Il cerchio di Giotto. Un manège di Nureyev. Il gol di Van Basten in finale contro l’URSS.

Mi sento molto Selvaggia Lucarelli a scrivere questo pezzo, ma non mi era mai capitato di trovarmi davanti al manifesto completo dell’analfabetismo funzionale e della mancanza totale di ragionamento critico.

La parabola perfetta. Potete seguirla lungo il suo intero percorso nelle foto qui sotto.

FOTO 1

  • Gruppo social di paese, uno dei migliaia “Sei di XXX se…” sparsi in giro per l’Italia. Utente 1 condivide acriticamente la classica fake news per bietoloni. Prego notare la chicca “fate girare sms”.
  • Sempre Utente 1 nel primo commento si pone un mezzo dubbio
  • Commentano anche altri, si inizia a gridare alla bufala. Per Utente 1 dobbiamo dare tempo al tempo.

FOTO 2

  • Le “bufale” aumentano, ormai è una mandria. Utente 1 si lamenta di chi sparge notizie false in giro per il webbe.
  • Utente 2 ricorda i principi del metodo scientifico. Utente 1 ci spiega che il suo in realtà è un servizio pubblico di debunking.

FOTO 3

  • I commenti contrari ora sono davvero tanti, una gragnuola. Volano anche parole pesanti. Utente 1 sbotta, ma forse subodora la cazzata fatta e inizia a mettere le mani avanti.
  • Ormai è tardi, l’onda è partita e la mandria di bufale bella che scappata. Utente 1 si arrende senza porre condizioni.

Il tutto sarà durato all’incirca 20 minuti. Non so se sia stato Utente 1 a cancellare il post (dubito) oppure uno degli amministratori del gruppo. In tutto, però, c’erano state una trentina di condivisioni. Applicate il tutto su più larga scala.

Capite perché poi ci troviamo con gente che condivide foto della “cugina di –politico random- che guadagna 30 mila euro al mese” o compra i legnetti dalla Wanna Marchi? Capite perché si radunano in 3mila e passa vestiti da puffi in barba al virus?

Ah sì, giusto, manca L’ULTIMA FOTO (quella di copertina).

Questi siamo noi, armi in pugno, mentre cerchiamo di opporci al dilagare del morbo. Che sia Covid-19 o ignoranza, fate voi.