L’economia è circolare se chiude il cerchio
Chi avrebbe mai immaginato che i pannolini e gli assorbenti usati potessero essere riciclati al 100%? La nostra intervista all'A.D. di FaterSmart.
Chi avrebbe mai immaginato che i pannolini e gli assorbenti usati potessero essere riciclati al 100%? La nostra intervista all'A.D. di FaterSmart.
Parlare di economia circolare è diventata una moda. Tutti la invocano, le autorità ne sollecitano l’applicazione, ma raramente si entra nel merito per “chiudere il cerchio”.
Il recupero dei rifiuti è quasi intuitivo se si pensa a carta, vetro e plastica, più difficile da immaginare per prodotti più complessi, infatti recuperare i componenti da pannolini e assorbenti igienici usati sembra ai più un’impresa impossibile.
La smentita viene da FaterSmart, una business unit della più nota Fater, produttrice dei marchi Pampers e Lines. Questa azienda innovativa, capofila del Progetto europeo Embraced per cui ha ricevuto 10.5 milioni di Euro di finanziamenti EU, ha sviluppato una tecnologia che consente di riciclare il 100% degli assorbenti usati.
Per ora esiste un solo impianto industriale a Lovadina di Spresiano (TV), sede di Contarina, leader nel settore della raccolta rifiuti. Anche l‘Amia di Verona collabora con centri di raccolta presso due supermercati cittadini e alcuni asili nido.
Il desiderio di capire meglio le potenzialità dell’iniziativa ci ha spinto a dialogare con l’A.D. di FaterSmart, Vanni Teodorani Fabbri.
Avete dimostrato coraggio nel trattare un materiale così particolare, dove gli aspetti igienico-sanitari sono predominanti. Com’è nata l’idea di recuperare le materie prime? La collaborazione con Contarina è stata una vostra idea?
«In Italia ogni giorno vengono smaltiti 11 milioni di pannolini, pannoloni per incontinenti e assorbenti igienici. 9 milioni di tonnellate in Europa, 30 milioni nel mondo. Nel nostro Paese si tratta di una frazione di rifiuti che equivale a circa il 4% dei rifiuti solidi urbani ovvero quasi 900.000 tonnellate/anno che oggi vengono conferite per più della metà in discarica e la quota restante viene eliminata tramite inceneritore. Integrare innovazione e sostenibilità ambientale nel modello di business aziendale attraverso l’economia circolare è la migliore rappresentazione del nostro impegno e soprattutto è possibile. Vogliamo offrire prodotti che concretamente migliorino la vita delle persone e al tempo stesso ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività attraverso la ricerca e l’innovazione.
Un esempio è la tecnologia e l’impianto per il riciclo dei prodotti assorbenti usati per la persona (pannolini per bambini, per l’incontinenza e assorbenti igienici) sviluppato da FaterSMART, il primo al mondo su scala industriale in grado di recuperare il 100% delle materie prime che compongono questa tipologia di rifiuti. Contarina è un’eccellenza italiana nel settore della gestione dei rifiuti riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, il cui know-how è stato importantissimo nella fase di studio dell’impianto di riciclo. Quando si è trattato di decidere dove far sorgere il primo impianto al mondo di riciclo dei prodotti assorbenti per la persona usati, non abbiamo avuto dubbi che il polo logistico di Contarina a Lovadina di Spresiano potesse essere il posto giusto per assicurare le condizioni necessarie per questo tipo di progetto.»
Può descrivere sinteticamente il processo e che cosa ottenete?
«Il processo di riciclo prevede quattro fasi: i prodotti assorbenti usati vengono raccolti dagli utenti, stoccati, trattati in autoclave, dove la forza del vapore a pressione permette di aprire e sterilizzare i prodotti eliminando completamente i cattivi odori e infine separati delle frazioni riciclabili per via meccanica. Da 1 tonnellata di rifiuti raccolti in maniera differenziata infatti è possibile ricavare fino a 160kg di cellulosa, 80kg di plastica e 80kg di polimero super assorbente, da impiegare per dar vita a nuovi prodotti come grucce, contenitori, giocattoli o tavoli di plastica, carte di elevata qualità, prodotti tessili, fertilizzanti, assorbenti per animali domestici o per l’industria florovivaistica.»
Chi sono i principali destinatari delle materie prime/seconde ricavate?
«Come detto i principali destinatari delle materie prime seconde che si recuperano possono essere molteplici industrie manufatturiere perché plastica, cellulosa e polimero super assorbente hanno numerose possibilità di impiego. Recentemente infatti abbiamo annunciato la firma di un accordo tra Contarina e Cartiere Saci (VR) per il riutilizzo della cellulosa di recupero per la produzione di carta riciclata. Questo accordo rappresenta un esempio concreto di come questa tipologia di rifiuti possa essere valorizzata grazie alla tecnologia FaterSmart e di come sia possibile coniugare salvaguardia dell’ambiente e crescita economica.
Ci auguriamo che l’accordo firmato da Contarina e Cartiere Saci, apra la strada a nuove future collaborazioni che possano continuare a produrre vantaggi per l’ambiente e la collettività.»
(ndr Lorenzo Poli proprietario della Cartiera Saci è anche presidente di Assocarta, associazione di categoria in prima linea nel promuovere la sostenibilità della filiera carta).
Ci dice a che punto è l’iniziativa? È stata verificata la sua sostenibilità economica?
«L’impianto ha recentemente ricevuto l’autorizzazione industriale da parte della Regione Veneto ed è dunque legittimato a operare al massimo della propria capacità ovvero gestire fino a 10.000 tonnellate di prodotti assorbenti usati l’anno. Per quanto riguarda l’aspetto economico, l’impianto è sviluppato per autosostenersi economicamente e per creare posti di lavoro.»
Un’ultima domanda. State lavorando ad altri progetti di “chiusura del cerchio”?
«Il progetto principale è l’espansione della tecnologia in Italia che passa dal presupposto fondamentale dell’implementazione della raccolta differenziata dei prodotti assorbenti per la persona usati. Si pensi che oggi 900 comuni in Italia, che servono circa 15 milioni di cittadini, già raccolgono separatmente questa tipologia di rifiuti che però vengono inviati agli inceneritori per mancanza di impianti come il nostro. Se la tecnologia fosse estesa su tutto il territorio nazionale potrebbe produrre oltre 270.000 tonnellate di materie prime riciclate di alta qualità oltre agli evidenti vantaggi ambientali. È una opportunità per tutti.
Per favorire la raccolta differenziata municipale abbiamo inoltre sviluppato lo smart-bin un cassonetto da strada intelligente che abbiamo testato quest’anno a Verona nell’ambito del progetto Pampers Nuova Vita, registrando una grandissima partecipazione da parte dei cittadini e ha permesso di avviare al riciclo oltre 35 tonnellate di pannolini.»