Il fatto di aver abbandonato, giovedì sera, la sala stampa prima delle 2 deve aver fatto infuriare PipphoBaudork (antica e vendicativa divinità norrena, adorata sulla costa sanremese fin dalle prime spedizioni vichinghe nel Mediterraneo), che mi ha punito con una “notte” completamente insonne. Comunque:

–  Tre record di ascolti di fila. I boss della Rai sciorinano numeri con la stessa eccitazione dell’ingegner Cane. Milllle!

– Giornata di full immersion in sala stampa, incontri e interviste senza soluzione di continuità, una routine con un momento abbastanza imbarazzante: il photocall. Perché dire “ragazzi facciamo qualche foto davanti agli sponsor al cantante che arriva” faceva troppo provinciale. Tutti stretti a braccia alzate in una selva di cellulari e fotocamere. Poi l’artista magari fila via velocissimo e ti assale quella strana sensazione del Pozzetto che guarda passare il treno ne Il Ragazzo di Campagna.

– Antonella Clerici che si commuove a tre metri da me per gli apprezzamenti della sala stampa. “Avevo bisogno di quest’affetto”. Cuore di panna.

– Che Sanremo sarebbe senza polemiche e accuse? In merito a questo, devo ancora capire se è Morgan a essere il consulente politico di Renzi o viceversa.

– Onore a Piero Pelù, che fa una scelta coraggiosa. Si arruola nei cosacchi e al termine del Festival raggiungerà le truppe accampate nelle pianure dell’alto Volga per tentare, allo sbocciare della primavera, la presa di Novgorod.

– A Nigiotti glielo vorremmo pure spiegare che, in linea di massima, a Sanremo ci puoi venire anche per cantare, non solo sussurrrare. Ma poi lui c’ha quella simpatia da bagnino toshanaccio che la sera in spiagga davanti al falò si limona la tu’ donna mentre te gli stai rollando la hanna.

Via alla serata:

– “Guarda Caniggia, guarda Caniggia, guarda Caniggia che va, guarda Caniggia che va, guarda Caniggia che va”.

– Io comunque avevo votato per gli Eugenio in Via Di Gioia.

– Amadeus ormai si è scusato per qualsiasi sgarbo avvenuto nel raggio di 2 km dall’Ariston  dal 1987 ad oggi.

– Ore 23.20, devono cantare ancora in 16. Ho mandato a prendere il tantō, sta arrivando il momento del mio seppuku.

– Comunque Tony Renis col completo e le Nike da benzinaio è il mio nuovo arbiter elegantiarum.

– Non chiedetemi se sono garantista o giustizialista. Queste contrapposizioni manichee vanno bene per i giornali. Ai cittadini non interessano gli schieramenti pregiudiziali, ma che il “sistema giustizia” offra un servizio efficiente, adeguato, giusto. Siamo al lavoro su questo. Per un’Italia in cui ogni imputato possa scegliere tra la tortura della goccia cinese e una settimana in compagnia di Alberto Urso.

– Le uniche semifinali autorizzate a tenermi in piedi oltre le 01.30 devono fare rima con Italia – Germania.

– Tanto stasera le risentiamo tutte

BONUS TRACK

Male che vada sto Sanremo lo ricorderemo per averci fornito reaction pic per i prossimi sette anni.