I diari della quarantena/3
Come vivono i giovani minorenni la "segregazione" in casa? E cosa ne pensano della didattica a distanza? Proviamo a sentire le loro voci.
Come vivono i giovani minorenni la "segregazione" in casa? E cosa ne pensano della didattica a distanza? Proviamo a sentire le loro voci.
Sui social sono molti i post disperati di genitori che non ne possono più di avere bambini e ragazzi in giro per casa. Una condizione normale, visto la prolungata (e non abituale) convivenza forzata. Abbiamo visto come affrontano la segregazione gli studenti maggiorenni delle superiori, ma come la vivono i ragazzi più giovani la scuola, la famiglia, il futuro? Ce lo raccontano oggi Lisa (15), Gloria (15) Lidia (15) e Paola (16).
Ragazze, come trascorrete queste giornate?
Lisa: «Durante la giornata, oltre a studiare, mi alleno giù in cantina per un’ora circa e raramente cucino. Alcune volte provo a costruire qualcosa, per esempio ho fatto degli anelli usando dei tubi o fili di ferro e rame.»
Gloria: «Le mie mattina sono scandite dalle lezioni; il pomeriggio, invece, mi invento la giornata: ascolto la musica, faccio qualcosa di creativo, un po’ di movimento fisico. Chiamo e videochiamo i miei nonni e mi lamento un po’ perché sono annoiata. La sera, invece, guardo video su YouTube, serie tv, film oppure contatto i miei amici e le mie amiche. Spesso cucino, dato che mi piace molto.»
Lidia: «Sono una ragazza abbastanza mattiniera: mi alzo verso le otto e la mattina la dedico ai compiti, allo studio e ovviamente alle lezioni. Il pomeriggio, invece, sto spesso fuori in giardino, gioco con il mio cane o prendo il sole, poi però continuo lo studio e finisco i compiti; però devo dire che non sono giornate pesanti e grazie anche a questa quarantena riesco ad organizzarmi meglio con lo studio e non ridurmi all’ultimo.»
E la scuola on-line, la cosiddetta “didattica a distanza”, è davvero un’alternativa valida alla scuola normale?
Gloria: «La scuola italiana, sebbene abbia provato a impegnarsi, è inadatta e disorganizzata per la didattica a distanza.»
Paola: «La scuola in questo periodo risulta meno stressante secondo me. Forse dipende dal fatto che non siamo più in una classe davanti ad un prof. Con il lavoro da casa riesci ad organizzarti meglio la giornata (visto che tutti i tuoi impegni extrascolastici sono sospesi) così da avere due o tre ore per fare esercizi o per sentire i tuoi amici.»
Lisa: «Personalmente devo ancora abituarmi alle lezioni online e per adesso non so quanto abbiano senso, però trovo la possibilità di assegnare compiti per casa da inviare con le varie scadenze molto utile. Secondo me, dopo, cambieranno molte cose: per esempio verranno utilizzati di più i computer per i compiti per casa.»
Lidia: «È difficile continuare a studiare e diventa quasi monotono, ma sia professori che alunni cercano di collaborare per rendere tutto più semplice, perché è una cosa nuova per tutti e capire come andare avanti. Le interrogazioni e verifiche hanno da poco ripreso il ritmo come a scuola. Però una cosa che a me è sempre dispiaciuto vedere sono le ingiustizie e che ora più di prima le noto.»
Come gestite i rapporti umani diventati così distanti fisicamente?
Paola: «Con questo virus ho capito che quello che mi manca di più è stare intorno alle persone a cui voglio più bene, oltre alla famiglia. Mi manca essere circondata da tante persone, divertirmi coi miei amici, i bei momenti che passavamo insieme; mi manca persino una semplice serata in taverna che cerco di sostituire ogni sera con videochiamate: mi sono d’altra parte resa conto di quanti amici ho. Quello che mi manca più di tutti è il mio moroso. Stare tutto il giorno tutti i giorni con la mia famiglia dopo un po’ stufa anche se riconosco che questa quarantena ci ha legati di più tra di noi perché, ad esempio, di solito la domenica a pranzo il tavolo si svuotava perché capitava che le mie sorelle mangiassero con i loro fidanzati e con le loro famiglie. Da questa esperienza ho imparato che i miei genitori sono molto disponibili ad ascoltarmi: infatti, prima non parlavo mai dei miei problemi o insicurezze con loro e spesso mi sfogavo con altri. Ma a volte è bello essere confortata da un genitore.»
Lisa: «All’inizio io e i miei amici ci facevano tante videochiamate ma mi è diventato pesante; ora ci chiamiamo meno, ci scambiamo solo qualche messaggio o dei post su Instagram. Onestamente, c’è pochissima soddisfazione nel sentire i propri amici per telefono e per questo mi mancano molto. Non è, facile, poi, stare in casa per tanto tempo con le stesse persone; io sono quasi sempre in camera o sul balcone.»
Lidia: «Sento tutti i giorni i miei amici e facciamo videochiamata durante il fine settimana. Mia nonna la sento tutti i giorni, non abbiamo molto da raccontarci ma cerco sempre di farla sorridere. Mi manca però vedere il mondo e godermi le piccole cose della vita. Tutti i giorni sono a stretto contatto con i miei genitori e mia sorella: ovviamente non si va sempre d’accordo, ma cerchiamo di rendere questo periodo difficile il più leggero possibile e di supportarci sempre. Con mia sorella, nell’ultimo periodo, mi sono unita molto: parliamo, ci aiutiamo e collaboriamo; nonostante la differenza d’età ci capiamo subito.»
Cosa è cambiato, fino a questo momento, nella vostra vita?
Lisa: «Secondo me i cambiamenti più grandi li noteremo tra qualche settimana, quando ci sembrerà strano il fatto di stare in una stanza con tante persone mentre prima eravamo abituati alla discoteca, per esempio.»
Gloria: «La mia vita è cambiata perché sono una persona che non ama stare in casa se non è necessario, sono molto attiva, mi piace uscire, non solo con i miei amici ma anche per fare commissioni, andare a scuola e cose del genere ma nonostante questo riesco a mantenere la calma sapendo che tutto il mondo è fermo e mi fa stare bene pensare al primo giorno in cui si potrà tornare alla normalità. Mi manca passare i pomeriggi con i miei nonni e con mia nonna che ora vive sola questa quarantena.»
Quando tutto tornerà alla normalità, cosa vorreste fare come prima cosa?
Gloria: «Quando tornerò a uscire mi soffermerò di più sui particolari, il profumo di un fiore, il sole primaverile che ti riscalda la pelle, le urla dei bambini che giocano nel parchetto sotto casa, una risata tra amici, un abbraccio.»
Lidia: «Appena potrò uscire riabbraccerò i miei amici e passerò molto tempo con loro e ovviamente andrò a trovare mia nonna. Cercherò di vivere ogni singolo momento e godermi ogni singola cosa o persona perché. come ci è stato dimostrato, tutto ci può essere tolto quando meno ce lo aspettiamo. Sorridere comunque perché, dopo la tempesta, c’è sempre l’arcobaleno e bisogna superare ogni ostacolo magari a i denti stretti ma con il sorriso. Non sarà la vita di prima ma ora so come ci si sente a stare fermi e guardare la vita passarci davanti.»