Con un articolo uscito su questa testata il 22 luglio scorso (https://ilnazionale.net/attualita-e-politica/verona-question-time/) il nostro giornale, unico tra la stampa locale, poneva all’Amministrazione veronese una “question time” relativa ai temi che più avevano scaldato il dibattito pubblico durante la prima metà del mandato del sindaco Sboarina. 
Il primo punto era relativo alla realizzazione del nuovo stadio. Con queste domande: dato che il progetto di finanza per la costruzione del nuovo stadio si regge sulla narrazione che ristrutturare il vecchio Bentegodi non sia conveniente in quanto troppo oneroso, è possibile capire tecnicamente in base a cosa siano state fatte le valutazioni economiche dell’intervento di recupero? Ricordiamo che dalle dichiarazioni pubbliche dell’Amministrazione tali lavori di ristrutturazione ammonterebbero a una cifra superiore ai 4 milioni di euro. Esiste un progetto di adeguamento della struttura che è stato valutato economicamente in base ai lavori che sono necessari? 

Il testimone delle domande poste dal nostro giornale è stato raccolto dal consigliere comunale Federico Benini il quale, per primo e unico almeno per quanto ne sappiamo, con un’interrogazione datata 30 agosto ha chiesto di vedere le carte relative agli interventi di ristrutturazione e adeguamento dello stadio esistente.

Quasi due mesi dopo, il 25 ottobre, alla sua interrogazione è stato dato seguito attraverso la trasmissione da parte degli uffici comunali di uno striminzito foglietto in formato A4 nel quale sono elencati una serie di lavori con la rispettiva quantificazione economica per un totale di 4.327.500,00 euro. Pur nella loro “essenzialità” (chiamiamola così) questi dati consentono di fare alcune osservazioni.

In primo luogo è evidente come non esista alcun progetto di ristrutturazione del vecchio Bentegodi e quindi di conseguenza alcuna valutazione seria degli oneri che sarebbero necessari. Se dovessimo classificare la cifra sbandierata dall’Amministrazione in base alla normativa dei lavori pubblici la quale prevede i livelli progettuali preliminare, definitivo e esecutivo, la dovremmo collocare nella categoria “Ciacole tra butei al bar col goto in man”. Fuffa. Senza un progetto, non è possibile definire una valutazione seria degli interventi necessari. Se risultasse che per adeguare il Bentegodi serve una cifra ben più bassa di quella che fino a ora è stata venduta all’opinione pubblica, sarebbe ancora sostenibile la narrazione della necessità assoluta di un nuovo stadio? 

Gli stessi tecnici comunali, che hanno firmato la risposta trasmessa al consigliere Benini, si premurano di specificare che (testualmente) tale elenco «si configura come “stima”, non essendo correlato da alcun dettagliato computo estimativo». Tradotto per i non esperti di edilizia e lavori pubblici: è una mera lista di numeri sparati senza alcun chiaro criterio. E soprattutto senza un progetto. Dire che sono una “stima” non è una scappatoia, in quanto l’estimo è una disciplina seria, che si basa ad esempio sull’analisi di beni simili a quello da stimare. Cosa che non è assolutamente presente nel materiale trasmesso dagli uffici comunali.

Poi desta un certo stupore apprendere che sia stata la stessa «società sportiva Hellas Verona» a fare la “lista della spesa” al comune. Infatti dalla lettura dei documenti risulta che la (pseudo)quantificazione economica degli interventi sia stata redatta dalla stessa società, che l’ha  trasmessa all’Amministrazione il 28 febbraio dello scorso anno. È per lo meno curioso che l’Amministrazione prenda per buona una valutazione, pure assai grossolana, di lavori da eseguirsi su di un immobile di sua proprietà, redatta dalla società sportiva che utilizza lo stesso immobile, senza fare alcuna verifica. Società sportiva la quale ha un contenzioso con la medesima amministrazione in relazione a canoni di affitto per l’utilizzo dello stesso stadio che risultano non pagati. E che per di più è interessata direttamente al progetto di finanza per la realizzazione del nuovo stadio. Una bella lista di conflitti di interesse, che sicuramente non rendono più trasparente l’operazione. 

Poi, a voler essere raffinati ci sarebbe da chiedersi perché nella “lista della spesa” dell’Hellas la voce, peraltro assai fumosa, «stima progetti tecnici + stima installazione (?) ed esecuzione lavori + impiego personale (?)» compaia ben due volte, per un importo rispettivamente di 450.000 e 350.000 euro. Ma sono dettagli.

Il punto che occorre presentare all’opinione pubblica è che contrariamente a quanto sostiene l’Amministrazione, i documenti dicono che oggettivamente non esiste alcuna valutazione tecnica degli oneri che sarebbero necessari per ristrutturare il vecchio stadio. Ulteriore punto di domanda, che si aggiunge a quelli relativi alla sua sostenibilità ed all’impatto che avrà sul quartiere, su uno degli interventi urbanistici più discussi di questa amministrazione.