Davanti a tutti gli interrogativi legati all’evoluzione del Covid-19, in casa Scaligera Basket Verona, salvo sorprese, è calato il sipario sul mercato e ci si prepara al raduno previsto per il prossimo 24 agosto all’AGSM Forum, prima di partire dopo qualche giorno per Madonna di Campiglio, sede del tradizionale ritiro estivo. 

La Federazione, attraverso un comunicato ufficiale, ha fissato per il prossimo 15 novembre la data di inizio del nuovo campionato di A2, con uno slittamento di oltre un mese rispetto al solito, nella speranza di poter riaprire i palazzetti ai tifosi, confidando in un tangibile miglioramento della situazione epidemiologica. Il tema della presenza del pubblico rappresenta un punto fondamentale per i bilanci delle società di basket, disciplina che – come noto – non può contare sugli introiti dei diritti televisivi ma solo sui ricavi derivanti dal botteghino e dalle sponsorizzazioni.

Un’immagine dell’AGSM Forum durante una partita

La squadra della nuova stagione, come avevamo già detto nelle scorse settimane, è stata costruita nel segno della continuità. Dopo la conferma di ben sei giocatori della rosa dello scorso anno (Rosselli, Candussi, Severini, Tomassini, Jones e il giovane Guglielmi) sono arrivati due “cavalli di ritorno”: Giovanni Pini e l’americano Phil Greene, visti a Verona qualche stagione fa. La rosa è stata, infine, completata con Lorenzo Caroti – primo colpo annunciato dalla società – e con due giovani di prospettiva come CalviColussa, destinati in particolare a integrare la batteria dei lunghi, anche in ottica allenamenti. E’ stato, inoltre, confermato al completo lo staff tecnico guidato dal livornese Andrea Diana con l’unica variante rappresentata dal ritorno di Giacomo Braida come preparatore atletico, che già aveva collaborato con la Scaligera alcune stagioni or sono.

Il coach gialloblù Andrea Diana

La formula del prossimo torneo dovrebbe teoricamente ricalcare quella dello scorso anno, basata su una suddivisione in due gironi divisi geograficamente, con la tradizionale prima parte costituita da partite di andata e ritorno, seguita dalla nota fase “ad orologio” – il “dovrebbe” qui diventa d’obbligo perché, viste le 27 squadre al momento ammesse e/o iscritte, non sarebbe possibile garantire l’equità tra i due gironi – e dai consueti play off, necessari per definire le squadre che saliranno in A1.

Il club gialloblù, salvo variazioni, è stato inserito nel girone A, che risulta in parte modificato rispetto a quello dell’annata 2019/2020 prematuramente chiusa. Sarebbero confermate come avversarie Orzinuovi, Urania Milano, Piacenza, Mantova e Udine mentre le novità al momento sono rappresentate da Trapani, Tortona, Bergamo, Treviglio, Torino, Casale Monferrato, Biella e Capo d’Orlando. Rispetto agli avversari affrontati nel recente passato, quindi, le novità di quest’anno sono rappresentate dalle squadre piemontesi, dalle due bergamasche e, soprattutto, dalle due ostiche trasferte in terra siciliana che nelle ultime stagioni, play off esclusi, Verona era sempre riuscita ad evitare. Sulla carta le squadre del girone più competitive dovrebbero essere Udine, Bergamo e Torino, che fino all’ultimo è stata in ballo per un possibile e discusso ripescaggio nella massima serie.

E in casa Tezenis? Dopo aver consapevolmente rinunciato alla possibilità di ripescaggio, la società scaligera ha puntato su un naturale proseguimento del cammino iniziato lo scorso anno dopo il cambio della guida tecnica. La scelta di confermare l’assetto della squadra, forte anche delle parole spese dai giocatori più esperti in occasione dei loro rinnovi, testimoniano la serietà della società che, vista anche quanto avvenuto la scorsa stagione e con uno scenario completamente diverso, ha deciso di muoversi con oculatezza, senza fare il passo più lungo della gamba. Il roster a disposizione del coach appare ben assortito, in grado di competere per il massimo traguardo, anche se ovviamente nulla può essere dato per scontato. Occorre, tuttavia, tenere anche presente che alcune partite si potrebbero disputare a porte chiuse, un contesto decisamente nuovo al quale i giocatori non sono abituati. Il fatto che molti tra di loro si conoscano, tuttavia, dovrebbe rappresentare un fattore positivo, almeno rispetto ad altre squadre che saranno, invece, costrette a cercare nuova amalgama.

Il general manager Alessandro Giuliani

La vera speranza dei tifosi veronesi, comunque, è quella di poter tornare il prima possibile a vivere da vicino le auspicabili imprese dei Giganti gialloblù. Nessuno, infatti, vuole sedersi in poltrona davanti a un maxi schermo o a una tv per assistere alle loro gesta. Ma questa, purtroppo, è tutta un’altra storia.

Foto: scaligerabasket.it