Cosa vedere in streaming in questi giorni? (parte 1)
Inauguriamo questa sera una serie di appuntamenti per darvi alcuni consigli su cosa vedere (o non vedere) rigorosamente in streaming in questi giorni di forzata astinenza da cinema.
Inauguriamo questa sera una serie di appuntamenti per darvi alcuni consigli su cosa vedere (o non vedere) rigorosamente in streaming in questi giorni di forzata astinenza da cinema.
Heraldo, con una serie di appuntamenti, prova a darvi qualche consiglio per alcuni film in streaming da vedere, o da non vedere, durante questo magico periodo di Christmas in Red, inteso proprio come Natività in Zona Rossa. Al bar con gli amici non potete andare, fuori dal vostro Comune nemmeno (o quasi), perciò mano ai telecomandi e… buone visioni!
Iniziamo con i primi due consigli…
MANK (piattaforma streaming: Netflix)
Fincher riprende una sceneggiatura del suo scomparso padre sceneggiatore e realizza un gran bel film su uno sceneggiatore che deve scrivere la sceneggiatura di uno dei capolavori della Storia del Cinema. Come avrete intuito, è un film che si basa molto sulla sceneggiatura, quindi non mancano dialoghi arguti, mai banali, spesso ironici e interessanti soprattutto per chi è a conoscenza di com’era la situazione politica e cinematografica americana alla fine degli anni ’30. E questo, forse, è il limite più grande di una pellicola spesso ineccepibile da un punto di vista formale e registico che vuol rendere giustizia a Herman J. Mankiewicz, co-autore del copione premio Oscar di Quarto potere (1941), da sempre messo in ombra dalla figura geniale e ingombrante di Orson Welles.
A Mank, infatti, si possono contestare solamente due cose: la difficoltà di fruizione da parte di chi non ama a tal punto il Cinema da conoscere a memoria una sua pietra miliare ancor oggi giustamente osannata e studiata e, per ultima, la scelta di dare eccessivamente risalto a Mankiewicz sminuendo un po’ il ruolo che ebbe Welles sul risultato finale della loro opera. Su quest’ultima cosa ne possiamo parlare, anche perché il film si chiama Mank, non Orson e, sinceramente, penso che a nessuno verrà mai in mente di togliere dei meriti al responsabile del “miglior debutto cinematografico di sempre”.
Per il resto grande regia nobilitata da una sontuosa e citazionista fotografia in bianco e nero che richiama la vecchia pellicola pur essendo il film girato in digitale, interpretazione magistrale di Gary Oldman nei panni dell’autodistruttivo protagonista consumato dall’alcol e, più in generale, confezione di lusso che non può che dar ulteriore lustro a Netflix dopo le opere di Cuarón e Scorsese.
Un consiglio: se vi trovate in difficoltà con i troppi nomi, tenete a portata di mano Wikipedia, così magari potreste scoprire chicche interessanti, come ad esempio la brillante carriera che ebbe poi il fratellino di Mankiewicz, Joseph L., qui figura di contorno non troppo rilevante.
Mank: Regia di David Fincher con Gary Oldman, Amanda Seyfried, Lily Collins, Charles Dance. Voto: 4/5
THE GENTLEMEN (Piattaforma streaming: Amazon Prime Video)
Toh, chi si rivede: il vecchio Guy Ritchie è finalmente tornato a cazzeggiare con i suoi piccoli gangster!
Dopo esser stato fagocitato – e placcato d’oro – da Hollywood (dai due Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. al disneyano remake live action Aladdin con Will Smith), ecco che l’ex bad boy del Cinema inglese rispolvera le sue origini portando in scena il genere che lo rese famoso: delinquenti cattivi eppur simpatici, violenza e schizzi di sangue che fanno sorridere anziché far inorridire lo spettatore.
The Gentlemen è un ritorno al passato di Lock & Stock – Pazzi scatenati(1998), di Snatch – Lo strappo (2000) e per Ritchie pare che il tempo non sia proprio trascorso da allora, nel bene e nel male; nel bene perché, anche se tutto sa troppo di “già visto” più che altro per colpa di chi negli anni lo ha malamente imitato, il risultato finale intrattiene il giusto grazie anche ad un cast particolarmente azzeccato, Hugh Grant su tutti; nel male perché l’autore riprende le sue minchiatine da cineasta semi-indipendente, vezzi registici già stantii vent’anni fa, figuriamoci nel 2020. Nulla di così imperdonabile, però forse non il modo più intelligente per ribadire che «Hey, sono lo stesso che vi fece divertire con dei dialoghi pieni di parolacce e con un montaggio talvolta frenetico e accelerato, ve lo ricordate?».
Curiosità [SPOILER ALERT]:
Mickey Pearson (il personaggio interpretato da Matthew McConaughey) salva in modo originale le chiappe alla nobiltà inglese caduta in disgrazia per gli elevati costi delle lussuose magioni, ovvero la medesima nobiltà con i medesimi problemi dei tizi di Downton Abbey e, come se non bastasse, si sposa proprio l’erede della famiglia Crawley, ovvero Lady Mary (Michelle Dockery). Furbo lui…
The Gentlemen: Regia di Guy Ritchie con Matthew McConaughey, Hugh Grant, Colin Farrell, Charlie Hunnam, Michelle Dockery, Jeremy Strong. Voto: 3/5