Le persone non si integrano, si incontrano. Ed Energie dall’Africa di Africasfriends ha unito tante esperienze e progetti in un’unica giornata, sabato 7 dicembre, per parlare di un grande continente e del bagaglio culturale che gli africani e non solo in Italia posso diffondere, per costruire una nuova narrazione. Il convegno Energie dall’Africa, Sostenibilità ed interculturalità: da concetti teorici a competenze agite, moderato dalla giornalista Serena Santoro nella sala Africa dei Comboniani a Verona, ha toccato l’intercultura che si fa anche in città, nelle scuole e nell’associazionismo.

Vitka Olivera, volontaria di Casa di Ramìa, Centro Interculturale delle Donne del Comune di Verona aperto dal 2004, ha sottolineato come: «Casa di Ramìa permette di vivere una maternità allargata: mamme di diversi continenti si riuniscono e si danno reciprocamente la disponibilità di tenere i figli e andare ai colloqui con i professori; organizziamo cene di diversi continenti, sfilate di moda e laboratori dove si apprendono tecniche come il macramé ma anche la polenta o lavori di sartoria. Più in generale lavoriamo molto anche sulle diverse concezioni del tempo, lineare quella occidentale, circolare quella delle culture africana e latino-americana».

L’associazione Africasfriends ha realizzato nel 2019 nelle scuole veronesi e del Lazio, più di 20 workshop educativi e di educazione ai media attorno al concetto di “Africa” con gli studenti, nonché workshop di divulgazione con i docenti delle scuole medie e superiori. Maria Rocca, professoressa del Liceo Scientifico Messedaglia, ha raccontato l’esperienza dei laboratori a scuola: «Nelle tre classi del biennio, Prosper Nkenfack e Surayya Adam hanno incontrato i ragazzi chiarendo una serie di precomprensioni sbagliate, a cominciare dal profilo geografico dell’Africa, che per alcuni ricomprendeva anche gli Emirati Arabi, o associazioni scontate come Caldo, Natura, Povertà. Grazie a questi incontri si è passati alla meraviglia e allo stupore suscitato nei ragazzi dalle moderne foto delle capitali africane o il venire a sapere delle centinaia di lingue parlate in Africa.  Si sono resi conto di una storia millenaria che è arrivato il tempo di studiare».

Per promuovere una didattica interculturale nelle scuole italiane circa i contenuti sulla storia africana, Africasfriends ha prodotto il manuale didattico Insegnare la Storia dell’Africa. Contenuti teorici e orientamenti pedagogici, scritto da Venance Sinsin, uno dei docenti dell’African Summer School Italy. Quest’ultima produzione segue quella realizzata nel 2015, ossia Storia del continente africano, una lettura razionale e sintetica (Quiedit, 2015), scritto dal professor Do Nascimento, un altro tra i docenti del team che ha formato più di 150 giovani.

Durante la giornata poi si sono alternati vari interventi da differenti città, come quello di Sulayman Bah, presidente di Associazione Cresci con Noi che a Bologna svolge attività di orientamento per migranti e rifugiati sulle opportunità e le risorse disponibili per l’inserimento nella società. Marco Buemi, esperto in sviluppo sostenibile e innovazione sociale che per 12 anni ha lavorato per la Presidenza del Consiglio dei Ministri all’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), di cui “Il Nazionale” ha raccontato la storia firmata da Fabiana Bussola, e infine Amin Nour, fuggito nel 1991 insieme alla madre dalla Somalia a causa della guerra civile, arrivato a Roma dove attualmente si dedica alla sua vera passione, il cinema, autore del cortometraggio Indovina chi ti porto per cena e fondatore dell’associazione NIBI (Neri Italiani – Black Italians), che si batte contro ogni tipo di discriminazione, da quella sessista a quella etnica.