Champions ed Europa League: le italiane in gara
Archiviato il campionato con la nona vittoria consecutiva della Juventus, le squadre italiane si tuffano nelle competizioni europee, che potrebbero regalare qualche soddisfazione
Archiviato il campionato con la nona vittoria consecutiva della Juventus, le squadre italiane si tuffano nelle competizioni europee, che potrebbero regalare qualche soddisfazione
Archiviato il campionato di calcio 2019-2020 con la vittoria della Juventus – la nona consecutiva, la 36esima in totale (nonostante qualcuno a Torino si ostini, senza alcun rispetto per le decisioni della FIGC, a dichiararne 38) – ci si tuffa con il mese di agosto nelle competizioni europee, che concluderanno la stagione calcistica più travagliata del dopoguerra. Cinque le compagini italiane impegnate fra Champions (la stessa Juve, il Napoli e l’Atalanta) ed Europa League (Inter e Roma). La nuova formula, scelta per accorciare i tempi e riuscire a chiudere tutti gli impegni entro il 23 agosto con la stagione 2020-2021 che incombe già ai primi di settembre, prevede le suggestive “final eight”, da disputare a Lisbona per la competizione più prestigiosa e in Germania, in quattro sedi (Colonia, Dusseldorf, Gelsenkirchen e Duisburg), per l’ex Coppa Uefa.
L’unica formazione italiana già sicura di poterle disputare, in questo momento, è sorprendentemente la splendida Atalanta di Giampiero Gasperini, ormai non più una sorpresa a livello italiano e con le carte in regola per poter rappresentare una vera e propria mina vagante a livello europeo. Gli orobici dovranno affrontare in gara secca, nei quarti, i parigini del PSG, freschi vincitori della Coppa di Lega e Coppa di Francia. La squadra della capitale transalpina, infarcita di ex giocatori del campionato italiano come Verratti, Marquinhos, Icardi, Paredes e Thiago Silva, punterà soprattutto sul genio di Neymar, il fuoriclasse brasiliano ex San Paolo e Barcellona. Orfani di Mbappé, uscito malconcio dalla sfida di coppa con il Saint-Etienne, gli uomini di Tuchel se la dovranno vedere con la forza del collettivo atalantino, diventato dirompente in questo mini-campionato post-covid. Il terzo posto maturato dietro l’Inter (che ha vinto lo “spareggio” in calendario all’ultima giornata) e davanti alla Lazio, formazioni ben più blasonate e attrezzate, la dice lunga sulla qualità dei singoli (Papu Gomez, Zapata, Gosens, De Roon e tanti altri) e del gioco espresso nell’arco delle ultime annate e letteralmente “esploso” quest’anno, così difficile per la città di Bergamo. La vincente da questa sfida troverà in semifinale una fra Atletico Madrid e Lipsia e non sono in pochi a scommettere su un’Atalanta in finale di Champions League.
Dall’altra parte del tabellone, invece, sono ancora tutti da stabilire le quattro protagoniste, con ancora quattro ottavi da giocare. E se il Bayern Monaco, vincitore all’andata in trasferta sul campo del Chelsea per 0-3 appare con un piede e mezzo già nei quarti, gli altri tre scontri presentano pronostici tutt’altro che certi, con il Real Madrid, fresco campione di Spagna, costretto a vincere in trasferta sul campo del Manchester City (che all’andata aveva furoreggiato al Santiago Bernabeu) e le due italiane Juventus e Napoli costrette ad “inseguire”. I torinesi, apparsi un po’ appannati nel finale di campionato, dovranno, allo Stadium, ribaltare lo 0-1 maturato in terra francese contro il Lione dell’ex allenatore romanista Garcià in una sfida tutt’altro che semplice (se passa il turno, poi Ronaldo se la potrebbe “vedere” proprio contro i suoi ex compagni del Real Madrid), mentre i ragazzi di Rino Gattuso, che all’andata hanno pareggiato in casa 1-1 con il Barcellona di Leo Messi (sogno proibito dell’Inter), dovranno portare a casa dal Camp Nou una vittoria o un pareggio con due o più reti. In caso di passaggio del turno al Napoli capiterà probabilmente il Bayern Monaco. Sfide che per la banda azzurra al momento appaiono insormontabili, ma che il calcio di questi tempi, scombussolato dalla tempesta covid, potrebbe aver reso più morbide. La squadra catalana, ad esempio, è decimata da infortuni e contagiati e non appare più la corazzata imbattibile solo di qualche mese fa. Staremo a vedere. La finale è in programma nella capitale portoghese, allo stadio Da Luz, il 23 agosto. Con tre italiane ancora in corsa sono in molti a coltivare la speranza di vederne almeno una all’atto finale. E mentre per Napoli e Atalanta sarebbe un qualcosa di assolutamente non previsto, per la banda di Sarri sarebbe un modo per “salvare” una stagione di una società che vede nello Scudetto un risultato da minimo sindacale.
In Europa League, invece, per stabilire la griglia delle “final eight” si giocheranno sei partite di ritorno degli ottavi (Wolverhampton-Olympiacos, Manchester United-Lask, Copenaghen-Basaksehir, Leverkusen-Rangers, Shaktar Donetsk-Wolfsburg e Basilea-Eintracht) e due partite “secche” (causa covid non erano state disputate le partite d’andata) in campo neutro e che riguardano curiosamente due italiane e due spagnole. L’Inter di Conte, che alla sua prima stagione sulla panchina nerazzurra ha già ottenuto qualche buon risultato a cominciare dal gap ridotto rispetto alla Juventus capolista, se la dovrà vedere contro gli spagnoli del Getafe il 5 agosto, mentre il giorno dopo la Roma di Fonseca se la vedrà con il Siviglia dell’ex diesse Monchi. Un confronto interessante e che molto dirà sull’effettivo valore dei due campionati, considerati il secondo (quello iberico) e il terzo a livello europeo e quindi mondiale, dopo l’inarrivabile Premier League. In caso di passaggio del turno i nerazzurri se la vedranno nei quarti con la vincente fra Leverkusen e Rangers (all’andata 3-1 per i tedeschi), mentre la Roma, dall’altra parte del tabellone, giocherà contro chi l’avrà spuntata fra Wolverhampton e Olympiacos, che hanno pareggiato 1-1 nella prima sfida. Un eventuale “derby” tricolore, dunque, è rinviato eventualmente alla finale di Colonia, in programma il 21 agosto.