C'è sempre una prima volta
Ad oltre tredici anni dall'esordio, per Di Carmine è arrivato anche il primo gol in Serie A. Una rete importantissima che ha regalato al Verona una grande vittoria.
Ad oltre tredici anni dall'esordio, per Di Carmine è arrivato anche il primo gol in Serie A. Una rete importantissima che ha regalato al Verona una grande vittoria.
L’ha attesa per molto tempo. Ora, anche per lui, è arrivata l’emozione della prima rete in serie A. Samuel Di Carmine, al termine della vittoriosa partita contro la Fiorentina, era felice come un bambino, sprizzava gioia da tutti i pori. Un momento aspettato per tredici lunghissimi anni sin da quando, nel lontano 25 ottobre 2006, fece il suo esordio in serie A proprio con la maglia viola. Per lui, due sole presenze, in quella stagione, prima di iniziare un lungo peregrinare sui campi della B, con in mezzo un’esperienza anche nel campionato inglese. Ora finalmente l’emozione tanto attesa. Ironia della sorte proprio contro la squadra della città dove è nato e dove ha mosso i primi passi della sua carriera calcistica.
Dopo aver contribuito nei play off della scorsa stagione a riportare in serie A i gialloblù, la sua nuova avventura nella massima serie gli aveva riservato sino a ora più ombre che luci, più dolori che gioie. L’arrivo di Stepinski, in particolare, costato alle casse gialloblù oltre cinque milioni di euro, aveva in parte sovvertito le gerarchie facendolo diventare quasi una seconda scelta. Il rigore fallito a Torino contro la Juventus e un paio di infortuni ne avevano “minato” la serenità, provocando in lui un certo malessere che alla fine gli è anche costato due turni in tribuna. Juric, infatti, che tra i vari meriti ha sicuramente quello di anteporre sempre l’interesse della squadra a quello dei singoli, sembra non abbia molto gradito il suo atteggiamento durante gli allenamenti a Peschiera, tanto da escluderlo dalla lista dei convocati, per precisa scelta tecnica, per ben due volte di fila.
Il breve periodo di riflessione forzata gli deve aver fatto bene visto che contro la Fiorentina non solo è stato di nuovo convocato ma gli è stata consegnata anche la maglia di titolare. In tutta onestà la sua non è stata una grande prestazione, tutto preso a fare a sportellate con i possenti centrali della squadra di Montella. La sua partita, peraltro, ha rischiato di finire dopo nemmeno un giro di lancette quando in un scontro di gioco, totalmente fortuito, il suo gomito alto – troppo secondo alcuni – ha messo ko Pezzella, costringendolo a chiedere subito il cambio. Secondo i viola l’intervento era da punire con il rosso. Per fortuna, e con buona pace dell’attaccante gialloblù, il direttore di gara ha optato per una semplice ammonizione.
Il suo momento, tuttavia, è arrivato al 18’ del secondo tempo quando, con chirurgica precisione, ha finalizzato al meglio un’azione tutta in verticale dei gialloblù. Di Carmine è stato bravo nell’occasione nel “leggere” l’ingegnoso velo di Verre, infilando la palla nell’angolino basso con un preciso rasoterra. Come ha confessato negli spogliatori «a calcio si gioca anche per emozioni come questa» parole che da sole testimoniano il grado di felicità raggiunto dopo il gol, che lo ha visto correre a ricevere il caloroso abbraccio della Curva Sud. Ora l’auspicio suo e di tutta la tifoseria è che tutto ciò sia solo l’inizio e che l’attaccante possa diventare un valore aggiunto nel raggiungimento della salvezza. Le malelingue che già parlavano di una sua partenza a gennaio possono tranquillamente aspettare.