Separato in casa
Tornato dal prestito al Genoa sembrava pedina inamovibile. Ora Daniel Bessa, considerato poco tranquillo dal tecnico Juric, vive una situazione da separato in casa, escluso anche dalle convocazioni ufficiali.
Tornato dal prestito al Genoa sembrava pedina inamovibile. Ora Daniel Bessa, considerato poco tranquillo dal tecnico Juric, vive una situazione da separato in casa, escluso anche dalle convocazioni ufficiali.
La stagione dei gialloblu è iniziata nel peggiore dei modi. Nel turno di Coppa Italia contro la Cremonese – squadra tosta e ben quadrata ma pur sempre di serie B – il Verona è uscito con le ossa rotte. Il punteggio finale di due reti ad uno a favore dei grigiorossi, infatti, ha decretato per la compagine scaligera un’inattesa eliminazione.
Tuttavia, risultato a parte, in casa gialloblù tiene banco la questione legata a Daniel Bessa, fuori come altri dalle gerarchie del nuovo tecnico e relegato a guardare i suoi compagni dalla tribuna. La sua situazione, però, non manca di sollevare qualche ragionevole perplessità. Mentre alcuni figuravano fin da subito, chi più chi meno, fuori dal progetto tecnico targato Juric, la situazione del talentuoso centrocampista brasiliano merita un discorso a parte.
Rientrato alla base dal periodo trascorso in maglia genoana ( la società rossoblu non ha esercitato il diritto di riscatto ndr) il giocatore pareva in possesso di tutte le credenziali per diventare pedina inamovibile alla quale affidarsi per la costruzione della squadra appena tornata in serie A. Lo stesso Juric, nella conferenza stampa di presentazione, non aveva fatto segreto di confidare sulla permanenza in riva all’Adige del giocatore, pur nella consapevolezza che in caso di un’offerta interessante nulla poteva essere escluso. Come dire: siamo tutti utili ma nessuno indispensabile. Laddove fosse arrivata l’offerta importante le valigie sarebbero toccate anche al giocatore brasiliano. Il tecnico gialloblu, tuttavia, conoscendo bene Bessa per averlo avuto alle sue dipendenze durante la sua travagliata esperienza sulla panchina genoana, conservava in cuor suo, l’auspicio di poter nuovamente contare sull’apporto del giocatore.
Durante il ritiro, tuttavia, prima in Alto Adige e poi in Austria, l’incantesimo si è presto rotto. L’iniziale equilibrio si è dissolto come neve al sole e dopo un paio di amichevoli Bessa è finito in disparte, escluso addirittura dalle successive convocazioni. Secondo il tecnico l’ex genoano, forse distratto da alcune sirene di mercato, non mostrava la serenità necessaria per entrare a far parte a pieno titolo del suo nuovo progetto tattico. Da lì la decisione di scegliere di non contare su di lui, almeno in questa fase dove i trasferimenti rimangono ancora all’ordine del giorno. Scelta ribadita con tono forte e chiaro anche dopo l’inopinata eliminazione dalla Coppa Italia.
A una settimana dalla fine del mercato si parla di un possibile interessamento del Torino anche se la trattativa risulta essere appena abbozzata. L’importante è trovare quanto prima una soluzione che possa soddisfare entrambe le parti. Iniziare la stagione con situazioni di malcontento non gioverebbe a nessuno.