Il giovane artista visionario Cyrus Kabiru, dal Kenya, propone nelle sale del Museo Africano di Verona la fortunata e famosa serie C-Stunners, occhiali da indossare. Sculture realizzate con oggetti di scarto, come viti, fili, cucchiai o tappi a corona, pezzi tecnologici obsoleti ovvero materiali provenienti dalle discariche urbane, prontamente selezionati e ricontestualizzati con immaginazione. Il tutto all’interno del fitto calendario del Festival del Cinema africano che inizierà venerdì 8 novembre prossimo al Teatro Santa Teresa (borgo Roma) ma che farà tappa in diversi luoghi all’interno del calendario “Aspettando il Festival“.

La locandina del Festival di cinema africano di Verona

L’artista presenta da sabato 5 ottobre (inaugurazione alle 18 in vicolo Pozzo, 1, a Verona) all’8 dicembre, una serie di autoritratti fotografici, ognuno dei quali preceduto nel titolo dell’opera dal termine “macho nne”, che in lingua swahili significa “quattr’occhi”, un termine dispregiativo per chi deve portare gli occhiali ma che qui assume una connotazione positiva. Perché ogni cosa cambia secondo lo sguardo, il punto di osservazione.

Nella loro materialità, questi occhiali, simili a maschere, diventano nuovi prodotti e riflettono su un mondo in cui le identità sono forgiate attraverso l’acquisto e l’abbandono delle merci. L’uso di un paio di C-Stunners permette una nuova prospettiva sulla realtà, ricordandoci quanto gli occhiali possano restringere o focalizzare il proprio punto di osservazione e quindi determinare la propria visione del mondo.

In allestimento il pubblico troverà una selezione di opere, tra le più interessanti, concesse al Museo africano dalla SMAC Gallery, galleria sudafricana che cura la produzione dell’artista. All’inaugurazione di sabato 5 ottobre, sarà presente il fotografo Marco Ambrosi che accompagnerà il pubblico a scoprire il progetto artistico di Kabiru. L’artista parteciperà a diversi laboratori durante la settimana del Festival dall’8 al 17 novembre.

Kabiru indossa una delle sue opere

Cyrus Kabiru è nato nel 1984 a Nairobi, in Kenya, dove attualmente vive e lavora da artista autodidatta. Le sue opere, che sfumano i confini tra arte, performance, moda e design,  sono state presentate in numerose mostre di importanti gallerie e musei, tra cui la collezione permanente del Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (MOCAA) a Città del Capo, Sudafrica; lo Studio Museum nella collezione permanente di Harlem, a New York City, USA; la collezione Lemaître, a Parigi, Francia; la collezione H + F di Han Nefkens, a Rotterdam, Paesi Bassi; Kuona Trust, a Nairobi, Kenya; Scheryn Art Fund, a Città del Capo, Sudafrica; e la Collezione Tiroche DeLeon a Gibilterra, tra gli altri. Ultima sua esposizione in Israele nel 2019.

Ingresso alla mostra e visita al Museo Africano: intero 5.00€, ridotto 3.00€. Gratuito per chi presenta il biglietto d’ingresso dei cinema del Festival Cinema Africano. Apertura da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.30  e dalle 14.00 alle 17.00, sabato dalle 9.30 alle 12.30 e domenica dalle 15 alle 18. Ampio parcheggio interno, accesso per persone disabili. Evento Facebook.