Peppermint dev’essere stato un titolo molto meditato dallo sceneggiatore e dal regista, del tipo:
«Facciamo che la figlia della protagonista durante il fattaccio stesse mangiando un gelato al gusto Puffo, che ne dici?»
«E quindi?»
«E quindi intitoliamo il film Puffo
«Ma sei scemo? Hai presente le cause legali?!?»
«Non ci avevo pensato… Stracciatella? Liquirizia? Fragola? Banana? Malaga? Ideona: e se quell’ingorda della figlia prendesse due gusti?»
«Bravo, così poi intitoliamo il film Due palle, che già dalla sceneggiatura…»
«Uhm, giusto… Facciamo che le piaccia il gusto menta, magari piperita?»
«Ma a quale disagiato di bambino potrà mai piacere un gelato al solo gusto di menta piperita, ma ti pare una cosa credibile?!?»
«Già, perché il film invece…»

Rivedere l’agente Sydney Bristow/Jennifer Garner menare come ai tempi della serie Alias dopo troppe caramellose commedie fa sempre un gran piacere, ma avrei gradito se qualcuno avesse pensato anche ad una storia decente e con un minimo di originalità a supportare pugni, sparatorie ed esplosioni. E, invece, niente. Ma proprio niente. La famiglia felice, la tragedia, la frustrazione di una madre abbandonata dalle istituzioni, un salto temporale che ci lascia intuire la sua trasformazione in invincibile spaccaculi di cattivi con le facce da cattivi e poi giù con la “vendetta, tremenda vendetta”, con azione su azione e con sbadigli su sbadigli. Tutto già visto? No, di stravisto.

Lo sceneggiatore Chad St. John (nel suo curriculum solamente Attacco al potere 2 ed un verbale di una riunione condominiale) non si spreca certo in intuizioni geniali ed il termine “originalità” credo che gli sia stato proibito già al primo incontro degli “Sceneggiatori anonimi”; non basta omaggiare o copiare i mille film d’azione precedenti al tuo, perché quelli saranno sempre più belli se non hai alcuna nuova idea da infilarci dentro. A questo piattume aggiungiamoci pure come co-responsabile il regista Pierre Morel che pensa di essere ancora al primo Taken (in Italia Io vi salverò, 2008) e che da lì non si è più mosso. Anzi, forse sì: ha fatto qualche passo indietro.

I responsabili di questa innocua sciocchezzuola, che verrebbe umiliata da una qualsiasi scena d’azione di una serie televisiva come Daredevil (notare la dottissima citazione, visto che Jennifer Garner nel 2005 interpretò la sua fidanzata Elektra nel film omonimo), devono avere una considerazione proprio bassa del proprio pubblico. Tranquilli, la cosa è ampiamente ricambiata.

Voto: 2/5

Peppermint
Regia di Pierre Morel con Jennifer Garner, John Gallagher Jr., John Ortiz, Juan Pablo Raba, Annie Ilonzeh, Jeff Hephner, Cailey Fleming, Eddie Shin, Method Man e Tyson Ritter.