Fotografie per tenere viva la memoria della Resistenza
Una mostra fotografica a cura di De Santi e Goattin sarà in mostra dal 25 aprile al 4 maggio e avrà come protagonista i luoghi della Resistenza nella nostra città.
Una mostra fotografica a cura di De Santi e Goattin sarà in mostra dal 25 aprile al 4 maggio e avrà come protagonista i luoghi della Resistenza nella nostra città.
Una mostra fotografica, dal 25 aprile al 4 maggio, avrà come protagonista i luoghi della Resistenza nella nostra città.
In occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile la sempre attiva Locanda Lo Speziale, in Via XX Settembre, 7 a Verona, propone un’interessante mostra fotografica, a cura di Gianluca De Santi e Gaia Goattin, dall’eloquente titolo I luoghi della Resistenza a Verona 1940-2019. La mostra, che si potrà ammirare negli orari di apertura del locale dal 25 aprile fino al 4 maggio, vuole essere nell’intenzione degli organizzatori un semplice atto di recupero di una memoria un po’ sbiadita nel tempo. Verona, infatti, è oggi una delle città più belle e “luminose” d’Italia, ma in realtà ha alle sue spalle un passato buio e doloroso, vissuto in un periodo storico nemmeno troppo lontano nel tempo, che molta gente evidentemente ha preferito dimenticare. Non solo a Verona, ovviamente.
La città scaligera fu una delle sedi del nazifascismo nel nostro Paese, ma anche un caposaldo della stessa Resistenza, visto che qui si vissero due interi anni di vera e propria lotta armata contro la dittatura, che le fecero guadagnare la Medaglia d’Oro al valore militare. Da qui partivano anche le missioni che avevano il compito di raccogliere informazioni sui movimenti delle forze tedesche e fasciste e di coordinare gli aiuti alle forze partigiane sulle montagne. Insomma, un luogo, Verona, dove la Resistenza ha trovato terreno più che fertile. E dove oggi più che mai risulta doveroso ricordare quel periodo, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni, affinché (senza retorica) ci si ricordi sempre a cosa può arrivare l’uomo in termini di atrocità, ma anche i grandi atti di eroismo di cui è capace.
«Questo progetto è basato su uno studio che ha realizzato nel 2015 l’Istituto veronese per la Resistenza e la Storia dell’età contemporanea, che ha recensito decine di luoghi in città dove si svolsero in quei travagliati anni episodi legati alla Resistenza, appunto» racconta uno dei curatori della mostra, il fotografo Gianluca De Santi. «Su questo studio ci siamo basati per raccogliere queste immagini fotografiche della mostra. È stata realizzata una sorta di reportage urbano di ciò che ha lasciato la memoria storica nei luoghi relativi alla Resistenza nella nostra città. La mostra rappresenterà non una visione sul passato, visto che non si tratta di foto d’epoca, ma di quello che sono questi luoghi oggi.»
«Nell’immortalare i luoghi della resistenza ho provato a calarmi nei panni di queste persone comuni e senza volto che hanno contribuito a fare la storia con le loro azioni coraggiose» commenta la fotografa Gaia Goattin, coautrice del progetto. «Ho provato gratitudine e speranza per il futuro, perché sono la dimostrazione che anche in tempi bui si può contribuire a cambiare il corso degli eventi senza per forza ricoprire posizioni di potere. Ognuno di noi nel nostro piccolo può fare qualcosa di grande. Mi auguro che questo messaggio di speranza, veicolato nel modo giusto, diventi contagioso e raggiunga più persone possibili.»
«Con questa mostra fotografica» afferma Ilaria Beltrami, anima de Lo Speziale, uno dei locali che stanno contribuendo alla rinascita di Veronetta, «abbiamo voluto ricordare un giorno fondamentale per la storia italiana, che ha vissuto un periodo davvero buio, ma che proprio con il 25 aprile ha ricominciato a vedere la luce.»
All’inaugurazione, in programma proprio nel settantaquattresimo anniversario della Liberazione, sarà presente anche Stefano Biguzzi, presidente dell’Istituto veronese per la Resistenza e la Storia dell’età contemporanea, che darà alcune indicazioni su cosa avvenne, in quei mesi, a Verona. Un’occasione imperdibile per capirne un po’ di più.