Dalla trasferta di Cittadella dove i gialloblu subirono un pesante tre a zero, non è passato nemmeno un mese. Sembra, invece, essere trascorso quasi un secolo. La squadra uscita vittoriosa dal doppio confronto con il Pescara – che ha spalancato al Verona le porte della finale playoff – non sembra nemmeno lontana parente di quella ammirata (si fa per dire) nei mesi precedenti. La metamorfosi, ottenuta in così poco tempo, ha veramente dell’incredibile. Una bella sorpresa, decisamente inaspettata. Un cambio di marcia in cui non credeva oramai più nessuno.

Il tecnico gialloblu Alfredo Aglietti

Senza nulla togliere ai giocatori, perchè alla fine sono loro che scendono in campo, i meriti di tale decisa sterzata sono indubbiamente da ascrivere ad Alfredo Aglietti. Il tecnico di San Giovanni Val d’Arno, chiamato al capezzale scaligero quando mancavano solo due giornate al termine della stagione regolare, ha saputo rivitalizzare una compagine che sembrava destinata a naufragare fragorosamente. Per fare questo non è servita alcuna alchimia particolare e nemmeno la bacchetta magica. Semplicemente una giusta dose di buon senso grazie alla quale la squadra ha saputo ritrovare quella convinzione nei propri mezzi che sembrava essere andata perduta per sempre. Ora il futuro è tutto da scrivere. Alzi la mano chi solo qualche settimana fa avrebbe mai pensato ad un Verona in finale. Le aspettative di far bene sicuramente non sono mai venute meno, tuttavia da lì a pensare di arrivare a giocarsi la serie A, quando oramai nessuno ci sperava più, ce ne passa. Ironia della sorte l’avversario sarà proprio il Cittadella, la squadra che con una sonante vittoria ha tenuto tristemente a battesimo l’esordio in riva all’Adige di Aglietti. Lo scenario, però, è ora completamente diverso. Come ha ribadito lo stesso tecnico, la trasformazione è sotto gli occhi di tutti. Il Verona è finalmente una squadra,  in grado di giocarsi fino in fondo le proprie ambizioni di promozione.

Un’immagine dello stadio Bentegodi gremito di tifosi gialloblu

Il risveglio della squadra gialloblù ha rivitalizzato anche il rapporto con la tifoseria, da tempo “distratta” da una continua contestazione nei confronti del presidente Setti e delle sue scelte societarie e sportive. Stimolati dallo stesso Aglietti i giocatori gialloblù hanno finalmente capito che sudore, attaccamento alla maglia e sacrificio sono gli ingredienti base per riallacciare il rapporto con i tifosi, i quali sanno sempre stringersi intorno alla squadra, indipendentemente dal risultato. Sulla scia della vittoria esterna di Pescara, infatti, per la partita di andata del “Tombolato” i 1.144 biglietti riservati ai tifosi scaligeri sono andati esauriti in poche ore mentre per il ritorno è finalmente lecito attendersi, dopo molto tempo, un “Bentegodi” delle grandi occasioni.

Alcuni giocatori del Cittadella, esultanti dopo un gol

La partita contro il Cittadella, però, appare tutt’altro che facile. La squadra di Venturato, si presenta alla fase playoff per la terza stagione consecutiva. Eliminati al preliminare alla prima occasione, lo scorso anno i granata sono arrivati sino alle semifinali mentre quest’anno si sono meritatamente conquistati la possibilità di raggiungere per la prima volta nella loro storia la promozione in serie A, nell’arco di poco meno di cinquant’anni di vita (la società è stata fondata nel 1973 ndr). Il piazzamento ottenuto dalla società patavina è tutt’altro che casuale. Gli importanti risultati ottenuti nel corso degli anni hanno portato agli onori della cronaca la società della famiglia Gabrielli. Solidità finanziaria, programmazione, valorizzazione dei giovani sono solo alcune delle peculiarità che hanno portato alla ribalta la squadra di una città dove vivono poco più di ventimila abitanti. Un piccolo miracolo che conferma, laddove ce ne fosse bisogno, che dove ci sono le giuste competenze si può fare calcio con ottimi risultati e a livelli importanti.

Questa volta, rispetto al turno di semifinale, i gialloblù potranno anche beneficiare del fatto di aver raggiunto una miglior posizione di classifica al termine della stagione regolare, in caso di parità di punti e differenza reti. Un benefit sicuramente importante sul quale, tuttavia, è meglio non contarci più di tanto perchè sfide come questa insegnano che i calcoli vanno lasciati agli amanti delle statistiche. La cosa più importante, sotto gli occhi di tutti, è quella che il Verona è tornato ad essere squadra. Il vento sembra decisamente essere cambiato, ora tutto può succedere…