Potrei dire che è sempre strano intervistare qualcuno se, in qualche modo, si è coinvolti nel suo progetto; ma siccome è la prima volta che lo faccio, questi dubbi e considerazioni me li terrò per la prossima occasione. Incontro, a debita distanza, Leonardo Maria Frattini e Fabio Rocco Casarotti dei “Nuovi cedrini”, una band nata a Legnago qualche annetto fa e che ha conosciuto un meritato successo anche a livello nazionale per i suoi brani sempre ironici e intelligenti. Con Carlo Tombola e Martina Garlato ho avuto il piacere di contribuire alla realizzazione del nuovo video del gruppo, interpretato anche da Siria Colella e Nicola Trois oltre ai succitati Leonardo e Fabio, ed ecco cosa ne è venuto fuori dalla nostra chiacchierata.

Leo: Corrado, perché mai hai deciso di farci un’intervista?

Corrado: Ciao ragazzi, ben ritrovati! Bella domanda la tua, Leo; diciamo che non c’era molto altro da fare qui a casa e, avendo terminato i bagigi, in qualche modo dovevo pur distrarmi.

Leo: Come diceva Dalla, così mi distraggo un po’. Bene passiamo alla prossima domanda: sarai anche tu, in qualche modo, toccato da ciò che riguarda questa emergenza del Coronavirus; che ne pensi? Hai qualche rimedio da suggerirci?

Corrado: Mah, guarda, al di là dei soliti suggerimenti scientifici del tipo “ricordati di sbucciare i cedri prima di mangiarli” e “indossa la maglia di lana che là fuori c’è un mondo pericoloso”, direi che un’ottima soluzione per tutti e per tutte le tasche sarebbe quella di ascoltare il nuovo, entusiasmante brano dei Nuovi cedrini. Tu lo hai già sentito?

Leo: Certo, l’abbiamo già sentito e risentito nel senso che ci siamo un po’ arrabbiati, ma ci è passata subito, perché abbiamo apprezzato quest’idea del cartone con un raggio di 50cm oltre al corpo che, se abbiamo proprio necessità di uscire, almeno ci tutela un minimo dal contagio. Per il resto, a casa tutto bene?

Corrado: Abbastanza, grazie, a parte le vessazioni continue di mia madre nei confronti di mio padre che vorrebbe abbracciarla di continuo. Ma, senti, conoscendo gli autori molto da vicino ed essendo sia tu che Fabio molto attivi sulla scena musicale veronese, sapresti gentilmente dirmi quando riapriranno i cinema?

Leo: A tempo debito, anche se i debiti non sono mai – ahimè – una bella cosa. Ma chi le fa le domande qua?

Corrado: Di certo non Fabio, che si è dato alla macchia. E, ti prego, non rispondere “peropetacchia”.

Fabio Rocco: I cinema li apre Pippo… del cinema scope.

Corrado: Eccolo, bastava invocarlo. Allora, torniamo seri, anche se l’intervista al momento non ha alcuna parvenza di serietà: potrei chiedervi come è nata l’idea di A un metro da me, ma qualche sospetto già lo avrei.

Leo: Devo dire che Rosario Messina, della pagina Facebook Accade a Legnago…, sempre attento a ciò che succede nei dintorni (di Legnago, non di Messina), mi ha chiesto di fare una canzone sull’ordinanza che – appunto – ci imponeva di stare ad un metro di distanza l’uno dall’altro. L’idea non mi andava per niente, avevo altre cose da fare, ma mi è entrato un semino nel cervello che, in un attimo, è fiorito e ciao… L’ho mandata a Fabio che ha detto «Facciamola!», ho quindi coinvolto anche gli altri del gruppo che erano di buona, anche perché era il mio compleanno, per cui il giorno dopo eravamo già in studio.

Fabio Rocco: Infatti ti hanno fatto un bellissimo regalo. Anche a me, debbo dire. Infatti la colla è stata partecipare al progetto.

Corrado: Direi proprio un ottimo regalo e senza dover tirar fuori i classici 10 euro a testa! Quindi vi siete ritrovati tutti in studio rispettando subito l’ordinanza di mantenere un metro di distanza tra basso, chitarra e batteria?

Fabio Rocco: No, solo Leo, Davide ed io.

Corrado: Poi la tecnologia ha contribuito? E come?

Leo: Abbiamo usufruito del telelavoro e ci siamo mandati anche delle tracce via mail e noi le abbiamo seguite.

Fabio Rocco: Gli altri hanno registrato in altri luoghi e poi, come dici tu, la tecnologia ha fatto il miracolo, anche se il vero miracolo lo ha fatto Leo.

Corrado: Fantastico. Vi ho visto subito molto carichi e con una certa fretta di organizzare anche le riprese del video, tanto che la prima versione del brano che ho ricevuto era per sola chitarra acustica e voce. Come è andata? Vi siete divertiti?

Leo: Abbiamo avuto fretta e a ragione: già il giorno dopo non avremmo potuto, giustamente, farlo per via del nuovo decreto che è piuttosto importante e grande, altrimenti sarebbe un decretino.

Fabio Rocco: Direi tantissimo! Poi lavorare con il buon Corrado e il Carletto è sempre fantastico perché siamo in sintonia perfetta. Nascono sempre cose al di fuori del copione che ci fanno schiattare.

Corrado: In effetti era un reunion da fare, dal momento che la nostra precedente collaborazione fu per Oh Carolina di “soli” 14 anni or sono. All’epoca i social erano ancora poca roba, ma ora che non esiste persona che non sia connessa in qualche modo, cosa vi aspettate dal lancio del video?

Leo: Che piaccia, faccia pensare e agire con ottimismo.

Fabio Rocco: Speriamo piaccia, ma credo che dai messaggi che mi stanno arrivando siano tutti esterrefatti positivamente.

Corrado: Un’ultima, inevitabile, domanda: in un periodo dove tutto è ancora avvolto nella nebbia non per forza della Bassa veronese che vi ha dato i natali, programmi per il futuro?

Fabio Rocco: Stasera su Rai Uno fanno un bel film… A parte gli scherzi, penso che se la canzone spaccasse potremmo pensare di fare un po’ di concerti a domicilio.

Leo: Speriamo di trarne un vantaggio competitivo, visto che alla nebbia ci siamo abituati; comunque programmi tanti, per fortuna e meno male, visto che dobbiamo stare in casa.

Fabio Rocco: Infatti rimaniamo in casa a leggere a scrivere e a creare cose Niobe; questo è un momento difficile, ma è da qui che nascono cose nuove che possono cambiare la nostra vita.

Corrado: Bene ragazzi, se il tempo gioca a nostro favore lo spazio concesso per l’intervista purtroppo è limitato, quindi un’ultima battuta che sia d’augurio per tutta l’umanità, anzi, esageriamo: per tutta Verona e provincia.

Leo: L’ultima battuta è sempre brutta, ti dirò la penultima. Anzi la dice Fabio.

Fabio Rocco: Speriamo che il metro si accorci in fretta per poterci ancora abbracciare e tenerci per mano per cantare la canzone del Signore a pag 23…

Corrado: In effetti vi stavo caricando entrambi di un’enorme responsabilità, scusatemi. Allora che aggiungere se non un enorme “in bocca al cedro” per il vostro fantastico pezzo e per il bellissimo video? Null’altro, appunto. A presto ragazzi, magari un po’ prima di 14 anni!

Il link al video: