Comune di Verona e quell’invito che non ti aspetti
Sul sito di Palazzo Barbieri campeggia da alcuni giorni un avviso che lascia quantomeno perplessi.
Sul sito di Palazzo Barbieri campeggia da alcuni giorni un avviso che lascia quantomeno perplessi.
«Salgono a 1.300 i posti auto che, da oggi al 31 marzo, possono essere utilizzati gratuitamente per raggiungere a piedi il centro storico. Sosta gratis non solo all’interno del parcheggio Centro, come deciso ieri, ma anche su 500 stalli blu a ridosso della Ztl e su 380 posti all’interno del parking del Tribunale. Di ora in ora l’Amministrazione comunale sta studiando ed estendendo le misure per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e andare incontro a cittadini e categorie economiche che più risentono dell’attuale situazione. L’obiettivo è incentivare l’arrivo e la permanenza all’interno dell’ansa dell’Adige. E favorire l’attività degli esercenti. Tutti coloro che da oggi vogliono passare una giornata o una serata in città possono utilizzare non solo i 420 posti del parcheggio Centro all’ex Gasometro, gratis tutta la settimana, ma anche gli stalli blu della cosiddetta zona verde.»
Questa informativa campeggia da venerdì 6 marzo sul sito del Comune. Che evidentemente ha molto a cuore l’attività degli esercenti del centro storico, che sono stati profondamente colpiti da questa situazione, come peraltro lo sono state mille altre attività, da chi opera nel turismo a chi lavora nel settore cultura, per i quali – peraltro – al momento non risultano allo studio iniziative di sostegno. Ma al di là di questo, ci chiediamo, perché Palazzo Barbieri – responsabile certamente dell’iniziativa economica della città, ma anche e soprattutto della salute pubblica – non si accodi all’invito generale, evocato da medici, virologi ed esperti, di «Stare a casa». Un invito che in questo momento appare più che fondamentale ascoltare. Perché se è vero che questa situazione sta purtroppo mettendo in ginocchio ampi settori economici del Paese e della nostra città, è anche vero che se non rispettiamo le indicazioni che ci vengono date da medici, virologi ed esperti e se le istituzioni per prime non si prodigano per farle rispettare (ma, anzi, invitano bellamente a disattenderle), il contagio continuerà a propagarsi, allungando i tempi di uscita dall’emergenza. Verona, per numero di contagi, fino a questo momento è ancora in una situazione “felice” rispetto alla vicina Lombardia o ad altre zone del Veneto. Mantenere sotto controllo questa situazione è responsabilità di tutti. E l’esempio deve essere dato in primis da chi ci guida a livello amministrativo.
Ormai appare chiarissimo che occorra fare un sacrificio costante e occorra farlo tutti insieme, contemporaneamente. Perché basta anche un solo comportamento “fuori dalle regole” per vanificare il sacrificio della maggior parte della popolazione, che si sta comportando diligentemente. D’altronde più si riuscirà a contenere il numero dei contagi e prima potremo fare la conta dei “danni” per poter poi ripartire. Invitare di questi tempi la popolazione a passare una serata in centro – quindi usufruire dei negozi, dei bar e dei ristoranti aperti – non risulta, insomma, una gran trovata. Sinceramente non vorremmo creare sterili polemiche in un momento in cui tutti dovremmo mostrare compattezza e massima collaborazione, ma con questi provvedimenti e soprattutto messaggi “fuorvianti” si rischia di fare la fine di Tafazzi, il personaggio televisivo reso celebre dal trio Aldo, Giovanni&Giacomo, quando si dà le martellate sugli “zebedei”: nel tentativo di risolvere il problema si rischia di ingigantirlo.
P.S. Anche a seguito del nostro articolo, alle proteste di alcuni cittadini sui social e, in particolare, alla formale richiesta presentata dal Consigliere di minoranza Tommaso Ferrari, l’Amministrazione ha deciso, saggiamente, di rimuovere dal web i messaggi contestati.