Formula 1, il virus che impone la riflessione
Una stagione tutta da decifrare, quella 2020, con tante gare annullate a causa del Covid-19. Nel frattempo si muove il mercato piloti e la Ferrari ingaggia Sainz jr.
Una stagione tutta da decifrare, quella 2020, con tante gare annullate a causa del Covid-19. Nel frattempo si muove il mercato piloti e la Ferrari ingaggia Sainz jr.
La Scuderia Ferrari ha comunicato nei giorni scorsi che il contratto di Sebastian Vettel, in scadenza a fine 2020, non verrà rinnovato. Successivamente, nel giro di appena 48 ore, è stato annunciato alla stampa che il suo sostituto per la stagione 2021 sarà lo spagnolo Carlos Sainz jr, che ha sottoscritto un accordo biennale con la casa di Maranello.
Questo il colpo di scena finora più clamoroso di un mondiale Formula 1 che, causa l’emergenza globale del Covid-19, di fatto non è ancora partito. Infatti dopo l’annullamento del GP di Australia dello scorso 15 marzo, sancito mentre tutti i team erano già presenti a Melbourne, la massima serie motoristica, come tutte le altre discipline sportive, si è fermata ed è in attesa di una ripartenza che ad oggi resta ancora incerta. Nel frattempo alcune delle gare in programma in questo periodo, su tutte il prestigioso GP di Monaco, sono state annullate e non verranno recuperate in questa stagione. L’ipotesi più accreditata al momento è che, se le condizioni sanitarie globali lo consentiranno, si riparta il prossimo 5 luglio col GP d’Austria, con un fitto calendario di 20 gare da disputarsi a porte chiuse fino a metà dicembre. Alcune location, come la stessa Austria, la Gran Bretagna e il Bahrain a fine stagione, prevederebbero addirittura un doppio impegno in sostituzione delle gare fin qui annullate. Questa al momento la bozza del calendario (riportata da Sky Sport) di cui si attende conferma nelle prossime settimane.
Tornando alle vicende del Cavallino, l’addio del quadri-campione tedesco non giunge come un fulmine a ciel sereno. Quanto accaduto la scorsa stagione, e anche in quella precedente, aveva creato più di un problema nei rapporti tra Vettel e il management di Maranello. Nel 2018 il mancato successo nel mondiale piloti, dovuto in parte alla lieve superiorità tecnica del binomio Hamilton-Mercedes ma soprattutto ad alcuni errori clamorosi del tedesco in gara, lo aveva sicuramente ridimensionato agli occhi di molti. La scorsa stagione poi, pur non essendo mai stato in lizza per il titolo causa la mancanza di competitività della vettura, il confronto col giovane talentuoso compagno Charles Leclerc, numeri alla mano, è stato a tratti impietoso per un pilota del suo calibro. Il driver monegasco infatti, al suo primo anno in Ferrari e al suo secondo nella massima serie, il più delle volte gli è stato davanti in termini di velocità pura e i risultati finali gli hanno dato ragione: 2 vittorie, 7 pole position e 264 punti finali in classifica contro 1 vittoria, 2 pole e 240 punti finali.
Certo resta ancora da disputare la stagione presente, ma appare scontato che in Ferrari punteranno tutto su Leclerc che a questo punto assume anche se non formalmente i gradi di prima guida del team italiano. Per altro i test precampionato avevano evidenziato una netta superiorità della nuova Mercedes, per cui appare molto improbabile che Vettel possa competere per il titolo. Così la sua esperienza a Maranello, alla pari di quella dell’altro grande ex e suo rivale Fernando Alonso, si concluderà senza essere riuscito a riportare il mondiale piloti in terra emiliana – che ricordiamo manca dal lontano 2007, quando fu conquistato da Kimi Raikkonen – che era stato il movente principale del suo approdo in Ferrari, dopo averne conquistati 4 con la Red Bull. Adesso si dovrà capire cosa ne sarà del suo prossimo futuro, perché al momento solo Mercedes potrebbe garantirgli l’ingaggio in un top team della massima serie, ammesso che non venga rinnovato il contratto ad uno dei suoi piloti (Hamilton e Bottas, entrambi in scadenza nel 2020), ipotesi tutta da verificare.
Quindi nel 2021 la Rossa tornerà, dopo diverso tempo, a non avere in squadra un già campione del mondo. L’ultima volta era successo proprio nel 2007 con la coppia Raikkonen-Massa e l’abbinata fu vincente. Ma tante altre volte in passato non fu così. Tutti gli anni ‘80 ad esempio sono stati caratterizzati dall’assenza di campioni del mondo e i risultati non furono quasi mai edificanti. Si dovette aspettare l’arrivo di Alain Prost nel 1990 che non a caso, grazie anche a una ritrovata competitività tecnica della vettura, fu in lizza per il mondiale fino alla fine. Titolo che però venne riportato a Maranello solo 10 anni più tardi, grazie a Michael Schumacher che, prima di approdare in Ferrari vinse due mondiali con la Benetton.
L’anno prossimo la Scuderia schiererà la coppia più giovane di sempre, perché anche Carlos Sainz jr (figlio dell’ex bi campione del mondo rally Carlos sr.), nonostante abbia già all’attivo più di 100 gp disputati (e 1 solo podio) ha solo 25 anni contro i 22 del suo nuovo compagno Leclerc. Pilota ormai abbastanza esperto, lo spagnolo si è contraddistinto finora per costanza di prestazioni e risultati sia agli esordi in Toro Rosso che nell’ultima stagione disputata in McLaren, la sua migliore col sesto piazzamento finale in campionato. Certo al momento appare indicato come gregario di un Leclerc considerato dai più, al pari di Max Verstappen, il miglior talento della nuova generazione di piloti. Ma per le gerarchie interne, come sempre, bisognerà attendere il responso della pista. E quale sarà la competitività della Ferrari nella prossima stagione, l’ultima dell’era ibrida attuale, resta tutta da vedere.