Tutto è cominciato un sabato pomeriggio del 1975, quando acquistai – quasi per caso e senza ascoltarlo prima – l’album “Stanze di vita quotidiana”. Con Francesco Guccini fu amore a prima vista. Quel disco, per i “gucciniani veraci” resta il più grande disco del Maestrone di Pàvana.

Non a caso, nel 2004, il pezzo “Canzone per Piero” – contenuta nell’album – fu citato in una traccia del tema per l’esame di Maturità. E fu citato assieme a Omero, Dante, Cesare Pavese e altri grandi della letteratura. Segno che quel pomeriggio del 1975 avevo visto giusto.

Guccini ha poi composto un centinaio di altre canzoni, con album splendidi come “Signora Bovary”. A fine carriera, nel novembre 2012, il giocoliere di parole – come ama definirsi – ha inciso l’ultimo disco della sua carriera iniziatasi nel 1967: “L’Ultima Thule”. Un testamento, questo album, che richiama sia musicalmente che nei testi le maggiori opere musicali del cantautore emiliano.

Ora Francesco Guccini, stanco di chitarra e canzoni, ritiratosi da una ventina d’anni a Pàvana (Appennino tosco-emiliano), è conosciuto soprattutto come scrittore. Il suo ultimo libro, Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto, è nella cinquina dei finalisti al Premio Campiello. Guccini non ha scordato, tuttavia, di essere stato un grande cantautore, tanto che ha aggiornato e rimesso nelle librerie, dopo dieci anni, Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia, libro che riprende l’attacco del suo pezzo musicale più rivoluzionario, “La locomotiva”.

Oggi, domenica 14 giugno, Guccini – ora diventato uno scrittore importante, finalista al Premio Campiello – compie 80 anni. “Io ancora giovane sono invecchiato / Tu forse giovane non sei stato mai”, cantava il cantautore modenese in “Canzone per Piero”. Adesso il Maestrone, come ci piace chiamarlo, non può certo dire di essere invecchiato, dato che giovane non è stato mai.

In occasione del compleanno di Francesco Guccini, La Biblioteca comunale “Andrea Porta” di Mezzane di Sotto (Verona) gli dedica, domenica 14 giugno alle ore 18, una diretta su Facebook, Instagram e Youtube con un’intervista a Enrico de Angelis, per molti anni giornalista de L’Arena di Verona, e il più grande esperto di cantautori in Italia.

La diretta online presenta alcune chicche per il folto pubblico di fan: un’intervista video esclusiva a Francesco Guccini girata dieci anni fa, in occasione del suo settantesimo compleanno, l’omaggio in video dei maggiori Guccini Fan Club italiani, e l’audio eccezionale della contestazione che Guccini ebbe a Verona nel 1977, prima e dopo una magistrale interpretazione de “L’avvelenata”.

In scaletta anche una recensione video dell’ultimo romanzo di Guccini (Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto, Giunti editore). La recensione è a cura di Sonia Gastaldi, sociologa ed esperta di scrittura e informatica, che spiega come il romanzo del “Maestrone”, come ci piace chiamarlo, ci ricordi l’importanza di suoni, colori, odori, emozioni e incontri che sostanziano la nostra vita. E ci fanno essere quelli che siamo.

Francesco Guccini

Fra gli omaggi a Guccini, anche quello dell’Università degli Studi di Verona, attraverso il direttore del Centro Studi Interculturali (Dipartimento di Scienze Umane), Agostino Portera, che fa notare: «Guccini è un grande educatore. E un esempio esemplare per i giovani, grazie al suo rispetto verso le persone, alla sua cultura, alle tematiche trattate nelle sue canzoni e nei suoi libri».

La diretta dedicata a Guccini e ai suoi 80 anni viene fatta online da un paese della provincia veronese, Mezzane di Sotto, che è terra di mulini, vino e olio.

La diretta è organizzata con la collaborazione dell’associazione culturale ProsMedia di Verona e con Plaza Media Company, start-up che si occupa di comunicazione e brand journalism. E con la partnership del Centro Studi Interculturali dell’Ateneo scaligero.

Avere come ospite Enrico de Angelis è un grande onore e occasione importante per dialogare sulla poetica di Guccini, sulle ragioni del suo successo. Su come sia riuscito a conquistare almeno tre generazioni. E sulla grande cultura e umanità di questo “giocoliere di parole”, che ha saputo realizzare il suo sogno di diventare uno scrittore.


Appuntamento domenica 14 giugno 2020, ore 18, sui profili social della Biblioteca di Mezzane di Sotto (Verona) Facebook, Instagram e Youtube.