Il sogno americano di Jacopo, tra musica e design
Nessun rimpianto. Ecco il motto di Jacopo Giacopuzzi, pianista, da Verona a Santa Barbara. Senza ritorno. Nella storia raccolta da Tiziana Cavallo
Nessun rimpianto. Ecco il motto di Jacopo Giacopuzzi, pianista, da Verona a Santa Barbara. Senza ritorno. Nella storia raccolta da Tiziana Cavallo
Jacopo Giacopuzzi viene dal Porto ed è cresciuto a Borgo Roma. Ora vive a Santa Barbara, Los Angeles, ed ha realizzato molti sogni tra cui quello legato alla musica. «Rimpianti zero, mi piace pensare che il mondo non abbia confini.» Questo è il suo motto.
Raccontaci di te quando eri a Verona fino a quando sei andato via.
«Sono nato al Porto San Pancrazio il 24 maggio 1988 e ho abitato lì fino alla maggiore età. Poi ci siamo trasferiti in Borgo Roma, zona che amo e che si sta sviluppando molto, ogni volta che torno in Italia noto tantissimi cambiamenti. Ho frequentato le scuole elementari Maggi al Porto, ho fatto le scuole Medie Caliari per poi concludere il mio primo periodo di studi al Liceo Messedaglia a indirizzo informatico. Nel frattempo ho iniziato a coltivare la passione per la musica. Ho continuato poi al Conservatorio Dall’Abaco di Verona, mi sono diplomato ed ho fatto due bienni in piano performance e sound design. Qualche anno dopo ho ottenuto il diploma all`Accademia Internazionale di Imola “Incontri col Maestro”.»
Quando e perché hai deciso di andare via? Perché in USA?
«La mia passione per il viaggio ha un Big Bang ben preciso e coincide con la mia esperienza Erasmus nel 2007. Ho trascorso 5 mesi a Weimar in Germania, fu un periodo illluminante. Il mio universo iniziò all`improvviso a espandersi e come una droga, l’esperienza mi ha lasciato estremamente soddisfatto e allo stesso tempo inappagato. Successivamente ho colto al volo una seconda opportunità che mi ha portato a Bruxelles in Belgio per altri 4 mesi. Sin da allora ho continuato a viaggiare e partecipare a festival in tutto il mondo.
Fu nel 2011-2012 quando sono venuto a conoscenza di quanto la musica classica fosse apprezzata negli USA, specialmente in California.
Mi ricordo ancora quando ero a Nizza e il mio amico Ambroise mi stava raccontando della sua esperienza a Los Angeles e in seguito un’altra amica stava condividendo il suo entusiasmo per il festival Music Academy of the West a Santa Barbara, California. Finalmente nel 2012, un po’ inspettatamente, ho deciso di andare all’avventura ed esplorare l`America!
Non avevo nulla di prenotato se non il volo, e la prima settimana di permanenza su una casa sugli alberi (l’unico alloggio che potevo permettermi a Santa Barbara all’epoca). Prima di tutto la cosa più incredibile è che sul volo da Los Angeles a Santa Barbara incontrai la madre di quella che poi è diventata mia moglie. Durante quel viaggio poi ho incontrato persone straordinarie, fatto la mia prima lezione di surf – che poi è diventato parte integrante del mio lifestyle – e gettato le basi per il mio ritorno l`anno successivo. Da allora mi sono innamorato del territorio, della gente e della cultura in California. Sono poi tornato come ospite alla Music Academy of the West l`anno dopo e nel 2014 ho deciso di fare domanda per un master a USC (University of Southern California).
Ricordo che lo stesso anno ho viaggiato piuttosto spesso a Los Angeles per le audizioni e per spostamenti vari e ho ricevuto notizia non solo dell`accettazione a USC ma anche al festival Pianofest negli Hamptons, una delle esperienze più memorabili di sempre. Poi ho avuto la fortuna di incontrare Barbara e Bill, che considero i miei genitori americani, i quali mi hanno aiutato all`inizio e mi hanno dato persino una Toyota Prius, stessa identica macchina che avevo in Italia. Da allora ho sfruttato le mie abilità non solo come pianista ma anche come fotografo, videografo e graphic designer per mantenermi e ho iniziato a fare concerti in molti Stati degli USA, a lavorare in marketing e perfino in design degli interni a SFA Interior Design. Nel frattempo ho conosciuto mia moglie e ci siamo sposati nel 2018 in Italia a Peschiera. E` stata una cerimonia memorabile con un centinaio di americani e la mia famiglia.»
Pensi mai di tornare? Hai rimpianti?
«In Italia ci torno almeno una volta all`anno per concerti, per vedere la family e godermi un po` il nostro stile di vita mondano. Porto sempre qualche amico dagli US e riscoprire il mio paese attraverso i loro occhi non ha prezzo. E` molto facile abituarsi a cio` che si ha.
Ho appena comprato casa ed ho fatto di Santa Barbara, la cosidetta Riviera della California, la mia base quindi dubito che mi ritrasferirò in Italia a breve. Con mia sorella Maddalena, anche lei pianista, stiamo lavorando su un bellissimo progetto e lo sfrutterò come scusa per tornare ogni anno ed essere coinvolto in attività culturali e concerti in Italia. Rimpianti zero, mi piace pensare che il mondo non abbia confini. E` piuttosto facile spostarsi in questi tempi. E poi a Santa Barbara c’è una bellissima comunità italiana e spesso cerco di diffondere la nostra cultura con amici e familiari americani.»
