l Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha appena finito il discorso a reti unificate in cui le misure di limitazione degli spostamenti sono state estese a tutto il paese. Il tono è quello dei momenti solenni e gravi. L’aggravarsi degli avvenimenti negli ultimi giorni è stato davvero rapidissimo. Già la notizia è sui siti di Le Monde, Le Figaro, El Pais e i principali giornali inglesi. Naturalmente ampio risalto c’è anche su Le Soir, il principale quotidiano francofono qui in Belgio, come sempre attento a quanto avviene in Italia.

È chiaro che queste notizie preoccupano la gente per il timore che il contagio arrivi anche qui, ma è altrettanto chiaro che la gente non ha ancora chiara la percezione del problema (sono solo gli anziani che sono toccati, le misure sono sproporzionate, alla fine si tratta di non andare nei bar, etc…), nonostante ufficialmente le autorità si stiano preparando al peggio. L’impressione, leggendo le testate estere e quelle in Belgio quella che le autorità stiano cercando di evitare il panico e che le informazioni diffuse siano più controllate. Non sempre il corona virus è la prima notizia sui siti e soprattutto non sono forniti tutti i dettagli che le autorità italiane snocciolano con precisione maniacale, provincia per provincia e cluster per cluster (numero tamponi, numero di contagiati, ospedalizzati, progressione etc…) alle 18 di ogni sera. Ogni mattina viene reso solo un punto della situazione, con le cifre essenziali ma non molto di più.

Per noi Italiani però è diverso. Noi riceviamo continuamente dai nostri conoscenti notizie direttamente dall’Italia che ci danno un quadro diverso e ci fanno superare il filtro dei media e social network. Come spesso accade, la conoscenza diretta di persone coinvolte (dottori, malati, persone in quarantena etc.) ci rende partecipi in un evento. E quasi tutti gli italiani sono nella stessa situazione: coppie con bimbi piccoli e genitori anziani in Italia (a proposito di popolazione che invecchia). E allora al timore per quello che sta succedendo qui in Belgio, e che potrebbe presto accadere, si somma la preoccupazione per i nostri genitori anziani, lontani dai figli, che sono il bersaglio preferito di questo killer invisibile. Accomunati in questo disagio, allora, come italiani ci ritroviamo a parlare della malattia che ha improvvisamente scombussolato la nostra vita e condividere le nostre ansie e le nostre semplici domande: se i bimbi devono restare a casa chi li guarderà? E se i nostri genitori si dovessero sentire male dovremmo (sempre se possibile) tornare in Italia o rimanere qui senza muovere un dito? Se invece tornassimo per assistere i nostri genitori, porteremmo poi una volta rientrati il contagio qui nel Paese che ci ospita e nella nostra famiglia? Dubbi e rimorsi tipici dei cosiddetti expats sulle scelte fatte in passato allora emergono in superficie ed esplodono all’aria come bolle di ossigeno che risalgono dagli abissi della nostra coscienza più profonda. A questo timore si somma l’ansia di affrontare a breve qui nel nord Europa quello che l’Italia sta vivendo in questi giorni. Siamo tutti un po’ come il Visconte Dimezzato di Italo Calvino, contesi tra la preoccupazione per la famiglia di origine in Italia e quello che potrebbe accadere alla propria famiglia qui in Belgio, con la consapevolezza che il supporto a una delle due potrebbe essere controproducente per l’altra. 

Pero’ almeno , tra noi italiani all’estero, quello che sta accadendo a casa nostra ci fa “stringere” tutti assieme e ci fa sentire un po’ più uniti. In fondo, la comunità italiana non è certo, fra quelle straniere, la più coesa qui in Belgio (come, ad esempio, quella spagnola, molto più organizzata e unita), ma in questa occasione stiamo comunicando molto più del solito fra di noi, come parte della stessa comunità. C’è chi crudelmente nota che questo virus rafforzerà geneticamente il genere umano eliminando gli individui più deboli. Ebbene, mi chiedo se sarà lo stesso anche per le nostre coscienze, che minate nelle nostre certezze e nei falsi bisogni quotidiani magari riscopriranno l’essenza vera di quello che importa per la felicità.