Chievo a piccoli passi
Contro l'Empoli è arrivato ieri al Bentegodi il secondo pareggio consecutivo. Ottima prova della compagine gialloblù al cospetto della capolista, ma l'impressione è che manchi sempre qualcosa in attacco.
Contro l'Empoli è arrivato ieri al Bentegodi il secondo pareggio consecutivo. Ottima prova della compagine gialloblù al cospetto della capolista, ma l'impressione è che manchi sempre qualcosa in attacco.
Un pareggio, il secondo consecutivo ancora una volta contro una “grande” del campionato (dopo quello a reti inviolate di Ferrara), che permette alla truppa di Alfredo Aglietti di proseguire il suo cammino e dare continuità di risultati. Contro l’ottimo Empoli è andato in scena, soprattutto nel primo tempo, uno dei migliori Chievo della stagione, che ha saputo tenere testa ai toscani allenati da Dionisi e meritatamente ai vertici della classifica.
Al di là del rammarico maturato ancora una volta per le tante occasioni da gol create e non trasformate (Garritano e De Luca su tutti), va innanzitutto dato atto ai gialloblù di essere in grado di affrontare a testa alta qualsiasi formazione. Come già scritto in passato, a questo punto del campionato il Chievo ha già affrontato quasi tutte le principali candidate alla promozione diretta (dalla Salernitana allo stesso Empoli passando per Brescia, Monza, Lecce e Frosinone) e con tutte se l’è sempre giocata a viso aperto, mettendo in difficoltà l’avversario di turno. In qualche caso vincendo, in qualche altro portando comunque a casa punti preziosi. Quando ha perso (vedi alla voce Lecce e Frosinone) è stato più che altro per una serie di eventi sfortunati, non sempre dipendenti dalla prestazione della squadra.
La sensazione avuta anche ieri, però, è che manchi purtroppo sempre quel “qualcosa” in termini di rosa che permetta ai pandorati quel salto di qualità definitivo che tutti i tifosi auspicano. Già, perché quasi a fronte di primi tempi spesso buoni se non addirittura ottimi, qualcosa nella ripresa, rispetto a compagini che possono con i cinque cambi mettere in campo quasi una seconda squadra di pari livello, si tende a pagare sempre. Vuoi perché i titolari non sempre hanno in panchina un alter ego all’altezza, vuoi perché c’è forse in generale una condizione atletica non ancora ottimale, che inevitabilmente produce un calo di prestazioni con l’andare della partita.
Fatto sta che a questo Chievo sta principalmente mancando una punta vera, un bomber da doppia cifra. Quello che in qualche modo era stato fra alti e bassi l’anno scorso, almeno nella prima parte di stagione fino all’infortunio, Filip Djordjevic, che quest’anno (partita di Monza a parte) è stato quasi sempre il fantasma di sè stesso (anche nell’ultima uscita contro la Spal, ad esempio) e che sta mancando come il pane in questa stagione. Tanto da costringere Aglietti a farlo sedere in panchina in due delle ultime tre uscite. Là davanti, al suo posto, i vari Fabbro, De Luca e Margiotta si impegnano tantissimo, si “sbattono”, si prodigano per attaccare gli spazi, proporsi, dare una mano in difesa e costruire l’azione d’attacco, ma quasi mai risultano letali in zona gol. Non ce ne voglia, ma ad esempio De Luca, utilissimo spalle alla porta, quando si trova a tu per tu con il portiere avversario, pur avendo il merito di trovarsi quasi sempre al posto giusto nel momento giusto, non ha mai quella freddezza necessaria per diventare anche un attaccante prolifico. Anche ieri ha commesso un paio di errori clamorosi. Non si vuole certo gettare la croce addosso al ragazzo, che si “farà”, come si suol dire in questi casi, ma nel frattempo il Chievo rischia di non riuscire sempre ad ottimizzare la gran mole di gioco che sa creare.
Ieri, alla fine, ci ha pensato Joel Obi – autore peraltro di una prestazione monstre sotto tanti punti di vista – a portare in vantaggio i suoi così come in passato erano stati i vari Garritano, Mogos, Rigione o Canotto a sporcare il tabellino. Insomma, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno c’è da sottolineare anche che un po’ tutta la squadra partecipa con costrutto alla fase offensiva, il che è ovviamente un altro dato positivo di questo Chievo di inizio stagione. Però il deficit di non avere là davanti quello che, come si suol dire a Verona, “la fracca” con costanza, rischia di risultare davvero il più grande rammarico di questa stagione. A gennaio, insomma, si dovrà correre ai ripari.
Comunque non c’è tregua in questo periodo e martedì sera il Chievo scenderà di nuovo in campo all’Arena Garibaldi di Pisa contro la squadra nerazzurra di casa. reduce dalla roboante vittoria a Lecce per 3-0 contro i salentini. Sarà un’altra partita ostica per Semper e compagni.
Foto di copertina: BPE, Maurilio Boldrini.
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