Scarpette rosse cercasi
L'ormai celebre murales sulle scarpette rosse (simbolo contro la violenza sulle donne) doveva essere realizzato in altra location entro il 25 novembre, Giornata Mondiale dedicata al tema. Ma non è stato così.
L'ormai celebre murales sulle scarpette rosse (simbolo contro la violenza sulle donne) doveva essere realizzato in altra location entro il 25 novembre, Giornata Mondiale dedicata al tema. Ma non è stato così.
Ricordate il murales delle scarpette rosse, simbolo della lotta al femminicidio, coperto da un nuvo disegno? Le polemiche nelle scorse settimane sono state particolarmente accese. Ne avevamo parlato anche noi. In quella sede il consigliere di maggioranza Andrea Velardi aveva affermato che entro il 25 novembre, la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, su un altro muro cittadino sarebbe stato creato un murales ad hoc. Il disegno, però, ad oggi non è ancora stato realizzato e per questa ragione abbiamo contattato Velardi per chiedergli spiegazioni in merito. In una lunga nota, questa è stata la sua risposta:
«Sono stato invitato da voi a rispondere a una domanda specifica: coma mai non è stato fatto un murales dedicato al femminicidio in occasione della ricorrenza del 25 novembre come dichiarato da me nell’intervista?
Potrei rispondere con una verità: le condizioni meteorologiche non avrebbero permesso la realizzazione dell’opera. Ma visto che le verità sono più di una cercherò di riassumervele.
Innanzitutto, dopo tutta la strumentalizzazione politica, dopo la violenza verbale da campagna elettorale che hanno usato sui social network i contestatori e dopo tutta l’eroica ipocrisia di qualche artista che è schierato contro un amministrazione che in questo caso non ha sbagliato nulla, interpretare un murales riparatore in questo week end sarebbe stato altrettanto strumentale. A noi il tema della lotta contro violenza sulle donne sta cuore 365 giorni all’anno, pertanto faremo qualcosa di commemorativo, celebrativo e sensibilizzato quando il tempo lo permetterà.
Quando decisi di proporre di regolamentare la street art, nel 2018, l’intenzione era di poter accogliere, presentare o proporre tutta una serie di progetti che trovassero nell’arte di strada uno strumento utile per eliminare il degrado laddove abbandono e incuria fossero protagonisti. Lo feci anche con lo scopo di permettere agli artisti di esprimersi su muri di proprietà del Comune di Verona, di Agec o di Ater, senza incorrere nel reato di imbrattamento, presente nel pacchetto sicurezza del 2009. Pertanto, preferiamo evitare di continuare a dar ossigeno a quella che è una polemica inusuale, messa in campo da chi vuole provocare chi sta solamente cercando di fare il bene di una città intera. Rivendico con fierezza il recupero delle strutture fatiscenti dell’ex zoo, con opere di street art dedicate alla tutela dalla fauna selvatica in estinzione e di aver messo in rete Diocesi, Università di Verona e Comune per realizzare un’opera sul muro della caserma di Santa Marta, dedicata alla Santa durante il Festival Biblico 2019 nel quartiere di Veronetta. Operazione sostenute da privati, senza far spendere un solo euro all’amministrazione.
Concludo con l’ultima verità: la Jam top 2 bottom ha permesso a 100 e più artisti provenienti da tutta Italia, di esprimere il loro messaggio sociale. Differente da quello in origine ma pur sempre il loro messaggio sociale. Chi lavora sulla strada accetta le regole della strada che ammette sovrapposizioni, cancellazioni, riproposte ma che non tollera l’atto vandalico. Possono continuare a mentire dicendo che sul quel murales non vi erano atti vandalici. I cittadini sicuramente ci tenevano, soprattutto quelli della quarta circoscrizione. Ci tenevamo tutti noi a prescindere dal colore politico e i verbali lo confermano.
C’è a chi piace la via facile: criticare e contestare. C’è a chi piace che lavorare e fare. A noi piace la seconda parte, per questo continueremo a proporre, fare, lavorare per tutti cittadini su queste tematiche. E prossimamente, ma senza strumentalizzazioni, dedicheremo a tutti i cittadini della quarta circoscrizione un intervento contro la violenza sulle donne, rendendolo permanente, e mettendolo in sicurezza. Sarà inserito nel progetto VRIMAPPA che la Lega porterà avanti insieme ad ATER e ad associazioni del territorio.»
Insomma, ancora non è chiaro dove e quando sorgerà il nuovo murales contro il femminicidio a Verona, anche se Velardi ha promesso solennemente che appena sarà possibile verrà realizzato. Noi di “Heraldo” attendiamo con pazienza e promettiamo, altrettanto solennemente, di chiedere periodicamente lumi sulla questione all’Amministrazione comunale.