Come hai vissuto i primi mesi /primavera scorsa di forte emergenza Covid?
«I primi mesi non sono stati un granchè dal momento che avevo appena creato la mia vision board per quest`anno ed mi sono dovuto rendere conto che il 90% del contenuto non si sarebbe materializzato. Molti dei tour che avrei dovuto fare, incluso il mio primo in Giappone e la mia annuale apparizione a Maui (alla quale sono molto legato) sono stati cancellati. L’anno precedente avevo anche lanciato una serie di eventi a Santa Barbara in cui abbiniamo un brano musicale con un vino e un piatto italiano, chiamato Bistro Musicale in collaborazione con Epicurean SB e Nicolò Maganzani mio carissimo amico di Verona che si è trasferito a Laguna Beach. Parlando di stare a tavola: Tabula Rasa, tutto cancellato. Ho quindi iniziato subito a registrare video, creato collaborazioni internazionali con mia sorella e vari musicisti e mi sono esibito nelle sale piu prestigiose di questi tempi quali Zoom, Skype e Youtube, come diremmo qui LOL.
Uno dei lati positivi è che essendo anche agente immobiliare a Berkshire Hathaway il mio business è cresciuto notevolmente. Santa Barbara è una delle città più belle sulla costa con un basso numero di casi e durante la pandemia tantissime persone hanno abbandonato le grandi città per trasferirsi qui.»
Oggi come va realmente la situazione Covid?
«La situazione non è ideale ma ci siamo adattati abbastanza bene. La via principale a Santa Barbara è stata chiusa per dare la possibilità ai ristoranti di disporre i tavoli all`aperto. E` diventata quasi un boulevard in stile europeo, credo addirittura che verrà ricostruita per mantenerla così a tempo indeterminato. In California si sta a casa e la maggior parte delle persone che conosco sono ligie alle ordinanze dello Stato e non si espongono al di fuori della loro “bubble”, bolla. Si vive molto la vita all’aperto, tanta corsa, bicicletta, surf, palestra in casa e pizze all’aperto per compensare lo stress.»
Cosa consigli a chi pensa di andare via, emigrare?
«Dipende. Come dicevo il mondo si sta unificando e sta diventando sempre piu` facile lavorare da casa e il Covid ne è stata la conferma. Una volta usciti dalla pandemia “casa” può essere qualsiasi città nel mondo specialmente per chi lavora al computer. Consiglio ai giovani di viaggiare il più possibile senza dimenticare le proprie tradizioni e cultura e soprattutto di andarne fieri.»
Hai tanti amici che vivono fuori Italia?
«Almeno 4 dei miei compagni del liceo vivono ora in sulla West Coast (uno lavora ad Intel, uno fa il pilota di aerei, uno nel business, etc) e tantissimi amici vengono a trovarmi regolarmente e sono tutti innamorati del territorio. Abbiamo tanti veronesi a Santa Barbara, inclusi due fratelli Crestanelli di Grezzana che hanno aperto il mio ristorante preferito, Sant Ynez Kitchen. Le connessioni fra California e Italia sono tantissime.»
Cosa ti manca di Verona?
«Di Verona mi manca la family of course, andare a spasso per il centro, il baretto col ristretto, l`aperitivo al Bugiardo, i sanpietrini, il Recioto, la peara`, il Ropeton, Pizzeria Salvatore, la pioggia e l`Adigeo …su questo ultimo sto scherzando!»
Cosa, invece, non ti manca affatto?
«Il gossip, scarsità di fondi per artisti e musicisti, scarsità di macchine elettriche o ibride e politica.»
Infine, Trump o Biden?
«Non posso votare ancora però sicuramente voterei Biden, chiunque ma non Trump, se non vogliamo mandare il mondo in rovina. In un mondo dove le apparenze ormai sono diventate lo specchio di noi stessi e nutrono costantemente il nostro ego, abbiamo bisogno di qualcuno che possa rompere questo circolo vizioso e che possa fare veramente l`interesse del popolo. Trump è palesemente attaccato alla sua visione di potere, fama e gloria, un riflesso decadente e obsoleto di ciò che è l`America. Spendere trilioni in armamenti non ha assolutamente senso, specialmente quando le priorità sono altre, focalizzarsi sugli immigrati men che meno. Purtroppo Trump rappresenta una porzione della vecchia America, chiusa, ignorante, corrotta e bigotta. Alla maggior parte delle nuove generazioni è chiaro che il mondo naturale ci sta supplicando di unificarci, di rispettare le tradizioni ma allo stesso tempo imparare da esse e superarle. Spesso i preconcetti in noi instillati rendono ciò che è semplicissimo, spesso complicato e distorto. Ho molta fiducia nelle generazioni future. Siamo esploratori. Liberiamoci dai vincoli che ci siamo imposti, uniamoci, salviamo il pianeta il prima possibile. E` tempo di andare verso l`infinito e oltre.»