Investire in Italia nell’editoria, si sa, è rischioso. E ancora di più durante il Coronavirus. Ma non per tutti. C’è chi ha ideato, come i ragazzi di Bookdealer, dislocati in più regioni d’Italia, il primo e-commerce per le librerie, riunite in un’unica piattaforma. Il progetto mira a integrare il servizio a domicilio, dando la possibilità da un lato al lettore di ordinare il proprio libro e riceverlo a casa, dall’altro alla libreria di non esser esclusa dal mercato digitale.

«L’idea è nata durante il primo lockdown da alcuni spunti che noi fondatori abbiamo unito, fino a trovarci di fronte a un qualcosa di più grande», racconta Leonardo Taiuti, 35 anni, di Firenze ed editore di Black Coffee, una casa editrice nata più di 5 anni fa.

Con già 650 librerie attive e oltre 700 iscritte, Bookdealer giorno dopo giorno sta allargando i suoi orizzonti, con una distribuzione trasversale che parte dal Piemonte alla Lombardia, fino alla Calabria e la Sicilia. A Verona, tra città e provincia, sono 5 le librerie che hanno preso parte al progetto: Libreria Friggi, Elephants Books a Caselle, Libreria Terradimezzo a Bussolengo, Libreria Booklet a Zevio e L’albero curvo a Bovolone.

E, nonostante il progetto sia più che recente, sono già arrivate richieste di adesione da librerie italiane all’estero.

I fondatori: c’erano una volta due editori, un imprenditore e un avvocato

La vera forza di Bookdealer, dalla nascita allo sviluppo, è l’eterogeneità dei suoi ideatori, 4 ragazzi che provengono da mondi più o meno differenti, ma accomunati da un’impagabile passione per il libro e l’editoria.

I fondatori di Bookdealer: da sx, Leonardo Taiuti, Mattia Garavaglia, Massimiliano Innocenti e Daniele Regi (foto dalla pagina Facebook di Bookdealer)

Al fianco di Leonardo c’è Mattia Garavaglia, classe 1989, anima della Libreria del Golem di Torino, che lo stesso Taiuti consiglia di visitare, definendola una «macchina del tempo» e descrivendo Mattia come la «figura romantica del team, a cavallo tra passato e presente».

Dall’altro lato e quindi dalla parte di chi i libri li legge c’è Massimiliano Innocenti, «uomo dei numeri – spiega Leonardo -. La mente più imprenditoriale tra tutti noi, la persona per cui non esistono problemi, ma solo soluzioni». A chiudere il cerchio l’avvocato Daniele Regi: dietro la toga una grande passione per libri e letture, che «sono la sua terra promessa», afferma Leonardo.

Come funziona Bookdealer

L’utente, una volta entrato nel sito, può selezionare il libro attraverso un sistema di ricerca nell’homepage e decidere in un secondo momento da quale libreria riceverlo. In alternativa «può scegliere di acquistare quello stesso titolo attribuendo l’ordine sin da subito a una specifica libreria», spiega Taiuti.

Una volta completato l’acquisto, la libreria provvede a spedire il titolo desiderato con due modalità alternative: «Consegnandolo direttamente e personalmente al domicilio, qualora il lettore si trovi all’interno del raggio di consegna, o affidando la spedizione a un corriere incaricato da Bookdealer», continua l’editore di Black Coffee.

L’unica regola? Essere indipendenti

Per far parte del team di Bookdealer la libreria deve essere indipendente: «Il lettore non è un consumatore come gli altri, anzi, oserei dire che non è un consumatore. Fa piuttosto parte della categoria degli appassionati. Già questo lo rende indipendente, perché è legato ai gusti, non al marchio», afferma Taiuti.

Per questo motivo è sufficiente aiutare il lettore a scoprire spazi di lettura nuovi, «diversi da quelli comunemente pubblicizzati, per fa sì che ci si butti a capofitto». Leonardo a questo proposito sostiene che in Italia vi sia una vera e propria cultura indipendente, fuori dagli schemi del mainstream, motivo per il quale è bene tutelarne la qualità e la bellezza.

Lo zoccolo duro dei lettori forti: la nuova sfida dell’editoria

In un mondo consumistico, la cui legge del profitto corrisponde all’inevitabile “mordi e fuggi”, lavorare nel mondo dell’editoria può rivelarsi molto più di un’ardua impresa, «ma – appunta Leonardo – ci sono aspetti che lasciano ben sperare, come la presenza nel nostro Paese di uno zoccolo duro di lettori forti, che non accenna a diminuire, segno che anche tra le nuove generazioni si sente il bisogno di lasciarsi andare tra le pagine di storie incredibili, che solo un buon libro sa raccontare».

La sfida dell’editoria? Per Leonardo è far capire ai più giovani «che le storie che possono trovare dentro un buon libro non le trovano da nessun’altra parte». Per ottenere questo bisogna servirsi di «strumenti che piacciono a loro», precisa l’editore, quindi anche e necessariamente di Internet e del mondo dei social. «Vogliamo che le librerie, in quanto realtà preziose, possano cavalcare la modernità, facendo rete. Internet e tutto il mondo della comunicazione sono per noi risorse, non ostacoli», afferma Taiuti.

La differenza con i grandi store: «Bookdealer non è (solo) l’anti-Amazon».

Le librerie indipendenti e la cura nel presidiare la cultura di cui sono portatrici, sfuggono, secondo Bookdealer, alle logiche dei grandi store. «Questa ricchezza non può andare dispersa di fronte alla frenesia dei nostri tempi. Questo è il nostro principale obiettivo», spiega l’editore che, subito dopo, si affretta a specificare la differenza (e la distanza) con il modello Amazon, curiosamente anch’esso nato come mercato digitale di libri.

«Noi e Amazon rappresentiamo – continua – due filosofie e strade totalmente distinte tra loro. Bookdealer ha l’ispirazione di essere molto di più. Laddove Amazon suggerisce acquisti usando algoritmi, noi proponiamo il fattore umano, i consigli dei nostri librai». Il fine non è limitato al clic, ma permette al lettore di compiere una scelta consapevole, umana.

Da qui la convinzione secondo cui la carta non sarà soppiantata (completamente) dalla realtà digitale: «I libri fanno parte del nostro mondo insieme al digitale. Questi due aspetti non sono nemici», chiosa Leonardo. In un periodo particolare come quello che stiamo vivendo, il digitale è stato il mezzo di diffusione della carta: «Più che un aumento di lettori, il lockdown ha portato a un aumento di letture».

La domanda sul motivo per cui si debba optare (e preferire) Bookdealer rispetto al comodo e garantito Amazon, sorge più che spontanea. «Qui si pongono al centro il lettore e la libreria», sottolinea l’ideatore di Bookdealer. Solo dopo il profitto, naturale conseguenza e non l’obiettivo: «Per noi il lettore non è un numero o un codice da assegnare a un nuovo iscritto, ma è una persona consapevole e matura, quindi quando pensiamo a come interfacciarci con lui, alle scelte che dobbiamo fare in tal senso, abbiamo sempre presente questo aspetto». Senza dimenticare che anche Bookdealer, realtà sicuramente più provinciale di Amazon, soddisfa i lettori in termini di costi e di consegna e l’andamento della piattaforma lo conferma, almeno per il momento.

Invece per il futuro? «Sono scaramantico, posso solo anticipare che nei prossimi mesi avremo grandi sorprese sia in termini di servizi che di iniziative con altri protagonisti del mondo dell’editoria. Non farmi dire di più», conclude Leonardo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA