WSET, FISAR e AIS: ripartono i corsi sommelier
Al via i corsi per i professionisti del vino, sia in presenza che online, a cui si aggiungono degustazioni alla cieca in lingua inglese per comunicare il vino in un contesto internazionale.
Al via i corsi per i professionisti del vino, sia in presenza che online, a cui si aggiungono degustazioni alla cieca in lingua inglese per comunicare il vino in un contesto internazionale.
Il mondo della formazione per gli aspiranti sommelier non si ferma, anzi: in alcuni casi, a causa delle limitazioni sanitarie, sono state ideate nuove modalità di incontro o introdotte sperimentazioni innovative che, con tutta probabilità, renderanno più accessibile la didattica.
Per un settore formativo in cui la presenza è in qualche modo fondamentale (si pensi alle tecniche di sommellerie, al rapporto con il docente, ma anche al confronto con il collega accanto a noi nell’istante in cui stiamo degustando lo stesso vino) la scelta di come gestire la didattica futura ha portato a decisioni differenti.
La maggior parte delle associazioni, vista la centralità della presenza, ha infatti deciso di interrompere le lezioni senza proseguirle online, attendendo il momento per ritrovarsi di nuovo insieme.
È il caso di FISAR, (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori), per la quale la quasi totalità delle delegazioni ha scelto la ripartenza a settembre.
«Siamo stati indecisi, in un primo momento, se proseguire i corsi già iniziati con la modalità online, ma, per quanto sia sicuramente un valido strumento, per noi la scelta di interrompere è stata quasi naturale – ci ha raccontato Maria Cristina Tabacchi, delegata Fisar Verona -. Il confronto in presenza è un aspetto troppo importante della degustazione: analizzare il colore di un vino con la stessa luce, degustarlo alla stessa temperatura e dalla stessa bottiglia, ad esempio, è una parte esperienziale dalla quale non si può prescindere. Fortunatamente è stata una decisione ben accolta e condivisa dai nostri soci, con i quali in questi mesi abbiamo comunque cercato di mantenere vivo il legame con altre modalità, nonostante la distanza». Dalle serate a tema di approfondimento, agli incontri online con i produttori, fino al format “Cucina & Abbina” (dove si poteva eseguire una ricetta guidata in diretta e poi proporre un vino in abbinamento), le occasioni di vedersi durante il lockdown non sono mancate.
«Ora però i corsi e le degustazioni in presenza stanno man mano ripartendo, con stimoli in più e rinnovate energie: con spazi più ampi per consentire una buona capienza in sicurezza e tutte le precauzioni necessarie» conclude Tabacchi.
Quest’anno ospite dell’Hotel Leopardi, partirà il 26 ottobre il primo livello a Verona, mentre Villa Novare e la sala civica di Calmasino saranno sede dei corsi in provincia.
In casa AIS (Associazione Italiana Sommelier), che parimenti ha interrotto i corsi tradizionali, la forzata chiusura ha fatto convogliare le energie nel mettere a punto una piattaforma diversa e alternativa al corso in presenza.
Parte infatti il 3 ottobre, in fase sperimentale, SmartAISVeneto: la prima forma ibrida del corso per il 1° livello. Si tratta di sette corsi nelle diverse province con 11 lezioni teoriche online alternate a 8 serate di degustazione dal vivo, in sala. «Il nuovo format – ci racconta Paolo Bortolazzi, delegato AIS Verona – attivato per ora in tutto il Veneto e in Friuli, pur essendo nato dalle esigenze dell’emergenza sanitaria, si propone per il futuro di aprirsi come possibile alternativa didattica per tutti coloro che hanno difficoltà logistiche nel raggiungere i luoghi di lezione, sia per problemi di distanza che per orario di lavoro (si pensi, ad esempio, al mondo della ristorazione)».
In funzione di come andrà questa prima esperienza, per l’appunto sperimentale, si lavorerà per proporla anche al 2°livello del corso e si valuterà se adottarla poi in ottica nazionale. Fermo restando che la nuova formula non andrà a sostituire la forma didattica tradizionale in presenza, ma sarà attivata in base al numero di iscritti e richieste delle singole delegazioni, nel proporla, le delegazioni di AIS Veneto e Friuli si sono dimostrate pronte a muoversi per tempo di fronte alle nuove necessità e difficoltà che si sono delineate in questo 2020.
