«Sono emozionato, non vedo l’ora, ma c’è anche un po’ di preoccupazione dopo tutto quello che è successo in questi mesi, è come un nuovo esordio e il timore di non cominciare nel modo migliore c’è sempre.» Andrea Pennacchi, l’attore padovano noto per i suoi monologhi a Propaganda Live su La7, ha confidato a Heraldo il suo stato d’animo a pochi giorni dal suo ritorno a teatro, il 6 giugno a Vittorio Veneto, con Eroi, il monologo che trae spunto da un racconto dell’Iliade.

«Parto da Omero e arrivo però a parlare anche di Sergio Leone ed Ennio Morricone, fino a cose più pop e personali come i miei ricordi del rugby padovano al Plebiscito. Chi sono gli eroi oggi? Persone che in un dato momento storico sono costrette dagli eventi a fare la cosa giusta e la fanno. Ma la luce che brilla dell’eroe è momentanea, non eterna, poi l’eroe torna a essere una persona normale, anche con le sue debolezze. Ma noi invece abbiamo la cattiva abitudine di considerare il ritorno alla normalità dell’ex eroe come un tradimento.»

Andrea Pennacchi con Francesco Barana durante la nostra diretta

Pennacchi è il primo grande nome in Italia che torna a calcare un palcoscenico dopo l’emergenza Covid: «È importante esserci, perché la tecnologia e i social sono uno strumento importante, ma la dimensione fisica del teatro è la vera impresa culturale, il digitale non è la stessa cosa.»

Pennacchi immagina come sarà il teatro in questa fase due: «La reazione del pubblico la scopriremo presto, ma con il teatro all’aperto si riuscirà a gestire bene il discorso del distanziamento. Meno pubblico? Raddoppiamo le repliche, su questo ci si può mettere d’accordo. Noi attori? Ok a test sierologici e tamponi, ma no alla mascherina, mozzerebbe la recitazione. C’è una voglia incredibile delle compagnie di portare nuovi spettacoli.»

Poi Pennacchi, che ha in cantiere una serie tv su Sky con Paola Cortellesi e un film su Roberto Baggio, racconta com’è nata la sua esperienza a Propaganda Live: «Zoro e Makkox notarono un mio video virale sul web, poi avevano visto altre mie cose, e mi proposero di fare settimanalmente un monologo per loro. Mi diverto molto, è una trasmissione fatta bene e con un pubblico attento.»

Sul rapporto teatro e tv, Pennacchi dice «che ogni attore deve cercare di arrivare a più pubblico possibile e deve contaminarsi con più strumenti, quello che conta è mantenere la propria intransigenza sul prodotto artistico che si propone. Io grazie alla tv sono più conosciuto e credo che mantenendo la giusta credibilità la televisione ti permetta di portare anche nuova gente a teatro.»