: 2,5/5
ANTEBELLUM (piattaforma streaming: Amazon Prime)
Ecco uno di quei casi dove è un attimo rovinare il film, un po’ come accade a molti dei titoli del discontinuo M. Night Shyamalan al quale i due registi Gerard Bush e Christopher Renz sembrerebbero in parte ispirarsi, ma tranquilli perché farò molta attenzione ed eviterò spoiler compromettenti…
La locandina recita “Dal produttore di Scappa – Get Out e Noi” (ovvero Jordan Peele, che li ha pure scritti e diretti), due film considerati degli horror, anche se entrambi vanno ben al di là del genere, esattamente come questo Antebellum; tutti e tre parlano di ingiustizie sociali legate al colore della pelle dei protagonisti, quindi l’orrore – che raramente nelle opere di Peele fa paura in senso classico – è legato a ben altro.
Il problema delle produzioni di Jordan Peele è sempre e unicamente quello: una sola idea da sviluppare per la durata di un lungometraggio, quando con una puntata de Ai confini della realtà (tra l’altro l’edizione 2020 è proprio sua) potrebbe cavarsela in un’oretta scarsa. Ma, si sa, gli appassionati del genere – considerati normalmente da Hollywood dei bambinetti deficienti – hanno fame di cose nuove, perciò soprassedere su questi “dettagli” non è poi questa gran sofferenza per loro.
Che poi non stiamo parlando di film brutti, anzi, ma solo con il fiato un po’ corto e bisognerà vedere quanto il tema “secondario” potrà destare ancora interesse nel pubblico, soprattutto per il fatto che spesso prevale su quello che dovrebbe essere il principale. Traduco: Antebellum potreste addirittura vederlo in famiglia, anche se la vostra non è la Famiglia Manson, perché non è un horror di quelli con sbudellamenti o violenze gratuite. Netflix, però, lo consiglia ai maggiori di 16 anni, quindi ascoltatela che poi non vorrei ricevere denunce per traumi infantili…
Concludendo, Antebellum non entusiasma, non spaventa, non è certo un capolavoro, ma vi farà crescere una fastidiosa rabbia nel vostro animo da giustiziere e sì, una visione la merita.
Antebellum – Regia di Gerard Bush e Christopher Renz con Jena Malone, Kiersey Clemons, Janelle Monáe, Jack Huston, Eric Lange, Gabourey Sidibe. Voto: 3/5
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