«Questa nuova offerta – spiega Marco Aldegheri, Presidente AIS Veneto – ci permetterà di garantire a tutti i nostri allievi una didattica in sicurezza e maggiore flessibilità. Grazie alla formazione a distanza, infatti, daremo la possibilità a tutti gli iscritti di accedere alle lezioni anche in modalità differita, rendendole così fruibili da una platea più vasta di appassionati e professionisti. Siamo convinti però che anche il contatto con relatori e tutor sia fondamentale: ecco perché queste figure saranno sempre accanto ad ogni studente e lo accompagneranno nel suo personale percorso formativo».
Oltre ai corsi tradizionali interrotti a marzo dall’emergenza sanitaria, ripartono per AIS il 14 ottobre anche le serate di degustazione tematiche. Meno posti a disposizione (da 80 a 50), per garantire la distanza di 1 metro e 20 tra i presenti, l’uso della mascherina obbligatorio se non nel momento della degustazione, niente servizio da tergo ma frontalmente e addio sputacchiere comuni (in futuro, probabilmente, ognuno si porterà la sua personale).
Altro percorso formativo che ha usufruito delle possibilità del web durante il lockdown, con degustazioni online, è quello del WSET – Wine and Spirits Education Trust di Londra, l’istituto che da oltre cinquant’anni, sviluppa e offre corsi di formazione riguardanti vino e distillati riconosciuti dalle maggiori organizzazioni internazionali. I corsi in inglese si sviluppano su quattro livelli progressivi, sono distribuiti in oltre 70 paesi grazie a una rete di centri di formazione e sono tradotti in diverse lingue. Pensati per confrontarsi in modo professionale con gli operatori e pubblico stranieri, i corsi in presenza sono ospitati dall’Italian Wine Academy, uno dei centri abilitati all’insegnamento WSET a Verona.
E anche Italian Wine Academy, ci riserva delle sorprese per questo autunno.
In preparazione degli esami WSET, ma anche per tutti gli appassionati, sono infatti state pensate delle degustazioni alla cieca in lingua inglese, proprio per offrire un’ulteriore opportunità di fare pratica per comunicare il vino in un contesto internazionale. Durante le serate, che attraverso il perfezionamento dell’inglese danno la possibilità di migliorare le proprie capacità dialettiche e di analisi nella degustazione, tenute da Rebecca Lawrence, Diplomata WSET e docente madrelingua, gli studenti sono portati ad acquisire una nuova terminologia nella descrizione delle caratteristiche di un vino, con sicurezza, in modo chiaro e, cosa forse più importante, in un inglese corretto.
Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International e fondatrice dell’Academy, sottolinea quanto sia fiera di avere un’insegnante britannica per la docenza dei corsi, poiché a volte i luoghi comuni sugli inglesi sono (fortunatamente) veri: «Rebecca è davvero inflessibile e precisa, ma è proprio questa la carta vincente che consente di utilizzare al meglio l’approccio Sistematico WSET alla Degustazione e fare realmente quello scatto in avanti verso l’alto. Un’opportunità preziosa per i corsisti di Verona – continua Stevie -, che spesso, in queste situazioni, viene a mancare: si tratta infatti sia di un valore aggiunto per la pratica linguistica che di un investimento nel potenziamento delle proprie capacità».
I blind tasting, della durata di 30 minuti, comprendono l’assaggio di tre vini selezionati, legati da un unico filo conduttore. Essendo alla cieca, saranno occasione, per lo studente, di non seguire uno schema già predefinito mentalmente, per la descrizione del vino, ma lo stimoleranno a reagire velocemente e quindi a rafforzare una capacità di immediatezza (in una lingua non propria) per “leggere” il vino nel bicchiere che gli si trova innanzi. Un aspetto fondamentale per chi vende e propone un vino, ad esempio; perché, pur conoscendolo magari a menadito, non potranno mai sapere quale domanda farà il cliente.
I primi blind tasting, anche grazie al fatto che sono pensati per essere trasversali a diversi livelli di conoscenza e di studio, hanno già riscosso un discreto successo: gli studenti li hanno definiti «davvero utili per entrambi gli aspetti, sia linguistico che di tecnica degustativa», un’occasione preziosa, inoltre, per allargare la propria rete e creare legami con chi parla inglese a Verona.
Il lunedì, ogni due settimane negli spazi di wine2digital, in Viale del Lavoro, potrete quindi mettervi alla prova col vostro inglese e la vostra capacità deduttiva.
Tutte le informazioni relative ai corsi e all’iscrizione sono disponibili qui:
www.fisarverona.it/
www.aisveneto.it/corsi
www.italianwineacademy.org/blind-tasting/