Venerdì 24 arriverà in streaming Il Sale della Terra, uno sguardo sulla visione di uno dei più grandi fotografi viventi.

Da sinistra, Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado e Sebastião Salgado

Sono ben poche le cose da salvare durante questa pandemia che vede la gente soffrire e morire in totale solitudine; mentre a casa c’è chi si sfoga come può sui social, ormai intasati di imprecazioni, di teorie del complotto, di dirette di ogni tipo e livello e, ovviamente, di immancabili battute che tentano di stemperare la drammaticità della situazione, c’è anche chi riesce a regalarci qualche momento di grande bellezza: stiamo parlando della Fondazione Pistoia Musei che, previa registrazione obbligatoria all’indirizzo info@fondazionepistoiamusei.it, venerdì 24 aprile alle 21 renderà disponibile gratuitamente la visione del film documentario Il Sale della Terra, di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado.

La Fondazione aveva in programma una mostra dedicata a Sebastião Salgado dall’8 febbraio al 14 giugno 2020, con una selezione di 180 scatti curata da sua moglie, Lélia Wanick Salgado, ma sfortunatamente sappiamo come sono andate poi le cose.

Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo attraverso le sue magnifiche mostre e i suoi pregiatissimi libri fotografici, questo è un appuntamento da non perdere per avvicinarsi ulteriormente a Sebastião Salgado, uno dei fotografi contemporanei più importanti e geniali, un uomo che ha fatto della sua passione un’arte, donandoci squarci della sua visione del mondo ora crudeli, ora poetici, ma sempre incredibilmente incisivi e coinvolgenti; per il neofita che si avvicina solo ora alla fotografia, invece, Il Sale della Terra rappresenterà una vera e propria rivelazione che gli farà comprendere fin da subito la potenza delle immagini di un Autore che sa essere sempre riconoscibile in ogni sua opera. 

L’esperienza di Wenders si amalgama senza difficoltà alcuna all’inevitabile emotività del figlio di Salgado e, insieme, realizzano un documento fondamentale per comprendere cosa spinge un uomo – apparentemente semplice e riservato – a realizzare dei reportage fotografici ai confini del mondo attraverso ventisei Paesi, sempre nel pieno rispetto dei soggetti coinvolti, indifferentemente che si tratti di persone, animali o paesaggi. 

Sebastião Salgado è, prima di tutto, un grande viaggiatore, un artista capace di dedicare a un progetto fotografico anche dieci anni della propria vita, mentre la sua famiglia lo supporta come può attendendo pazientemente il suo ritorno a casa.

Nel film non si parla di aspetti tecnici che risulterebbero interessanti unicamente ai “nerd della Fotografia”, ma del cuore e dell’anima di un esploratore del pianeta Terra con tutti i suoi orrori (Gold, Taschen) e la sua bellezza (Genesi, Taschen, Altre americhe, Contrasto) che, attraverso i suoi occhi e la sua macchina fotografica, riesce sempre a emozionare lasciandoci estasiati e quasi increduli davanti alle meravigliose immagini realizzate in un caratteristico e riconoscibilissimo bianco e nero che in tanti, ancora oggi, tentano inutilmente di imitare.

Se non sapete chi è Sebastião Salgado questa è l’occasione giusta per cominciare ad avvicinarsi a lui, ma se invece già lo conoscete… è comunque l’occasione giusta per approfondire la sua conoscenza. Naturalmente, ma non sarebbe neppure il caso di sottolinearlo, nel caso aveste già visto Il Sale della Terra quale occasione migliore per rivederlo?

Sebastião Salgado

ATTENZIONE: pare che proprio oggi si sia raggiunto il numero massimo di partecipanti alla “proiezione virtuale”. Poco male, perché a soccorrerci arriva RaiPlay che lascerà a disposizione il film sulla sua piattaforma ancora per quattro giorni.

Il sale della Terra
Regia di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado